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Massaggio Abhyanga Punti in comune col metodo GDS

Tratto da “ACCORDAGES. La nouvelle revue des praticiens de la méthode G.D.S.”

– N°4 2° semestre 2015

Testo di Florent Boivin

Traduzione Fabio Colonnello

Il massaggio Abhyanga (corpo intero) deriva dalla medicina ayurvedica (scienza della vita), vecchia più di cinquemila anni.

Proprio come la medicina tradizionale cinese e i suoi cinque elementi oppure ancora come la medicina ippocratica e la sua teoria dei quattro umori, l’ayurveda ha come punto di partenza cinque elementi. Questi sono l’etere, l’aria il fuoco, l’acqua e la terra. L’etere (spazio) è un’energia sottile, invisibile e impercettibile. Condensandosi, esso diventa l’aria, poi continuando a condensarsi, l’aria diventa fuoco. Il fuoco produce l’acqua per condensazione dell’aria. Infine, l’acqua crea la terra per condensazione degli elementi dissolti che essa contiene.

TEORIA DEI DOSHA: GENERALITÀ

La particolarità dell’ayurveda è di associare due elementi per liberare una proprietà chiamata dosha.

• Vata è l’unione dell’etere e dell’aria con maggioranza di aria. Vata rappresenta l’energia che dà il movimento. Esso governa il sistema nervoso e dà gli ordini. Le sue caratteristiche sono leggero, freddo etc. Vata è più presente nelle persone anziane.

• Pitta, quanto a esso, è l’unione del fuoco con l’acqua, con maggioranza di fuoco. Pitta è responsabile del fuoco che brucia e trasforma, in particolare durante la digestione. Le sue caratteristiche sono caldo, leggero e grasso. Pitta è più presente nell’età adulta.

• Kapha, infine, è l’unione dell’acqua (più presente) e della terra con l’idea di ritenzione, di densità. Kapha sostiene e rilascia. Rappresenta l’energia della coesione. L’acqua e la terra sono elementi nutritivi essenziali e necessari alla vita, alla crescita di un vegetale. Le sue caratteristiche sono pesante freddo, grasso e freddo. Una persona che ha eccesso di kapha è di solito sovrappeso, è lenta e avrà tendenza alla ritenzione. L’infanzia, età di acquisizione, è una fase della vita kapha.

Questi tre dosha sono responsabili dei processi fisiologici ma anche psicologici del corpo. In più, hanno ella particolarità condivise. Pitta e Vata coincidono sul lato “leggero”. Kapha e Vata sono tutti e due freddi mentre Kapha e Pitta sono oleosi. Tuttavia, non sono le stesse qualità. Il freddo di Vata è secco mentre quello di Kapha è umido, Pitta è leggermente oleoso mentre Kapha lo è esageratamente…

Per finire, è possibile trovare otto combinazioni di dosha: sia un solo dosha predominante, sia una combinazione di due dosha con uno più forte (per esempio, Vata-Pitta con una predominanza di Vata), o infine una presenza equilibrata di tre dosha, che è rara.

ESEMPI DELLA PRESENZA DEI DOSHA NELL’INDIVIDUO

Apparenza fisica:

Particolarità Fisiologiche:

Particolarità fisiognomiche:

Particolarità psicologiche:

PUNTI IN COMUNE TRA IL METODO GDS E IL SISTEMA DEI DOSHA

Bisogna constatare che esistono delle somiglianze fra certi aspetti dei due metodi. Tuttavia, sarebbe un errore fare dei parallelismi fra la medicina quantica indiana e quella cinese. Sono entrambe medicine quantiche ma l’ayurveda associa a coppie i differenti elementi e non si avrà uno squilibrio di un elemento ma di un dosha. Inoltre, l’etere e l’aria non esistono nella medicina cinese e sono rimpiazzati dal legno e dal metallo.

Altre differenze esistono molto chiaramente, ma questo articolo non ha lo scopo di trattarle. Malgrado ciò, possono essere fatti dei confronti. In effetti, sembrerebbe che Kapha sia intimamente legato agli stessi elementi cinesi che li costituiscono, ciò all’elemento terra e all’elemento acqua o ancora AM e PM. Kapha corrisponde all’assimilazione, l’acqua e la terra some sostrati perché i vegetali possano spuntare.

Per quanto riguarda Pitta, dei punti comuni sono presenti con il fuoco PA e il legno PL. Pitta corrisponde, come abbiamo detto, all’energia di combustione, di trasformazione del corpo. Ora, il fuoco e il legno sono responsabili della combustione del fuoco Pitta che trasforma…

Per concludere, Vata assomiglia stranamente all’AP soprattutto per le sue particolarità psicologiche, ma anche all’AL per i suoi aspetti fisiologici.

Questi punti in comune tra i dosha e i rappresentanti delle catene sono frequenti, ma la somiglianza non è totale.

OLII DI BASE E OLII ESSENZIALI NEL MASSAGGIO ABHYANGA

Il massaggio interverrà sui dosha con l’olio e gli olii essenziali che si utilizzano e che varieranno in funzione della persona massaggiata. Kapha ha bisogno di essere scaldato, Pitta di essere rinfrescato e Vata di essere calmato e lubrificato. Di solito si utilizza dell’olio di sesamo perché si accorda un po’ con tutti ma soprattutto con Vata. L’ideale sarebbe di utilizzare dell’olio di noce di cocco o di oliva, considerato freddo per Pitta, olio di mostarda per Kapha e olio di girasole per Vata. L’idea, qui, è di occuparsi del contrario. Per quel che concerne gli olii essenziali, si utilizzerà il cipresso, il pino silvestre per Kapha. Resinosi, considerati caldi perché resistono all’inverno. Ci si potrà anche servire delle spezia (cannella, pepe nero, curcuma) che sono ottimi agenti riscaldanti. Per Vata, si privilegeranno le radici che forniscono della materia (ylang ylang) o che hanno proprietà calmanti (la lavanda). Per Vata, il massaggio dev’essere ben radicato e rassicurante (quindi più comprendente rispetto agli altri).

Infine, per Pitta verranno impiegati olii essenziali di fiori, che hanno la particolarità di essere freschi (l’eucalipto alla citronella, il geranio rosa, la rosa) o altri come il sandalo, il basilico, la menta piperita (con precauzione sulla pelle, da usare molto diluita).

Le manovre cambieranno anche a seconda della persona massaggiata. Premute nel caso di Kapha, che ha la tendenza alla morbidezza, leggere per Pitta che non bisogna scaldare, e lente per Vata.

Si utilizzerà poco olio per Kapha e molto per Vata.

DESCRIZIONE DELLE MANOVRE DI MASSAGGIO AVENTI UN PUNTO IN COMUNE CON IL METODO GDS

Nonostante la distanza e i secoli che separano questo tipo di massaggio dal metodo GDS, esistono chiaramente dei punti in comune, in particolare nelle tecniche utilizzate. Il massaggio abhyanga richiama una grammatica già conosciuta dal praticante GDS. Effettivamente è interessate trovare in questa terapia delle manovre che richiamano la riprogrammazione muscolare oppure le lemniscate. Il massaggio abhyanga comincia con la diffusione del Vata. Questa manovra viene effettuata con l’eminenza ipotenare della mano destra, effettuando delle lemniscate al livello del sacro (fig. 1). Si suppone che le lemniscate sappiano dare un messaggio di adattabilità AP al sacro, vera chiave di volta del bacino.

In contemporanea, le manovre del massaggio provocano un’autentica stimolazione della sensibilità della schiena. La schiena non si vede, possiede un’immagine corticale assai poco precisa e due punti abbastanza distanti l’uno dall’altro non sono percepiti che come uno solo (discriminazione). La seconda manovra interessante si occupa, oggi tramite due lemniscate (fig. 2), di dare una consapevolezza e un avvolgimento alla schiena e inoltre di collegare due elementi che sono spesso in contrasto: le cinture scapolari e pelviche. Questa manovra armonizza anche i muscoli grandi dorsali con i glutei incrociati, apportando così un equilibrio tra le catene AL e PL.

Il massaggio della schiena termina con quello che il praticante GDS chiamerebbe la riprogrammazione dei para-vertebrali, cioè con una pressione profonda longitudinale che scivola a partire dal C7 fino al sacro. Noi lo riproduciamo tre volte con, l’ultima volta, un appoggio più marcato sul sacro, come per dare una coscienza ossea a questo osso, punto di partenza dell’energia secondo la medicina ayurvedica. La stessa manovra esisterà sul lato anteriore del tronco con un punto di partenza da sopra lo sterno per concludersi, questa volta senza appoggio, a livello del pube. Questa tecnica assomiglia a una riprogrammazione dei grandi muscoli destri dell’addome (fig. 3).

Il massaggio abhyanga dà anche importanza all’unione di queste due catene dando un punto fisso verso il basso (e contrapponendosi anche alla PA), come per radicare la persona massaggiata. Un altro aspetto notevole in questa metodologia di massaggio è un accordo fra la PA e la PM. I pollici sono un di fronte all’altro e compiono dei movimenti a cesoia dal sacro fino al C7 e la manovra continua compiendo dei cerchi discendenti sui paravertebrali (fig. 4).

La PA e la PM trovano così i loro punti di riferimento con questa manovra e lavorano insieme, e non più l’uno contro l’altro, nell’erezione del rachide.

Si nota anche nel massaggio abhyanga una riprogrammazione delle torsioni dei membri superiori, in particolare per il membro superiore dove il massaggiatore, dopo aver massaggiato separatamente ciascuna articolazione, esercita un movimento spiroide di questo membro nel suo insieme.

UTILITÀ DEL MASSAGGIO ABHYANGA NELLA PRATICA GDS

Come abbiamo visto, esistono dei punti comuni tra il metodo GDS e questo massaggio indiano per i loro concetti fondatori e le modalità di applicazione.

Il metodo delle catene muscolari si occupa di ridare una buona mobilità, il gesto giusto. Esso studia l’espressione posturale come premessa a ogni diagnosi. Per quanto riguarda il massaggio abhyanga, può completare il lavoro sulle catene agendo sullo sviluppo cutaneo rinforzandolo e dandogli dei limiti. I limiti in questione sapranno limitare una PM, una PA e una PL in eccesso, strabordanti o divoratrici di spazio. In compenso, questo tipo di massaggio saprà dare dell’AM necessario a una AM carente, a una AL ripiegata su se stessa per mancanza dell’AM e infine darà ritmo a una AP in scadenza per il flusso e il riflusso di manovre proprie del massaggio abhyanga.

Infine, possiamo vedere in questo massaggio un metodo masso-kinesiterapeuta in termini di prevenzione nella funzione del terreno predisposto proprio come il metodo GDS.

RIFERIMENTI

• www.massage-et-mouvement.com

Le livre de l’âyurvéda di Judith H.Morrisson, le courrier du livre

Les secrets de longévité de l’Inde expliqués aux occidentaux, del Dr Anwar Mirza, Editions Monod, Adam et Valentin

Ayurvéda, l’équilibre de la vie, del Dr Partap Chauhan, Le courrier du livre • Prakriti, del Dr Robert E. Svoboda, Editions Turiya

Traduzione: Fabio Colonnello

Created By
Fabio Colonnello
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Credits:

Created with images by Mariolh - "physiotherapy massage back"

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