"… L'anno di nascita della Lettera 22 è formalmente il 1950, ma il suo boom sarebbe arrivato qualche anno dopo. A metà degli anni 50 s'impose come un prodotto-simbolo, un vettore efficacissimo dell'immagine Olivetti nel mondo, grazie alla sua capacità di diffusione. A me venne subito in mente uno degli slogan che avevano accompagnato la sua promozione: «Questa macchina viene da Agliè». In quel piccolo Comune del Canavese, infatti, Adriano Olivetti aveva voluto che si allestisse il suo montaggio, perché c'era stata una crisi industriale quando lo stabilimento tessile della De Angeli Frua aveva chiuso i battenti e la casa d'Ivrea era giunta in soccorso, per far sì che non si spezzasse l'equilibrio sociale di quel territorio. Lo slogan mi sembrò, e ancora mi sembra adesso, di rara efficacia: era di per sé glocal, globale e insieme ultra-locale. La Lettera 22 sarebbe stata venduta ovunque si diramassero i terminali commerciali della Olivetti nel mondo, ma si voleva che la macchina non rinunciasse a un imprinting molto local, quasi a voler fare presente a tutti che in essa era incorporato il lavoro italiano. E, per Adriano Olivetti, il lavoro era inscindibile dalla ricerca della qualità, fatta insieme di accuratezza tecnica e di bellezza…"
Tratto da "Quella Lettera 22 esposta al Moma, icona che esprime qualità estetica", Giuseppe Berta, Il Sole 24 ore, 11 agosto 2011
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