Ritratto dei membri dell'ANQ
Signora Huber, in qualità di organo di coordinamento dei Cantoni nel campo della politica sanitaria, la CDS è chiamata ad assumere molteplici compiti. Su quali temi in particolare si è focalizzata l’attenzione nel 2023?
Dopo la pandemia di coronavirus, che per tre lunghi anni ha richiesto un tributo importante a livello di energie, abbiamo finalmente potuto concentrarci su altri temi, a cominciare dall’attuazione dell’Iniziativa sulle cure infermieristiche. Ci siamo inoltre occupati di riforme trattate a livello parlamentare, tra cui il finanziamento uniforme delle prestazioni ambulatoriali e stazionarie (EFAS). I Cantoni, in collaborazione con la Confederazione, vogliono inoltre portare avanti la trasformazione digitale nel settore sanitario, una lacuna che la pandemia ha messo in risalto. Occorre comunque sottolineare che lo stesso coronavirus ha dimostrato che la Svizzera dispone di un sistema sanitario eccellente e affidabile, il che non è scontato. Ora dobbiamo fare in modo di renderlo finanziabile e di mantenere elevata la qualità della presa a carico.
Che cosa serve per garantire una qualità elevata? Quali sono i punti focali della CDS in questo ambito?
I Cantoni sono responsabili della presa a carico sanitaria, e quindi anche della salvaguardia e del miglioramento della qualità. Questa responsabilità viene esercitata nel quadro dell’attività di vigilanza generale, della pianificazione ospedaliera, del rilascio di autorizzazioni a fornitori di prestazioni e della pianificazione della medicina altamente specializzata. In una presa di posizione del 2020, la CDS ha valutato diversi temi inerenti alla qualità e illustrato le priorità dal punto di vista dei Cantoni. La CDS partecipa altresì all’attuazione del disegno di legge «LAMal. Rafforzamento della qualità e dell’economicità». I Cantoni finanziano un terzo delle spese della Commissione federale per la qualità e sono coinvolti in misura determinante in progetti e attività volti allo sviluppo della qualità in Svizzera.
Come vede, siamo toccati in modo importante da molti settori, pur non essendo direttamente coinvolti. Ciò rende il lavoro molto impegnativo. Il tema Qualità ha in ogni caso acquisito maggiore spessore. La qualità nel settore sanitario svizzero è sostanzialmente buona, ma miglioramenti sono possibili e necessari. La CDS si impegna dunque affinché in futuro gli strumenti del disegno di legge sulla qualità siano ancora più efficaci. Le ottimizzazioni perseguite devono essere visibili e portare beneficio ai pazienti. Servono quindi strumenti adatti alla prassi, adattabili e facilmente utilizzabili da un personale sanitario già al limite delle capacità.
Tra gli strumenti del disegno di legge sulla qualità vi sono anche le convenzioni. In che misura ciò tange i Cantoni?
La legge non prescrive alcun ruolo diretto ai Cantoni in riferimento alle convenzioni sulla qualità tra le associazioni dei fornitori di prestazioni e quelle degli assicuratori. Si constata tuttavia l’esigenza di una certa armonizzazione dei compiti, soprattutto nell’ottica della futura attuazione. Il coordinamento è importante per evitare doppioni. In ambito ospedaliero, la CDS può partecipare alle discussioni sull’attuazione della convenzione sulla qualità tramite l’ANQ, mentre per quanto riguarda gli altri settori di presa a carico veniamo contattati in modo puntuale dalle parti aderenti. Dato che la prassi per la verifica dei requisiti di qualità diverge tra un Cantone e l’altro, per la CDS è difficile esprimersi in materia. Il nostro compito sta in primis nel favorire il flusso di informazioni tra Cantoni e parti aderenti alla convenzione. L’obiettivo è conciliare le varie attività.
La CDS è sin dall’inizio membro e promotrice dell’ANQ. Di quali vantaggi beneficiano i Cantoni?
La CDS si è impegnata sin dalla costituzione dell’ANQ affinché tutti i Cantoni vi aderissero. Ricordo bene quel periodo, ero incaricata di quel dossier e il telefono non smetteva di squillare. I Cantoni, rappresentati da tre persone nel Comitato dell’ANQ, possono partecipare alle decisioni in merito alle prestazioni dell’organizzazione ed esercitare la loro influenza anche nell’ambito dell’Assemblea dei membri. Ciò ha permesso sin dall’inizio di «riequilibrare le forze» e di accertarsi che le esigenze dei Cantoni venissero adeguatamente considerate. Lo scambio tra la CDS, i Cantoni e l’ANQ è ancora molto fitto. L’ANQ, per esempio, prende parte regolarmente alle sedute del gruppo d’accompagnamento della CDS per la salvaguardia della qualità negli ospedali, in occasione delle quali i Cantoni presentano le loro rivendicazioni e i loro punti di vista all’ANQ.
L’ANQ fornisce ai Cantoni le basi per la loro pianificazione e garantisce misurazioni indipendenti cofinanziate da Cantoni e partner tariffali. I dati confrontabili a livello nazionale e pubblicati in modo trasparente fungono da base anche per i Cantoni, i quali apprezzano l’investimento operato dall’ANQ nell’elaborazione dei dati delle misurazioni. La comunicazione poggia da sempre su fondamenta scientifiche, ma risulta comprensibile anche a un pubblico interessato. Lo si nota pure dalla notevole eco mediatica, in quanto i rapporti sono diventati sempre più accessibili.
Come dovrebbero evolvere in futuro le misurazioni dell’ANQ affinché continuino a essere di grande utilità per i Cantoni?
I Cantoni vogliono continuare a basare le loro attività di pianificazione e di sorveglianza nel settore stazionario su misurazioni della qualità confrontabili a livello nazionale. Un importante vantaggio dei rilevamenti dell’ANQ è la possibilità di svolgere ottimi confronti longitudinali perché sull’arco di più anni sono stati misurati i medesimi indicatori. Per la pianificazione ospedaliera è essenziale considerare anche lo sviluppo dei fornitori di prestazioni, ragione per la quale siamo restii ad adeguare radicalmente l’attuale piano di misurazione. Tutt’al più sosteniamo l’ottimizzazione delle misurazioni esistenti. La strada intrapresa del perfezionamento delle misurazioni nel settore ambulatoriale ospedaliero e del maggiore utilizzo di dati di routine va secondo noi nella giusta direzione. L’importante è che i rilevamenti continuino a fornire informazioni rappresentative per i Cantoni e che fungano da base agli ospedali per adottare misure di miglioramento.
Una cosa è fondamentale per i Cantoni: se in futuro l’ANQ venisse incaricata di implementare determinati elementi della convenzione sulla qualità nel settore stazionario, le attuali prestazioni nel campo delle misurazioni e quelle nuove nel campo del miglioramento dovranno essere coordinate in modo sensato, in quanto i Cantoni non accetterebbero stralci eccessivi di misurazioni. Per loro, oltre agli aspetti tecnici e concettuali, la sfida principale risiede nel conciliare i mezzi finanziari dell’ANQ per entrambi i settori.
Nel 2024, l’ANQ festeggia il quindicesimo anniversario. Che cosa serve affinché possa assolvere i suoi compiti anche in futuro? Che cosa augura all’ANQ?
Per quanto possa suonare noioso, la CDS augura all’ANQ una certa stabilità. Non è scontato che organizzazioni attive nel settore sanitario siano finanziate così a lungo termine e riescano a operare in modo così equilibrato per Cantoni, fornitori di prestazioni e assicuratori. Per non mettere a repentaglio quanto raggiunto dall’ANQ, dobbiamo avere cura della struttura esistente, in particolare nell’ottica dei futuri compiti supplementari legati alla convenzione sulla qualità. In questo momento, l’ANQ è organizzata in modo tale da aiutare tutti i suoi membri a rispettare le disposizioni legali, e questo non dovrà cambiare in futuro. Al contempo, però, bisogna innovare. Grazie alla sua esperienza, l’ANQ può perseguire nuove idee e nuovi approcci, per esempio nel campo dell’utilizzo di dati di routine o della messa a disposizione digitale dei risultati delle misurazioni. Dopo quindici anni, l’ANQ ha raggiunto un’ottima velocità di crociera, ora si tratta di mantenerla.
Kathrin Huber, lic. rer. soc., MPH, è dal 1° ottobre 2023 Segretaria generale della Conferenza svizzera delle direttrici e dei direttori cantonali della sanità (CDS). Sociologa con perfezionamento in sanità pubblica e gestione di istituzioni pubbliche, dal 2009 lavora in seno alla CDS, di cui è stata Segretaria generale supplente dal 2017 fino all’assunzione della nuova carica.
Foto: © Sandra Stampfli / ANQ