Una maschera teatrale, simbolo dello spettacolo, ma anche della vita che, per ciscuno, va in scena ogni giorno con scelte e colpi di scena sempre nuovi. La scritta che identifica la nostra compagnia teatrale Comme ci comme ça che si intreccia con il volo delle farfalle, che sono gli attori stessi, insieme giocando con l'identità e la vita fino a formare il simbolo dell'infinito.
Il piacere di dar vita ai testi teatrali pubblicati dalla Casa Editrice Il Filo di Arianna si è concretizzato nella recente creazione di un’associazione filodrammatica spezzina, che si distingue durante gli spettacoli per il suo nome particolare: Comme ci comme ça.
Giovanni Rossi
Socio fondatore e presidente della compagnia teatrale.
Editore e scrittore di successo ha al suo attivo diversi testi di saggistica, poesia e romanzi. Nel 2019 inizia la sua avventura come editore firmando il marchio: “Casa editrice il Filo di Arianna”. Ad oggi, il marchio editoriale distribuisce a livello Nazionale.
Erika Pisacco
Socio fondatore e v. presidente dell’associazione filodrammatica: Il Filo di Arianna "Comme ci comme ça.”
Scrittrice, editor e grafica editoriale collabora con la Casa Editrice Il Filo di Arianna, di cui è anche responsabile sez. fiere e autori. Fa parte del direttivo A.I.D.E.A., dove tiene corsi di scrittura creativa e public speaking.
Emy Daniele
Socio fondatore della compagnia teatrale.
Emy Daniele nasce a La Spezia il 19 dicembre 1966.Scenografa, e incisore, si forma all’Accademia di Belle Arti di Carrara (MS).Si dedica all’arte incisoria dal 2004, allestendo mostre personali e collettive e partecipando a mostre e concorsi nazionali ed internazionali di grafica d’arte.
Nel 2021 presso la Casa Editrice “Il Filo di Arianna”, pubblica come sua opera prima: “La Signora del mare”, testo teatrale in cinque atti, col quale vince la XXXVII^ edizione del Premio Internazionale di “Letteratura”, poesia, Saggistica, dell’Istituto Cultura di Napoli, (Romanzo edito), e nel 2023 vince il Premio Eccellenza (Opera Teatrale Edita) al “64° Premio Letterario Sandomenichino 2023”.
Nel 2022, viene pubblicato il racconto: “Rose rosse per te”, inserito nella raccolta di racconti di vari autori: “Il diario della strega”, dalla Casa Editrice “Il Filo di Arianna”.
Con il racconto “Rose rosse per te”, vince la XXXVIII^ edizione del Premio Internazionale di “Letteratura”, poesia, Saggistica, dell’Istituto Cultura di Napoli, (Racconto inedito).
Nel 2023, con il racconto: “La storia di Mia”, vince il 3°premio, alla 8^ edizione del Premio biennale Internazionale di Poesia e Narrativa “Percorsi letterari dal Golfo dei Poeti Shelley e Byron”, nella categoria: racconto inedito a tema.
Nel dicembre 2023 all’ VIII Concorso Internazionale di Poesia “IL TIBURTINO”, riceve la menzione di merito per la poesia “ Rose rosse per te”.
Nel 2024 con le poesie: “Come aquiloni” e “Mia”, viene pubblicata nella raccolta antologica «Le mattine sono ancorate come barche in rada», dall’Istituto italiano di cultura di Napoli. (ICI EDIZIONI)
Nel 2024 con il racconto “Hayat, storia di una immigrata”, riceve la Menzione d’onore alla prima edizione de “La Via dei Libri” – Pontremoli (Massa).
PUBBLICAZIONI:
2022: “Il diario della strega”, dalla Casa Editrice “Il Filo di Arianna”;
2023: raccolta antologica “Percorsi letterari dal Golfo dei Poeti Shelley e Byron”;
2024: raccolta antologica «Le mattine sono ancorate come barche in rada», dall’Istituto italiano di cultura di Napoli. (ICI EDIZIONI).
2024: raccolta antologica «Il Tiburtino – Sibilla», Aletti Editore.
Marina Fantinutti
Socio fondatore della compagnia teatrale.
Spende la sua carriera a servizio dei bambini come insegnante.
Grande appassionata di teatro è la segretaria della compagnia teatrale.
Greta Valentini
Appassionata di moda, è la costumista della compagnia, colei che, grazie all’abito, aiuterà ogni attore ad immergersi più realmente nel personaggio perché L’ABITO FÀ IL MONACO.
Prossimamente in scena l'opera teatrale: La signora del mare. Riletta in chiave attuale dalla scenografa e nostra regista Emy Daniele, l'opera affonda le sue radici nella Donna del mare di Ibsen, scritta nel 1888.
Isola di Ischia.
Una famiglia modello vede rivoluzionare la propria stabilità dall’arrivo di un lontano amore.
Gli intrecci di storie personali, le discariche abusive, lo smaltimento illecito di rifiuti speciali, come finirà la lotta alle eco-mafie?
La scelta, il viaggio interiore: pericoloso, imprevedibile, minaccioso e insicuro come il mare.
LA STORIA DI MICHELE LIGUORI
Ci sono uomini che travalicano, con la loro personalità, il tempo e la storia stessa. Statisti, artisti, filosofi e pensatori, condottieri. I nomi di questi uomini si tramandano da una generazione alla successiva mantenendo intatto il loro fascino e la loro aura. Questi sono uomini che rasentano il mito per poi diventare, nel tempo, essi stessi mito e leggenda. Ma la storia è scritta anche da uomini più umili e semplici, uomini che non aspirano a divenir leggenda, uomini che comunque con il loro valore e la loro determinazione, sono e saranno ricordati non sui libri di storia, ma dalla memoria di chi ha avuto il privilegio di conoscerli e da quella tradizione orale che tramanda appunto, le vicende degli eroi. Un eroe silenzioso e modesto, un uomo che rifuggiva la mondanità delle cronache preferendo la tranquillità della famiglia, è stato il collega Michele Liguori del Comando di Acerra, meglio conosciuto come il "vigile della terra dei fuochi". Questo nostro collega, ha tutto il diritto di essere posto tra i nomi dei grandi condottieri e dei grandi generali perché, alla stregua di questi, ha combattuto una guerra quotidiana, su campi di battaglia diversi e senza mai cedere dai suoi propositi. Ha combattuto Michele, pur sapendo che la lotta era impari, ben conoscendo che il nemico era nascosto tra le zolle della terra che lui esplorava e tra le pieghe del tessuto sociale nel quale viveva ed operava. Michele Liguori infatti, quotidianamente "frugava" nella terra avvelenata da rifiuti tossici e da scarti di lavorazioni chimiche interrati da speculatori senza scrupoli, scavava nella terra cosparsa da rifiuti più o meno definiti "comuni" e tra l'amianto abbandonato ed i fumi dei copertoni ai quali qualcuno appiccava il fuoco. Perché lo faceva? Perché tanto zelo quando avrebbe potuto mettere la testa sotto la sabbia ed occuparsi di altro senza mettere a rischio la salute e la sicurezza sua e dei suoi cari?
Scoprilo con noi...
LA STORIA DI UNA DONNA CHE LOTTA CONTRO LE CONVENZIONI SOCIALI
La storia del Faro di Punta Imperatore risale agli anni '30, quando Lucia Capuano divenne la prima donna guardiana del faro della storia. Lucia era sposata con Francesco, detto "a'lanterna", il primo guardiano del faro, che trovò la morte in quel luogo. Nonostante avesse già sette figli e fosse in tempo di guerra, Lucia decise di prendere il posto del marito nel faro, dimostrando un grande coraggio e una straordinaria emancipazione femminile. La storia di Lucia Capuano è stata trasformata in uno spettacolo teatrale dal titolo "Lucì", interpretato dall'attrice ischitana Lucianna De Falco, che lo ha portato in giro per l'Italia.
Il faro di Punta Imperatore fu costruito nel 1867, su progetto dell'ingegnere Camillo d'Errico, ed entrò in funzione nel 1868. Originariamente, il faro era alimentato ad olio di colza, ma nel 1923 fu convertito all'energia elettrica.
La torre, alta 23 metri, è realizzata in muratura e si sviluppa su quattro livelli. Al piano terra c'è l'ingresso, mentre il primo piano ospita la cucina e il soggiorno. Il secondo piano è adibito a camera da letto e il terzo piano ospita la lanterna, dove è sistemato il faro vero e proprio.
Il faro di Punta Imperatore non è solo un luogo di interesse storico e turistico. È anche un simbolo di emancipazione femminile e di coraggio. La storia di Lucia Capuano, la prima donna guardiana del faro, è un esempio di determinazione e forza d'animo.