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Dialogo Pastorale

Prospettiva pastorale

Educare alla pace: possibili percorsi da sviluppare in contesto pastorale e scolastico

Torniamo ancora sul concetto di pace approfondito nel webinar conoscenza. Se si vuole seriamente sviluppare l’educazione alla pace, sia nella pastorale sia nella scuola, occorre infatti partire da alcuni dati fondamentali in ordine alla sua definizione e/o descrizione per poi chiarire le interconnessioni con altri temi e quindi immaginare possibili percorsi. Cos’è dunque la pace?

Se si dovesse ricorrere al termine greco eirene, la pace è armonia tra tutte le cose. Se invece si attinge al termine latino pax, considerando la sua radice pac, la pace è un patto, un frutto di un negoziato, di un convenire tra le parti.

Se ci si lascia illuminare da alcuni brani del Vangelo, la pace è il dono del Signore Risorto (cf Gv20, 19.21), che viene dato ai credenti nella consapevolezza della sua diversità rispetto a ciò che il mondo reputa “pace” (cf Gv 14, 27). La pace che Gesù dona, il suo vero lascito per i discepoli, raccoglie certamente l’eredità dello shalom ebraico (salute, benessere, giustizia, felicità) ma inaugura soprattutto i tempi messianici. È salvezza escatologica. Non si può certamente ridurre né a una serenità psicologica né a uno stato di fatto, frutto di un mero patto. Niente quindi a che fare con la pace illusoria che dà il “mondo”.

Se poi si vuole spigolare in Sant’Agostino, non ci si può che imbattere in un famoso brano della Città di Dio (XIX,13,1): «La pace di tutte le cose è la tranquillità dell’ordine. L’ordine è la disposizione di realtà uguali e disuguali, ciascuna al proprio posto». Si tratta di una “concordia ordinata” che va rintracciata in tutte le cose. Pace interiore e pace esteriore. Pace personale e pace della città e della società. Ritorna l’idea dell’armonia, ma legata al riconoscimento di un ordine che mette insieme, secondo una specifica logica, tutte le cose.

Questa – necessariamente – breve ricerca sull’identità della pace a quali conseguenze conduce?

Sicuramente ad individuare due poli in cui si articola la pace, quasi due centri di un’unica ellissi.

Il primo polo è relativo all’armonia, alla concordia, al dono messianico ed escatologico. Il secondo polo riguarda i beni concreti della pace (cf lo shalom), che vanno individuati ognuno nel loro ordine rispetto agli altri e per raggiungere i quali occorre stringere alleanza. Questi due poli vanno tenuti insieme nel rispetto della loro specifica distinzione. Se, infatti, si dovesse considerare solo il primo, si peccherebbe di astrattezza, di spiritualismo. Se, invece, si tenesse in conto solo del secondo, mancherebbero i necessari fondamenti in ordine all’origine e al fine e, soprattutto, la struttura di grazia che soggiacciono al dinamismo della pace.

Le interconnessioni che si possono così individuare sono inerenti a importanti temi di antropologia teologica e di morale. Non si può parlare di pace infatti se, in ordine al primo polo, non si sviluppano riflessioni sulla finalità della creazione – considerata anche nella sua propria prospettiva ecologica – e sul rapporto con il Cristo risorto e la conseguente vita messianica dei fedeli in Cristo. Dall’altro lato, in ordine al secondo polo, occorrerà necessariamente parlare di giustizia e di perdono, comprese come realtà intrinsecamente legate tra di loro anche dal punto di vista giuridico (cf la giustizia riparativa nell’ambito della giustizia penale minorile), e del ruolo del volontariato e della politica. Un discorso sulla pace che non tenga conto di queste essenziali interconnessioni è necessariamente monco e, alla fine, risulta falso.

Dal punto di vista, allora, dei possibili percorsi di pace che si possono sviluppare – sia nella pastorale della Chiesa sia nell’ambito scolastico – occorre sicuramente sviluppare, dal punto di vista formativo, i temi sopradetti, ma anche delle vere e proprie prassi di pace.

Tra le diverse prassi pastorali e scolastiche, vale la pena in questo contesto ricordarne qualcuna.

Innanzitutto, tutte quelle prassi che hanno a che fare con l’acquisizione di atteggiamenti interiori e comportamenti esterni empatici. L’empatia, sia dal punto di vista filosofico che psicologico, ha assunto un ruolo centrale nei processi di pace. L’importanza dell’ascolto, del mettersi nei panni dell’altro risulta decisivo per la comprensione e l’autocomprensione delle vittime e dei carnefici. Non solo, pone al centro l’ascolto delle persone rispetto ad altro.

Poi, vanno ricordate tutte quelle prassi che ineriscono ai processi di riconciliazione e di restituzione. Sono prassi importanti, che seguono e si continuano a muovere dentro la logica dell’empatia, che mettono in gioco la capacità di una persona di cogliere il male agito verso non solo un’altra persona, ma anche verso la società e di liberare e attualizzare le sue potenzialità di bene.

Assisi 2022, incontro di Papa Francesco con i giovani economisti, imprenditori, changemakers di Economy of Francesco giunti da oltre 100 Paesi del mondo per la terza edizione dell’evento, la prima in presenza.

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Ancora, assumono un ruolo centrale le prassi che mettono insieme la prospettiva ecologica con la cura e l’attenzione ai poveri e alle diverse ingiustizie del mondo. Vanno pensate come prassi che hanno la loro originale caratteristica appunto nella prospettiva unitaria con cui si guarda ad aspetti diversi. Vanno direttamente collegate all’idea di cura della casa comune dell’enciclica Laudato si’. Infine, ma non per ultime, bisogna sostenere e alimentare le prassi della lectio divina e della preghiera. Sono luoghi in cui si scopre la profondità e l’intimità della rivelazione di Dio.

Un’ultima riflessione va fatta sui ragazzi. Dal punto di vista educativo occorre sicuramente far leva sulle motivazioni e sulle esperienze, ma varrebbe la pena stimolare alcuni di loro, nell’ottica di un discernimento personale, a che costruiscano dei percorsi di studio che permettano loro di acquisire competenze da spendere nella società. Sono estremamente lodevoli in tal campo le “Scuole di pace” e gli incontri del percorso di “Economy of Francesco”.

Alcune esperienze di pace, incontro, dialogo.

Fondazione Rondine

https://www.fondazionerondine.org/

Associazione Scuola di Pace

http://portale.scuoladipacenapoli.it/

In foto il corso itinerante a Gerusalemme organizzato dal Biennio di Specializzazione in Teologia Fondamentale indirizzo Teologia dell’esperienza religiosa del Mediterraneo della Pftim sez. San Luigi di Napoli

La facoltà e il biennio propongono incontri, percorsi, corsi in aula, online, ed itineranti per favorire la cultura dell’incontro e dialogo. Il prossimo corso itinerante sarà svolto in Turchia.

Per approfondire:

Discorso di Papa Francesco ai giovani di EoF 2022

Presentazione kit didattico per avvicinare i ragazzi ad un’economia fraterna, inclusiva e sostenibile