Il nostro viaggio con Dino Buzzati è cominciato quest’anno (2024-2025), dopo le vacanze. Alcuni si erano già avvicinati all’autore, mentre per altri è stata una novità. Dopo alcune lezioni introduttive, l'attenzione è stata rivolta ad una selezione di racconti, significativi per tematiche trattate. Il lavoro si è svolto in una modalità laboratoriale che ha previsto la lettura ad alta voce. Ci siamo poi immersi nell'analisi, solcando il mare dell’intelligenza artificiale e della creatività umana.
La prima tappa è stata conoscere Dino Buzzati, autore troppo spesso assente a scuola. Nato a Belluno nel 1906, fu scrittore, pittore e giornalista per Il Corriere della Sera. La sua produzione abbracciò generi diversi, dal romanzo al racconto breve, dalle opere teatrali alle poesie. L'unica costante? Il perturbante e il fantastico. Con uno stile sobrio ma evocativo, Buzzati ama calare il lettore in situazioni quotidiane descritte con un rigore degno di un giornalista. Mescolando il surreale al realismo, ci strania cogliendoci alla sprovvista, illuminando l'assurdità della vita, e affrontando dubbi esistenziali. Razionale e irrazionale: è tra queste due dimensioni che le storie di Buzzati oscillano. La letteratura naufraga, così, nell'ambiguità.
"Ora molte orecchie restano tese, nel buio, quando la notte è scesa a opprimere il genere umano. E chi pensa ad una cosa e chi ad un’altra. Certe notti la goccia tace. Altre volte invece, per lunghe ore non fa che spostarsi, su, su, si direbbe che non si debba più fermare. Battono i cuori allorché il tenero passo sembra toccare la soglia. Meno male, non si è fermata. Eccola che si allontana, tic, tic, avviandosi al piano di sopra." "Una Goccia", La boutique del mistero, 1968.
Mappata la poetica dell’autore, la nostra bussola ci ha poi indirizzato ad esplorare sei racconti. Ricercando affinità e differenze, abbiamo lentamente ricostruito il pensiero di Buzzati. Dopotutto, con le sue atmosfere fantastiche, i personaggi e i temi affrontati, la raccolta Sessanta racconti esemplifica l'opera buzzatiana. Combinando momenti verosimili ad accelerazioni surreali, questi testi portano alla luce sempre gli stessi argomenti. Eppure, con il modello a Keyness di Semanticase, abbiamo potuto cogliere sottili ed importanti differenze. L’attesa, l’irrazionalità, l’incapacità di agire sono tutti temi centrali. Ma ora appaiono ovvi, ora ingannevoli. Tutti sperano, ma se alcuni aspettano e basta, altri provano a cambiare quello che mai cambierà. Nessuno vive. Il presente è sospeso. Ogni consapevolezza crolla, corrosa dall'illusione di una “prossima felicità” e sprofondata nell’abisso della tensione letteraria.
Superate le acque della tradizionale lettura integrale , dell' analisi testuale e di quella stilistica, ci siamo imbarcati sulla nave di Semanticase, un software che permette l'utilizzo di vari modelli di analisi semantica. Noi abbiamo scelto il modello a Keyness, che confronta blocchi di testo portando alla luce parole (keyness) -singole, a coppie, o a gruppi di tre - significative per ogni blocco. Alla ciurma di essere umani poi il compito di contestualizzare e dare significato, individuando le relazioni semantiche fra le parole che per valori numerici risultano più significative.
I dati collezionati durante i viaggi a bordo di Semanticase si organizzano in nuvole di parole - wordcloud - e tabelle ordinate numericamente per significatività.
Approdando a conclusioni corrette, chiare ed efficaci e navigando con consapevolezza, il viaggio termina qui. Certo, abbiamo avuto a disposizione una zattera salda, fatta di rigore e immediatezza, Semanticase, ma senza il suo timoniere, ovvero, senza chi conduce l'analisi, non avremmo saputo inquadrare i dati ottenuti in campi semantici utili a definire i temi rappresentativi dei testi. I dati richiedono un esperto in campo letterario che armonizzi l’analisi quantitativa con quella qualitativa. Un’analisi che si fermi al dato e non si spinga oltre rischia di rimanere in alto mare.
Con nuova consapevolezza e armonia metodologica, abbiamo rivolto il binocolo a due racconti che rappresentano Buzzati: Le mura di Anagoor e La canzone di guerra. Ecco i risultati dell'analisi.
Quello che abbiamo proposto è un modo nuovo di approcciarsi all’analisi di un testo letterario, utilizzando algoritmi di analisi semantica per indagare parole, relazioni e significati, e accedere a un quadro conoscitivo puntuale e complesso di una narrazione. Combinare strumenti quantitativi e qualitativi permette di affinare l’indagine.
- Gli algoritmi ci restituiscono dati significativi (keyness). Tali dati aprono a prospettive di indagine talvolta inconsuete, ma vanno contestualizzati, attraverso il ricorso all’analisi tradizionale.
- L’analisi tradizionale se permette la corretta interpretazione delle parole, può rappresentare un limite se si hanno molti testi da indagare e poco tempo a disposizione. La velocità degli algoritmi è sorprendente e vantaggiosa. Al contempo se l’analisi tradizionale offre prospettive di indagine di carattere soggettivo, mediante una selezione talvolta personale delle parole chiave, gli algoritmi attraverso una restituzione oggettiva dei dati rendono note le parole più significative di un testo. Ci possono indurre così a considerare aspetti trascurati che aprono a nuove prospettive di indagine.
- Coniugare tradizione e innovazione può rappresentare sicuramente un punto di svolta nell'analisi di un testo narrativo poiché alla puntualità e alla coerenza dell’analisi tradizionale si aggiungono l’immediatezza e una visuale inaspettata.
Il rapporto tra AI e ricercatore assomiglia a quello tra un marinaio e il suo faro. Il faro guida gli occhi del marinaio nel caotico, sconfinato buio della notte, e fa brillare i promontori più alti. Lo sbarco è così più facile, sicuro e talvolta conduce a lidi inesplorati; non serve ingrandire col binocolo ogni punto dell’orizzonte. Poi però il faro da solo certo non può serrare le vele. Il marinaio deve farlo. E scegliere la sua strada con una classica, insostituibile bussola (e tanta, tanta forza fisica), issa le vele e regola la rotta, finché non la trova: l’isola. E sulla terraferma finalmente, riposa, alla sua ombra; là, alcune volte, trova persino un’analisi letteraria.
CONTRIBUTI
Testi e lavoro a cura di: Carlotta Cerullo, Ludovica Costantini, Tommaso Cribari, Giulia Cundari, Cloe Dalla Vedova, Leon Damiano, Claudio De Angelis, Viola Di Cesare, Flavia Erra, Andrea Franco, Sveva Giorgi, Luca Gragnoli, Angela Grosso, Francesca Lucaroni, Nicola Mileto, Tommaso Pacifici Nucci, Bruno Putini, Francesca Sabbatucci, Sofia Spampinato (Liceo Classico "Goffredo Mameli," a.s. 2024/25).
Con la guida e l'aiuto di: Prof.ssa Lucia Magno, Dr. Mario Santoro, Prof. Luigi Tonti, Prof.ssa Sara Zuzzi.
Immagini e illustrazioni tratte dalle opere di: Dino Buzzati
Software Sematicase: Piazza Copernico srl
Ringraziamenti:
Si ringrazia per la realizzazione del percorso: Il liceo classico G.Mameli di Roma, Istituto per l'Applicazione del calcolo IAC-CNR, L'azienda Piazza Copernico srl.