Tutti giù per terra educare in, con e per l'ambiente

“Tutti giù per terra”: così si conclude una delle filastrocche-gioco più antiche del mondo ed è proprio dal ritorno alle origini che abbiamo voluto ricominciare. In linea con il tema FAI di quest’anno scolastico (“Agri-cultura. Impariamo dalla terra a curare il paesaggio”), le insegnanti della scuola dell’infanzia del nostro istituto hanno progettato le attività di questa prima parte dell’anno mettendo al centro un elemento fondamentale delle nostre esistenze: la terra.

Essa rappresenta il materiale naturale più aperto, più flessibile, più ricco e affascinante che un bambino possa (e deve!) trovarsi tra le mani. In un mondo in cui tutto diventa sempre più virtuale, fare esperienza diretta con ciò che la natura ci mette a disposizione è un’opportunità preziosa e potente, un diritto fondamentale da assicurare ai nostri bambini. Da questa consapevolezza sono scaturite le attività proposte ai nostri piccoli esploratori: con tempi lunghi e distesi, in un clima accogliente che valorizza i pensieri di ciascuno, i bambini hanno osservato, annusato, sentito, manipolato questo elemento straordinario, a tratti magico dal loro punto di vista.

Hanno scoperto che le terre non sono tutte uguali, proprio come noi: si tingono di sfumature diverse, hanno profumi diversi, consistenze differenti l’una dall’altra. Con la terra si può disegnare lasciando tracce col corpo o con rametti, sassolini, foglie; si può dipingere se la mescoliamo con l’acqua; si possono impastare vere e proprie torte dall’aspetto davvero invitante! La terra, inoltre, è la casa di tanti insetti e animali: muniti di lenti di ingrandimento, palette, curiosità ed eccitazione, i bambini hanno iniziato a scavare in alcune aree del giardino per scoprire cosa c’è sopra e cosa invece si nasconde sotto la terra e l’entusiasmo delle loro scoperte ci hanno accompagnato per giorni!

Stupore, meraviglia, curiosità: il collante speciale che lega i bambini alla natura. Gli adulti spesso perdono la capacità di stupirsi di fronte al mondo; ma lo stupore e la meraviglia fanno parte di quel bagaglio innato che i bambini, ancora liberi da condizionamenti, mostrano di avere e che gli adulti possono rinnovare coltivandoli. Al tempo stesso, chi più della natura porta in sé la capacità di stupire, di attivare conoscenza e fantasia? Ecco allora che non si può far altro che accogliere questo intreccio, valorizzarlo e promuoverlo perché, come sostiene Malavasi, “(pre)occupandoci dell’educazione in, con e per l’ambiente, progettiamo la società futura e il futuro della società”.