Ricordate la minilezione Disegna disegna disegna, scrivi scrivi scrivi? Abbiamo imparato a calibrare le nostre energie e a non dilungarci troppo sull'incipit. Ora che siamo un po' più esperti, potremmo invece imbatterci in un'altra tentazione. Se il nostro obiettivo è tenere agganciato chi legge, abbiamo sempre un po' paura di annoiare e annoiarci. Così, spesso ci capita di arrivare in fretta alla parte più densa del nostro racconto, pur di mostrare che vale la pena leggere! Ma quando facciamo così, ormai ci siamo giocati il climax della storia, e siamo rimasti senza niente da dire. E il lettore l'abbiamo annoiato davvero...
INSEGNAMENTO
Oggi impariamo una strategia che ci permette di arrivare piano piano al momento culminante del nostro racconto, creando la giusta attesa. Dobbiamo decidere quali parti dilatare, come sotto una lente di ingrandimento.
ISTRUZIONE
- CONCENTRATI SOLO SUI FATTI: crea una linea del tempo con gli eventi principali, ognuno rappresentato da un punto, che accadono a distanza regolare, ad esempio di 5-10 minuti.
- OSSERVA I PRIMI PUNTI SULLA LINEA DEL TEMPO ED EVIDENZIA QUELLO CHE SEMBRA IL PIÙ IMPORTANTE.
- INIZIA A SCRIVERE LA BOZZA RACCONTANDO SOLO QUEL PUNTO
- CHIEDITI: STO RACCONTANDO TUTTO QUELLO CHE VOLEVO DIRE?
- QUANDO HAI CONCLUSO, PROCEDI SCEGLIENDO UN ALTRO PUNTO DA DILATARE
Ho ripensato alla mia storia e devo dirvi che ci sono alcune parti che sento incoerenti: ad esempio, come è possibile che la professoressa non si accorga che Jacopo se ne è andato, proprio mentre lo stava rimproverando? Con la strategia di oggi, mettendo gli eventi uno dopo l'altro nella linea del tempo, inoltre, i fatti non i tornano: la ricreazione dura solo dieci minuti e lui non avrebbe il tempo di andare fino in biblioteca.
Ho deciso quindi di modificare la storia.
Il momento più importante è quando Hakim lo vede entrare in biblioteca: avevo davvero trascurato l'importanza di questo passaggio! Credo che lo collocherò verso la fine del racconto e mi piacerebbe che gli amici di Jacopo assistessero alla scena. Proviamo intanto a scrivere una bozza.
Jacopo gironzola davanti alla biblioteca, cerca il momento perfetto per entrare in modo che nessuno lo veda. Quando finalmente si decide, attraversa la strada ma proprio in quel momento Hakim esce dalla biblioteca con u paio di libri in mano. Questa non ci voleva! Rischia di essere visto e di mandare all'aria l'immagine che con tanta fatica ha costruito di sé. Ricorda infatti quanto ha sofferto alla scuola primaria perché lo prendevano in giro, lo chiamavano sempre "lettore secchione" e lui lo odiava. Decide quindi di prendere in mano la situazione e di avventarsi contro Hakim; ma in quel momento arriva uno dei suoi amici che vede tutta la scena e gli chiede spiegazioni. Perché è lì in biblioteca? E Jacopo per un attimo pensa di mentire e di dire che vuole picchiare Hakim, ma poi scatta qualcosa dentro di lui e sente che non riesce più a mentire.
Mi convince abbastanza, ma capisco che dovrò lavorare ancora in bozze: ad esempio, devo ragionare meglio sulla scelta del protagonista (se il suo demone è la paura di essere riconosciuto, infatti, qui si gioca una possibilità importante: deciderà di continuare a nascondersi?). Adesso devo continuare a dilatare le altre scene per capire cosa è successo prima e cosa accadrà dopo.
ORA TOCCA A VOI...
A coppie, aiutatevi a fare la linea del tempo, così avete subito il feedback di uno sguardo esterno su ciò che volete raccontare. Infatti, concentrarsi sul tempo ci aiuta a rendere la storia più chiara ed emozionante, per mantenere la tensione. Sempre assieme, decidete anche da quale scena volete partire: qual è il momento che nella linea del tempo è centrale? ... Forse capirete qual è il cuore della vostra storia. Quindi innanzitutto iniziate a scrivere in maniera dettagliata i fatti della scena centrale per poi proseguire con tutte le altre scene.
Non preoccupatevi di lavorare in modo consequenziale: non sempre gli scrittori lo fanno!