un cammino di speranza Domenica 7 gennaio - Battesimo del Signore

Padre santo, che nel battesimo del tuo amato Figlio hai manifestato la tua bontà per gli uomini, concedi a coloro che sono stati rigenerati nell’acqua e nello Spirito di vivere con pietà e giustizia in questo mondo per ricevere in eredità la vita eterna. Per Cristo nostro Signore. Amen.

DAL VANGELO SECONDO MARCO (1, 7-11)

tu sei il figlio mio, l'amato

In quel tempo, Giovanni proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo». Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dall'acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento».

Gesù si mette in fila con il popolo, per partecipare al rito di penitenza proposto da Giovanni: un pubblico lavacro nel Giordano per chiedere perdono dei propri peccati. Il clima è penitenziale e la figura e il tono del Battista insiste su pentimento e umiltà.

E poi la voce dal cielo: non parla di penitenza, non parla di peccato. Parla della gioia, del gusto di Dio nel guardare suo figlio. “Questo è mio figlio: mi piace guardare ciò che è e ciò che fa”. Questo figlio farà cose grandi, ma per il momento è solo all’inizio. Eppure, lo sguardo del Padre già si compiace, glielo comunica e questo gli dà la forza di iniziare.

Ogni cristiano dovrebbe coltivare questo spazio, lo spazio del proprio battesimo: un luogo in cui si possa ascoltare la gioia del Padre che dice al volto di ciascuno, unico e singolo, “mi piace guardarti”.

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