Il Castello Malaspina bosa, sardegna

In un originalissimo borgo medievale, nella parte centro-occidentale dell’Isola, spunta una fortezza risalente all’inizio del XII secolo, un luogo maestoso e avvolto da racconti leggendari. L’imponente castello domina Bosa dall’alto. Fu costruito nel 1112 in cima al colle di Serravalle dalla nobile famiglia toscana dei Malaspina dello Spino Secco, insediatasi nell’isola a metà XI secolo. Si racconta che il geloso marchese costruì un sottopassaggio dal castello alla cattedrale perché la bella moglie andasse in chiesa al riparo da occhi indiscreti. Un giorno in preda ad un raptus, le tagliò le dita delle mani e le avvolse in un fazzoletto, che, scordata la follia, davanti agli amici tirò fuori dalla tasca. Le dita caddero, lui fu scoperto e imprigionato. Sempre per la leggenda alcune rocce del castello sarebbero le dita pietrificate o i testimoni impietriti dall’orrore. I successivi dominatori arborensi, aragonesi e spagnoli lo ampliarono fino a cingere con le sue mura l’intero altopiano e lo adeguarono strutturalmente in seguito all’introduzione delle armi da sparo. Situato al confine settentrionale del Giudicato di Arborea e nei pressi di quello che fu – sino al XVI secolo – uno dei principali porti della Sardegna, durante la Guerra sardo-catalana (1353-1420) fu dagli Aragonesi enfaticamente considerato 'uno dei migliori e più nobili castelli del mondo e chiave di tutta l’isola'. Più volte defunzionalizzato e dismesso nei secoli successivi, sino a divenire rifugio, dal Settecento, della popolazione più povera della città, fu recuperato come patrimonio culturale dopo i restauri del 1893.