Le parabole sono racconti simbolici in cui due realtà vengono messe a confronto tra loro. E' un genere letterario conosciuto dagli ebrei, in quanto usato nell' Antico Testamento, ma Gesù lo impiega in modo nuovo ed originale, infatti, nel bel mezzo della narrazione, Egli inserisce l'imprevedibile, l'insolito. Pensiamo per esempio alla parabola degli operai della vigna (Mt 20, 1-16): tutti ricevono lo stesso salario, malgrado le ore di lavoro prestate siano diverse per ogni operaio.
Nel vangelo di Marco, sono raccontate solo tre parabole: il seminatore, il seme che cresce da sé, il granello di senape. Un'immagine le accomuna: il seme, che fa riferimento alla stessa realtà, quella del Regno di Dio, considerata da tre angolature diverse.
guarda la parabola https://www.youtube.com/watch?v=w6iFlVTRbhM
La parabola del seminatore, è divisa in tre parti: - la prima parte del testo è costituita da un'introduzione (vv. 1-2): Gesù predica lungo la riva del mare, come era solito fare, ma quando la folla diventa "enorme", Egli sale sulla barca, dove si svolge il discorso in parabole; - nella seconda parte è narrata la parabola; - la terza parte, si conclude con il versetto 9.
NEL VIVO DELLA PARABOLA
IL SEME E' LA PAROLA DI DIO
Il seme è la Parola di Dio, il dono di Dio che viene dall'alto. E' minuto, poco appariscente, ma pieno di forza vitale. il suo ascolto richiede l'attivazione di tutta la persona. Il seme è gettato sui terreni di riferimento, non per una distrazione del seminatore, che semina senza criterio, senza misura, sprecando inutilmente quei piccoli, ma preziosi semi. Piuttosto in questo gesto è contenuta tutta l'attenzione che Dio Padre, offre a tutti noi, anche quando non siamo ancora pronti o in grado di accogliere il suo dono. Il seme è il primo protagonista della parabola.
SULLA STADA
...SOLO SASSI
Il seme cade in luoghi rocciosi e, spunta fragile una piantina senza radice. Quella piantina sono io, mi assomiglia, perché non riconosco il mio peccato, Non sento, nelle scelte quotidiane il bisogno di Gesù, seguo per un certo periodo ma, nelle difficoltà abbandono la parola. Non valuta la mia realtà a partire dal dono del seme.
Le spine sono le persone che comprendono le cose di Dio, ma la loro vita è pregna di mondaneità e la parola lascia il posto alle cose del mondo: gli impegni e i pesi della vita.... Scegliamo i pesi, rincorriamo la nostra stessa vita, alla ricerca di un tempo che non ci appartiene, diventandone schiavi inconsapevoli (curare la casa, i bambini...la carriera) e non prendiamo tempo per meditare: gli impegni soffocano la Parola di Dio in noi.