Sovrane d'Italia Lucrezia Marini

2 novembre 2023

Le figure di sovrane che animano questa pagina sono le quattro regine d'Italia: Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena, Margherita di Savoia-Genova, Elena Petrovich di Montenegro, Maria José Sassonia-Coburgo-Gotha del Belgio.

Regina Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena

Nata a Milano il 3 giugno 1822, morì il 20 gennaio 1855

Maria Adelaide è stata la consorte di Vittorio Emanuele II. Fu regina di Sardegna dal 1849 al 1855. Morì molto giovane, sei anni prima dell'incoronazione del marito e della proclamazione del Regno d'Italia. Fu la madre del secondo re d'Italia, Umberto I, e può essere considerata la prima regina d'Italia in vinculomortis.

Nel 1842 vennero celebrate le nozze tra Vittorio Emanuele II, allora principe ereditario, e l’arciduchessa Maria Adelaide D’Asburgo, cugina dello sposo.

Le continue gravidanze ne minarono in pochi anni il fisico. In tutto ebbe otto figli, ma tre di questi morirono in tenera età.

Il marito la tradì ripetutamente, pur attestandole stima, in particolar modo con Rosa Vercellana detta la “Bela Rosin”.

Maria Adelaide, o Suzette come la chiamava il marito, si dedicò all’educazione dei figli, al cucito, alle pratiche religiose e alle opere pie.

Regina Margherita di Savoia-Genova

Nacque a Torino nel 1851 e morì a Bordighera il 4 gennaio 1926

La regina Margherita, moglie del re Umberto I, regnò dal 1878 al 1900. Fu molto vicina al popolo e da questo fu benvoluta, ma dovette condividere il suo regno con la duchessa Eugenia Litta Visconti.

Curò così bene la sua immagine da diventare un'influencer per le donne del suo tempo.

Era figlia del duca di Genova Ferdinando di Savoia, fratello di Vittorio Emanuele che quando diventò re del neonato Regno d'Italia, si pose il problema di trovare una sposa adatta al giovane erede al trono, Umberto.

All'inizio la scelta cadde sulla principessa Matilde d'Asburgo-Teschen, ma a pochi mesi dalla cerimonia la promessa sposa morì in un incendio.

Margherita era ritenuta la sposa ideale perchè essendo di famiglia già conosceva le consuetudini di casa Savoia.

Sposò Umberto a Torino nel 1868, e dopo le nozze intrapresero un tour della Penisola per "sponsorizzare" la monarchia nazionale di Vittorio Emanuele II che non aveva una regina al fianco.

Il loro non fu un matrimonio d'amore, anzi Umberto tradì spesso la moglie e rimase per tutta la vita innamorato della contessa Eugenia Bolognini Litta Visconti. Margherita tollerò questo comportamento del consorte, costruendo con lui un'intesa quasi fraterna.

Anche lei ebbe un flirt extraconiugale tollerato da Umberto: si innamorò del barone Luigi Beck Peccoz.

Prima di ogni viaggio ufficiale, si informava sulle usanze delle donne del popolo, vestendosi come loro e iniziando così un processo che porterà in seguito tutte le italiane a identificarsi in lei . Per conquistare gli aristocratici sfruttava eventi mondani per aumentare il loro consenso verso la dinastia regnante. E non fu facile poiché a Napoli, dove abitarono dopo ilmatrimonio, la maggior patre della nobiltà appoggiava ancora i Borbone, e a Roma vi era la cosiddetta “nobiltà nera” che appoggiava il Papa.

Dopo l'ascesa al trono di Umberto I la fama della nuova regina non fece altro che crescere.

Margherita era appassionata di abiti e gioielli, per cui spendeva cifre esorbitanti, divenne un'icona di stile, infatti una delle prime riviste di moda del Paese si chiamava “Margherita, il giornale delle signore italiane”. Le venne intitolata anche la famosa Pizza Margherita realizzata in suo onore durante una visita dei reali a Napoli.

Le tensioni italiane di quel periodo culminarono il 29 luglio 1900 con l'uccisione di Umberto I per mano dell'anarchico Gaetano Bresci. La regina creò il mito del "re martire", alimentato dai giornali dell'epoca.

Dopo la sua morte, il 4 gennaio 1826, il treno che la riportò a Roma si dovette fermare 92 volte per permettere al popolo di porgerle l'estremo saluto.

Curiosità

La duchessa Eugenia Litta Visconti, nata contessa, sposò a 18 anni il duca Litta Visconti Arese.

All'età di 25 anni conobbe Umberto I durante un ballo di carnevale a Palazzo Reale a Milano. Tra i due fu un colpo di fulmine, Umberto aveva solo 18 anni. Quando Umberto I dovette sposare, la cugina Margherita di Savoia, Eugenia si fece promettere che avrebbe avuto un “matrimonio in bianco”, ma così non fu data la nascita del figlio Vittorio Emanuele III.

Umberto I ebbe due matrimoni: uno ufficiale, ma anche un “matrimonio d’amore”con Eugenia che durò tutta la vita.

Eugenia Litta Visconti

Regina Elena Petrovich di Montenegro

Nacque a Cettigne nel 1873 e morì a Montpellier nel 1952.

La regina Elena moglie di Vittorio Emanuele III ebbe la fortuna di avere un matrimonio felice. Sedette sul trono d'Italia per 46 anni. Fondò istituti benefici e ospedali dedicandosi ai malati e ai poveri, non rispiarmiandosi a curare i feriti durante la guerra.

Era la figlia del principe del Montenegro, Nicola Negos.

Studiò a San Pietroburgo con una delle sue sorelle.

Era nota per la sua alta statura e il suo talento letterario, nonché per la sua numerosa famiglia. Le sue sorelle minori sposarono dei russi e sono conosciute per il loro misticismo e la loro influenza sulla zarina a cui presentarono Rasputin.

La regina Margherita voleva che il figlio, Vittorio Emanuele III, sposasse una donna che non aveva consanguineità con la famiglia.

I due giovani si incontrarono all'incoronazione di Nicola II ed è al loro ritorno che il giovane presentò una richiesta ufficiale.

Dovette rinunciare alla fede ortodossa, non appena arrivò in Italia. Sposò nell'ottobre 1896 Vittorio Emanuele. Edoardo Scarfoglio, riferendosi alla scarsa dote della sposa, conia sul quotidiano Il Mattino un'espressione destinata a secolare fortuna: le nozze con i fichi secchi. Queste nozze si rivelarono felici, nonostante la madre di Elena fosse contraria alla conversione della figlia, e le battute degli Aosta.

La coppia stupì il popolo per la sua semplicità, il re chiamava la regina “mia moglie” ed entrambi in pubblico dimostravano il loro amore, suscitando l'ammirazione del Paese.

Il re si era "svegliato" e diventato autonomo grazie alla giovane moglie: imparò le lingue e cercò di conciliare la rigidità del protocollo con i comportamenti moderni, con grande dispiacere della famiglia reale.Emersero battute degli Aosta, cugini del re, sulle differenze e le mancanze della coppia reale, li definivano "pianura e montagna" (facendo allusione alla differenza di altezza fra i due).

Nel 1900, dopo che fu assassinato il re Umberto, divenne regina ma dovette sopportare il comportamento sprezzante di sua suocera e il protocollo.

L'anno seguente nacque la prima figlia, Jolanda, l’ erede Umberto nacque per ultimo, nel 1904.

Nel 1911 ricoprì il ruolo di primo ispettore delle infermiere volontarie della Croce Rossa.

Quando l'Italia entrò in guerra nel 1915, Elena riprese la sua vocazione di carità, trasformando il Quirinale in un ospedale militare.

Dovette rassegnarsi al potere di Mussolini.

In quel periodo buio, la sua unica soddisfazione furono i matrimoni dei suoi quattro figli.

Nel novembre 1939 fece infuriare Mussolini lanciando un appello per la pace ai sovrani d'Europa che erano rimasti neutrali.

Nel 1943, subito dopo l'armistizio con gli alleati lei e il marito lasciarono bruscamente Roma e si rifugiarono a Brindisi, salvandoli, ma attirando il risentimento del popolo italiano.

Dopo la cattura da parte nazista della figlia Mafalda e dalla fuga della figlia Jolanda e della nuora Marie-José, alla regina niente sembra più interessarla.

Nel maggio 1946 il re abdicò e si ritirò in Egitto con la moglie.

Nel 1950, malata, quasi cieca, triste e delusa, sola, la regina si ritirò a Montpellier per essere curata. Lì morì due anni dopo.

Regina Maria José Sassonia-Coburgo-Gotha del Belgio

Nacque a Ostenda nel 1906 e morì il 27 gennaio 2001 in Svizzera.

Maria José nota come Maria José del Belgio fu moglie di Umberto II di Savoia e viene definita la “regina di Maggio” perchè regno un solo mese. Dopo il referendum popolare del 2 giugno 1946 in cui fu proclamata la Repubblica Italiana, dovette abbandonare l'Italia insieme al marito ed ai figli e si rifugio in Portogallo.

Porta il nome di Sassonia Coburgo-Gotha che pur identico a quello della casa reale britannica (da Vittoria a Giorgio V) ne rappresenta solo il ramo belga.

Pur essendo stata educata e formata per fare la regina è poco incline alla vita reale. L'8 gennaio 1930 sposa a Roma Umberto, il principe di casa Savoia dal quale ha quattro figli. Maria José è una donna colta, indipendente e politicamente coraggiosa ha una linea personale di chiaro stampo antifascista, cerca dapprima di evitare l’entrata in guerra dell’Italia e poi prova ad organizzare una resa militare per evitare conseguenze disastrose.

Il suo è stato un matrimonio infelice e dopo l'esilio dall'Italia era chiaro che la sua unione con Umberto II era giunta al termine, lei infatti visse per lo più in Svizzera in solitudine.

Fu una figura distante dagli italiani, dai belgi e dagli stessi figli.

Dopo la morte del marito, nel 1983, alla vedova è consentito rientrare in Italia e lo fa in occasione di un convegno in Val d’Aosta nel 1988.

ⒸRIPRODUZIONE RISERVATA 2 novembre 2023, Lucrezia Marini