O Dio, nostro creatore e Padre, tu hai voluto che il tuo Figlio crescesse in sapienza, età e grazia nella famiglia di Nazaret; ravviva in noi la venerazione per il dono e il mistero della vita, perché diventiamo partecipi della fecondità del tuo amore. Per Cristo nostro Signore. Amen.
DAL VANGELO SECONDO luca (2, 39-40)
Il bambino cresceva pieno di sapienza
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino Gesù a Gerusalemme per presentarlo al Signore.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.
“I vostri figli non sono i vostri figli”, recita una famosa poesia del poeta libanese Kahlil Gibran. E lo sappiamo: i figli hanno pensieri, strade, vite, che non sono quelle dei genitori, ed è bene che sia così. Ogni società sviluppa qualche forma di rito o di legge, per ricordare ai genitori che essi sono i responsabili dei loro figli, non i padroni. Nel vangelo di oggi troviamo Maria e Giuseppe che presentano Gesù al tempio, un modo appunto per ringraziare Dio del dono di un figlio.
Tuttavia, per questa coppia le cose saranno più dure. Questo figlio sembra non essere loro in modo ancora più forte, perché coinvolto da una storia più grande di quella familiare, storia di profeti, di profetesse, di attese. Una storia iniziata con un'altra coppia – Abramo e Sara – ai quali era stato chiesto, allo stesso modo di riconoscere che il loro figlio non era loro, ma apparteneva ad una promessa più grande.
Essere cristiani potrebbe significare anche questo: riconoscere che la vita dei figli – in fondo la vita di ogni uomo e donna – non può appartenere a nessuno, nemmeno a chi lo ha generato. Essa appartiene a Dio e a Dio soltanto. Quello che possiamo fare è creare condizioni e dar aiuto affinché ciascuno, sotto lo sguardo e la grazia di Dio, possa crescere e fortificarsi. È questo, mi sembra il fascino, il dono e la sfida della famiglia.
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