Nella nostra classe ci siamo proposti di fare la giuria popolare del Premio Strega kids per decidere quale potesse essere il miglior libro per bambini e famiglie. I tre libri che ci sono stati proposti sono: “Rim e le parole liberate”, “L’ultimo bisonte” e “Misha io, i miei tre fratelli e un coniglio”. Quest’ultimo è piaciuto molto a tutta la classe perché è molto emozionante, pieno di bei valori e sentimenti oltre a essere comunque una bella storia. “Misha: io, i miei tre fratelli e un coniglio.” È un libro scritto da Edward Van De Vandel e Anoush Elman, illustrato da Annet Schaap. La storia racconta di Roya, una bambina afgana di nove anni, che insieme alla sua famiglia si è rifugiata nei Paesi Bassi dopo essere fuggita dall’Afghanistan. Quando, dopo diverso tempo, finalmente si stabiliscono in una nuova casa, Roya e i suoi tre fratelli maggiori, decidono di adottare un coniglietto nano bianco, che chiamano Misha. Il coniglietto diventa subito il beniamino della famiglia offrendo conforto e diventando soprattutto un confidente per Roya, che inizia a confidargli i suoi pensieri e raccontargli la storia del suo paese di origine e del lungo viaggio affrontato per arrivare in Europa. Dopo poco, Roya, diventa curiosa e visto che era piccolina, chiede ai suoi fratelli di raccontarle meglio della loro “fuga”. Così scopre che tutta la loro famiglia è stata accompagnata fino ai Paesi Bassi da persone che li hanno aiutati a fuggire. Passato ormai del tempo, Misha si vuole sentire libero e decide di scappare per vivere nuove avventure. Quando Roya e i suoi fratelli si accorgono che Misha non c’è più, vanno in giro, per tutto il vicinato, alla ricerca del coniglietto anche se sarebbero dovuti andare a scuola. Decidono così di stampare dei manifesti che riportassero, oltre alla foto di Misha, anche scritto il numero di telefono del fratello maggiore di Roya per essere contattati. Dopo diverse chiamate, purtroppo inutili, ricevono la telefonata di una signora che ritiene di aver visto Misha nella casa di una sua amica. Così, dopo essersi fatti dare l’indirizzo e senza pensarci un attimo, i giovani partono alla volta di quella casa. Come giunti, trovano un’anziana signora che nega di aver mai visto Misha e, dopo esplicita domanda se avesse mai avuto animali, l’anziana signora continua a negare. Convinti che l’anziana nasconde qualcosa, Roya e i fratelli riferiscono alla padrona di casa che la sua cara amica aveva dato loro il suo indirizzo perché vi aveva visto il coniglietto bianco. Dopo aver sentito quelle parole, l’anziana signora cambia decisamente atteggiamento e inizia ad essere più ospitale e disponibile fino a restituire loro Misha. Tornati a casa, Roya, insiste a non voler andare a scuola ma la mamma la obbliga. La maestra a scuola le chiede di raccontare alla classe di sé e della sua vita; così Roya inizia a raccontare della sua vita privata ma, ben presto, le vengono le lacrime agli occhi e inizia a piangere. Alla domanda della maestra su cosa la rattristasse così tanto, Roya non riusciva a rispondere perché era molto confusa. La maestra pensò così che fosse una buona idea chiamare i fratelli perché venissero a supportarla. Appena giunti a scuola, i fratelli di Roya decisero di riportarla a casa ma la bambina voleva rimanere e continuare a raccontare la sua storia con il loro aiuto. Così accade e alla fine rientrano a casa tutti un po’ più sollevati e felici. La mattina dopo, Roya, appena sveglia si accorge di avere di nuovo vicino a sé Misha che, per l’emozione e per la gioia di essere di nuovo a casa, aveva fatto un po’ di pipì. Questo libro ci è piaciuto tantissimo e vorremmo che vincesse il Premio Strega perché racconta di una storia piena di emozioni, sentimenti e rispecchia la realtà di tanti rifugiati che cercano in Europa condizioni di vita migliori e più dignitose. È un libro che consiglieremmo a tutte le famiglie.