L'origine del conflitto arabo - israeliano

All’alba del 7 ottobre 2023 il gruppo armato palestinese Hamas attacca Israele. Il bilancio delle vittime è molto pesante, sono quasi 1500 i morti, soprattutto civili. Sono tanti anche gli ostaggi. In risposta all’attacco di Hamas, Israele bombarda la Striscia di Gaza, un piccolo territorio di 41 chilometri densamente abitato al confine con l’Egitto, provocando più di 2000 morti. In tal modo inizia un’altra guerra che è solo l’ultima di una lunga serie che affonda le radici nella storia del territorio palestinese. Come riporta la Bibbia, circa duemila anni prima di Cristo la Palestina è abitata da dodici tribù del popolo d’Israele di religione ebraica che emigrano in Egitto e vengono resi schiavi. Guidati da Mosè, gli ebrei ritornano in Palestina perché veniva considerata la Terra promessa da Dio al popolo ebraico.

Nel 63 a.C i Romani conquistano la Palestina, che diventa una provincia dell’Impero romano dove si diffonde il Cristianesimo, ma nel 70 d.C., in seguito ad una rivolta del popolo palestinese, gli Ebrei vengono esiliati e da quel giorno sono dispersi nel mondo. Inizia così la Diaspora. Nel VII secolo d.C. gli Arabi conquistano vasti territori tra cui la Palestina dove si diffonde la religione islamica.

Nell’Ottocento nasce in Europa il Sionismo, un movimento che rivendica il diritto degli Ebrei di ritornare in Palestina e così alcuni di essi tornano nella Terra promessa. Inizia così la convivenza di questi due popoli, con qualche problema ma comunque abbastanza pacifica. Durante la seconda guerra mondiale (1939-1945), in seguito alle persecuzioni e alle leggi razziali introdotte da Hitler, muoiono circa sei milioni di Ebrei. Per risarcire il popolo ebraico dalla terribile persecuzione nazista, l’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) decide di creare uno nuovo Stato per gli Ebrei. La Palestina viene divisa in due parti: 55% del territorio agli israeliani, mentre il restante 45% ai palestinesi.

Nel 1948 nasce lo Stato di Israele. Più di 800.000 civili palestinesi vengono cacciati dalle proprie case e circa 400 villaggi vengono distrutti. Subito dopo inizia una guerra tra Israele e gli Stati arabi confinanti che non accettano la decisione dell’ONU. Israele vince lo scontro e allarga i confini. Negli anni seguenti scoppiano altre guerre tra israeliani e i Paesi arabi come quella del 1967, dove Israele occupa altri territori e insedia colonie anche nella striscia di Gaza espropriando terre, fattorie e pascoli, case. I palestinesi sono costretti a fuggire, tanti lasciano il territorio, altri vivono nei campi profughi. Nel 1987 inizia la rivolta dei palestinesi che viene chiamata “Intifada”, lotte delle pietre. Ci sono stati tanti tentativi di pace, ma quasi sempre falliti. Negli ultimi anni ci sono stati periodi di guerra e di tregua. I palestinesi seguaci di Hamas lanciano missili, mentre gli israeliani rispondono con bombardamenti aerei o attacchi da terra. Gli ultimi avvenimenti dimostrano che la situazione è difficile e la divisione tra i due popoli è sempre più profonda., a soffrire sono i civili, tante donne e bambini, sia israeliani che palestinesi. Ogni giorno ci sono nuovi attacchi da parte di Hamas e di Israele, la pace sembra molto lontana. Si dovrebbe trovare un modo per fermare questa guerra e far convivere pacificamente questi due popoli.

Sara, Federico Della Valle, Elia