In questo numero:
EDITORIALE
IMPRESA FUTURO
FOCUS
FORMAZIONE
CREDITO
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LAB
GRUPPI SOCIALI
INFO SERVIZI
TERRITORI
Le crisi internazionali di questi ultimi anni hanno messo a dura prova le imprese. L’artigianato trevigiano ha saputo resistere, ma servono nuove bussole per orientarsi nell’età dell’incertezza. I dati, infatti, confermano un’immagine in chiaroscuro della Marca Trevigiana, dove l’artigianato gioca tuttavia un ruolo strategico, forte delle sue 22.130 imprese, pari al 26,3% del totale, cinque punti in più rispetto alla media italiana. Nel primo trimestre 2024 le imprese artigiane sono cresciute di 34 unità, contro un calo generale di 303 imprese. Gli addetti nell’artigianato sono 59.133, il 18,9% del totale degli occupati, contro una media nazionale del 14,5%.
Lo scenario di questo periodo, tuttavia, non consente di abbassare la guardia. Persiste il ritardo nella ripresa del commercio internazionale, così come la debolezza della manifattura, legata nel Nordest soprattutto al rallentamento della Germania. Sullo sfondo incombe la "glaciazione" demografica che impone un'ulteriore sfida: quella della manodopera. A fronte di una crescita della domanda di lavoro delle imprese, chiamate a reggere la competizione dei mercati, è sempre più difficile reperire personale. Per questo Confartigianato sta da anni insistendo su una politica di collaborazione tra scuola e impresa e su campagne di orientamento al lavoro e all’imprenditorialità dei giovani studenti trevigiani.
Di fronte a questa "età dell'incertezza", Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, con il progetto “Impresa futuro”, ha inteso elaborare una piattaforma operativa per rispondere alla domanda chiave: cosa fare domani? Le prime risposte ci stanno indicando le linee d’azione su cui muoverci.
Come artigiani, per noi è imprescindibile mettere le persone al centro: significa ripensare il lavoro in termini di tempi, retribuzione, welfare, formazione. Pensare al lavoro, significa anche dialogare con la scuola, abbattendo il muro che troppo spesso divide la formazione dall’impresa.
L'incertezza che regna nelle catene globali del valore, presenta anche opportunità. La sfida come Associazione è di mettere in rete la conoscenza artigiana con il contesto di riferimento. Mi riferisco in particolare alle Università, "giacimenti" di ricerca e innovazione, e dunque partner decisivi delle MPMI. Per questo la nostra Associazione sta moltiplicando i progetti di collaborazione con le Università venete. Non partiamo da zero. Il Nordest vanta un ecosistema competitivo, che rappresenta una valore aggiunto per le nostre imprese. A una condizione: che la piccola impresa sappia fare networking. È un impegno strategico per nostra Confartigianato.
E qui entra in gioco un'altra "bussola" strategica: essere glocal. Le filiere mondiali del valore stanno cambiando pelle, diventano sempre più continentali. Cambia anche la politica dei fornitori, che vengono sempre più spesso scelti non solo in Stati "amici", ma sempre più vicini e soprattutto con la capacità di adattarsi velocemente ai cambiamenti del mercato. Una caratteristica che fa parte del DNA delle MPMI, un'altra opportunità da non sprecare.
Per questo Confartigianato deve stimolare i propri associati a puntare sempre di più sulla personalizzazione dei prodotti e dei servizi e sull'alta qualità. È questo lo spazio lasciato scoperto dai grandi player mondiali, che puntano tutto sulle economie di scala su prodotti standard. In concreto, significa essere presenti nelle catene di valore, ma al tempo stesso valorizzare il mercato a “chilometro zero”. La qualità, dunque, prima di tutto.
In questo senso guardiano con attenzione all'Europa dove si sta decidendo una norma che stabilisce il principio che i beni devono essere costruiti per poter essere riparati. Una scelta di grande significato anche nell'ottica dell'economia circolare e della sostenibilità. È del tutto ovvio che la riparazione non può essere delocalizzata, ma a un patto: la capacità degli artigiani di fare reti locali. Solo così si può diventare interlocutori appetibili anche dei grandi player. E ancora una volta entra in gioco il ruolo strategico dell'Associazione.
Centrale, poi, è il tema del credito, che deve essere sempre più mirato agli investimenti per la produttività, pensando sempre più in modo creativo, al fine di coinvolgere in grandi fondi privati. Infine, digitalizzare i processi e le relazioni, ma governando il processo e non essendone travolti.
IMPRESA FUTURO - 1
Cinque incontri curati dall'Associazione per proporre una fotografia aggiornata della Marca Trevigiana rispetto ai macrosistemi che rappresentano le principali sfide per il futuro
Obiettivo: un modello d’impresa, di governo e di società sostenibile dal punto di vista economico, umano, sociale, senza per questo tradire la cultura e l’identità profonda della nostra provincia
«Siamo in un’epoca di grandi trasformazioni. Per affrontarle dobbiamo avere una visione». Oscar Bernardi, presidente Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, sintetizza così l’obiettivo di “IMPRESA FUTURO. Il futuro del fare impresa. L’impresa di costruire il futuro”, il ciclo di eventi che si è aperto il 21 giugno nella Fornace di Asolo.
«Un percorso di cinque incontri», spiega il presidente Bernardi, «nel quale il sistema Confartigianato intende produrre una fotografia aggiornata della Marca Trevigiana, che riesca a interpretare l’ecosistema impresa-territorio-comunità rispetto alle principali sfide per il futuro. Questa fotografia non è fine a sé stessa, bensì propedeutica per individuare le scelte da intraprendere rispetto a quattro macrosistemi: la governance del territorio, gli scenari della politica locale, il lavoro che cambia, l’intelligenza artificiale».
Dopo l’apertura ad Asolo sul tema “Un territorio, un progetto, un governo - Le amministrazioni pubbliche e la sfida dello sviluppo sostenibile”, nel periodo estivo è seguita la tappa dedicata a “Dopo le urne – Gli esiti elettorali, il loro impatto su economia e territorio” e quindi “Esisterà ancora l’imprenditore della porta accanto? Rotte per la piccola impresa nella grande trasformazione”.
«La posta in gioco è dimostrare», puntualizza Oscar Bernardi, «come sia possibile un modello d’impresa, di governo e di società, che sia sostenibile dal punto di vista economico, umano, sociale, senza per questo tradire la cultura e l’identità della Marca Trevigiana. L’obiettivo è indicare dei percorsi, necessariamente sinergici, offrendo alle imprese, come anche alle istituzioni locali e alla società civile, una visione di futuro davvero sostenibile, dove possano trovare cittadinanza i valori che contraddistinguono le nostre comunità, rendendoli competitivi nel mondo che cambia».
Il ciclo IMPRESA FUTURO” proseguirà il 26 settembre a Vittorio Veneto sul tema “Alla ricerca del lavoro perduto – L'occupazione tra nuovi stili di vita e immigrazione”. Infine, il 10 ottobre a Castelfranco Veneto si chiuderà analizzando il tema “Umani e umanoidi: l'era dell'intelligenza artificiale – La rivoluzione tecnologica tra apocalittici e integrati”.
«Vorremmo che alla fine di questo percorso», conclude il presidente Oscar Bernardi, «restassero delle visioni capaci di ispirare i vari soggetti che hanno la responsabilità di trasformare verso la modernità l’ecosistema impresa-territorio-comunità della Marca Trevigiana. A ciascuno, poi, la propria responsabilità di agire. Con una consapevolezza: urge una visione condivisa, perché non è più immaginabile affrontare le trasformazioni senza la capacità di fare sistema».
IMPRESA FUTURO - 2
“Un territorio, un progetto, un governo - Le amministrazioni pubbliche e la sfida dello sviluppo sostenibile”
«Servono politiche fondate sul riutilizzo del patrimonio esistente e contro lo spreco del territorio», è l’appello lanciato dal presidente Bernardi. «Una scelta a tutela del valore dell’identità dei nostri luoghi. Una responsabilità che chiama in causa le amministrazioni pubbliche. Serve una politica che superi i “campanili”: oggi si vince o si perde come sistema territorio»
«L’ambizione è di offrire alle imprese, come anche alle istituzioni locali e alla società civile», è stato l’invito di Oscar Bernardi, presidente Confartigianato Impresa Marca Trevigiana, «una visione di futuro davvero sostenibile, dove possano trovare cittadinanza i valori che contraddistinguono le nostre comunità, rendendoli competitivi nel mondo che cambia». Non a caso l’appuntamento d’esordio si è incentrato sul tema “Un territorio, un progetto, un governo - Le amministrazioni pubbliche e la sfida dello sviluppo sostenibile”. «Servono politiche fondate sul riutilizzo del patrimonio esistente e contro lo spreco del territorio», è l’appello lanciato dal presidente Bernardi. «Una scelta a tutela del valore dell’identità dei nostri luoghi. Una responsabilità che chiama in causa le amministrazioni pubbliche. Serve una politica che superi i “campanili”: oggi si vince o si perde come sistema territorio».
«La capacità istituzionale di governo del territorio è un fattore competitivo». La conferma arriva da Patrizia Messina, direttore del master in manager dello Sviluppo locale e sostenibile all’Università di Padova. «A maggior ragione pensando alla sfida epocale che abbiamo davanti, una sorta di metamorfosi più che una semplice trasformazione». Per focalizzare lo stato dell’arte del nostro territorio, Messina ha richiamato l’Indice europeo di adeguatezza istituzionale e competitività regionale. I paesi del nord Europa sono più competitivi perché hanno ridotto i Comuni. Non così l’Italia e l’Europa mediterranea. Una questione anche storica: i nostri comuni hanno un connotato politico e identitario, mentre nel nord Europa sono essenzialmente unità amministrative. Il Veneto, in questo senso, ha un’ulteriore criticità: localismi molto forti e regionalità debole. Oltre alla frammentazione amministrativa, c’è una sovrapposizione di strumenti e di tavoli di lavoro.
Focalizzandosi sul welfare, anche gli strumenti a disposizione, Ipa-Intese programmatiche d’area e Ats-Ambiti territoriali sociali, hanno logiche diverse e non omogenee, spesso dovendo fare i conti con dimensioni territoriali eccessive. Interessanti esperienze sono le Fondazioni di promozione sociale, che restano però innovazioni legate a territori e non a una programmazione più ampia. «I soldi possono esserci», conclude Patrizia Messina, «ma serve un governo più efficace del territorio. Una scelta possibile, ci sono tutti gli elementi per realizzarlo, ma serve un cambiamento di prospettiva».
«La Regione dal 2012 ha agito per ricomporre una frammentazione territoriale», puntualizza Maurizio Gasparin, segretario generale della Programmazione della Regione Veneto. «C’è una frammentazione orizzontale, derivata dalle inadeguate dimensioni demografiche dei Comuni, e una frammentazione verticale, con dodici livelli di competenze di governo». L’obiettivo resta quello di semplificarli. «Il tema dell’autonomia non è per nulla marginale nel riordino del territorio», rilancia Maurizio Gasparin, che coordina il gruppo regionale di lavoro sull’autonomia. «Per avviare le trattative a Roma occorre sapere cosa fa ora lo Stato ed è quanto la Regione sta mettendo a punto».
«La geografia del Veneto spiega la difficoltà a governare il territorio». Ne è convinta Viviana Ferrario, geografa allo Iuav di Venezia, dove è referente del Rettore per i rapporti con il Nord-Est. «Il Veneto è considerato come una sorta di “catalogo” di ecosistemi. Il nostro territorio è estremamente complesso da governare, ma questa è anche una grande risorsa e opportunità. A descrivere questa diversità è il paesaggio, una sintesi tra le popolazioni e il territorio. Il paesaggio, in questo senso, è espressivo di identità».
«Il punto dolente del Veneto è proprio la programmazione paesaggistica», sottolinea Ferrario. «Governare il paesaggio significa governare il territorio. Dal 2004 ad oggi il paesaggio si è trasformato e c’è bisogno di una nuova lettura, di un aggiornamento». Per questo il gruppo di lavoro dell’Università ha messo a punto un procedimento per la nuova identificazione degli ambiti. Il risultato è una mappa, automatica e aggiornata, per la pianificazione centrata su 14 ambiti paesaggistici. Unito a questo, i ricercatori hanno indicato gli obiettivi di qualità paesaggistica per un progetto di territorio. «Il paesaggio è futuro, perché fa vedere ciò che si fa», ha fatto notare la professoressa Ferrario. «Ciascuno ha un’immagine mentale di ciò che è territorio, per questo è necessario costruire delle visioni che siano coerenti e condivise».
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IMPRESA FUTURO - 3
“Dopo le urne. Gli esiti elettorali e il loro impatto su economia e territorio”
«Dall’Europa ci aspettiamo una seria spinta alla competitività, con decisioni in grado di creare un ambiente adeguato all’imprenditorialità», dice il presidente Bernardi
«I prossimi anni vedranno meno Europa, ma alcune cose possono essere fatte», rilancia il politologo Feltrin
«Dall’Europa ci aspettiamo una seria spinta alla competitività, con decisioni in grado di creare un ambiente adeguato all’imprenditorialità». Non usa mezze parole Oscar Bernardi nel presentare il secondo incontro del progetto “IMPRESA FUTURO. Il futuro del fare impresa. L’impresa di costruire il futuro”. «Parliamo di semplificazione burocratica», dettaglia il Presidente di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, «di internazionalizzazione delle medie, piccole e microimprese, di flessibilità e sicurezza del lavoro, di un corretto funzionamento della concorrenza, di accesso alle materie prime, di politiche ambientali e sociali adatte e sostenibili alle MPMI. Serve un’Europa che promuova le competenze, per un lavoro qualificato, in grado di affrontare la doppia transizione tecnologica e verde».
Sul ruolo, non solo economico, delle MPMI si è soffermato anche Ennio Piovesan, presidente Confartigianato Imprese Treviso: «Durante il Covid i nostri Rappresentanti comunali sono stati dei riferimenti importanti per le imprese, così come gli strumenti del credito artigiano. Di fronte a una sfida globale, i nostri imprenditori sono stati un pilastro anche sociale delle comunità locali».
Proprio le macro prospettive europee sono state al centro dell’incontro “Dopo le urne. Gli esiti elettorali e il loro impatto su economia e territorio”, giovedì 27 giugno in Camera di Commercio a Treviso. È stato il politologo trevigiano Paolo Feltrin a tratteggiare il recente appuntamento elettorale europeo, definito non a caso «un’elezione di svolta».
«Le elezioni europee mostrano una forte presenza di disagio e malcontento popolare», ha subito affondato Paolo Feltrin. «Molti dei governanti hanno perso le elezioni, sia a destra che a sinistra. Tutto sommato l’Italia se l’è cavata meglio.»
Il panorama dei partiti si è decisamente sfoltito nel tempo. Erano 67 nelle elezioni europee del 1994, di questi 61 sotto il 5%, mentre nel 2024 si è registrato il numero più basso: 15, dei quali nove sottosoglia. «Solo due partiti hanno superato il 20%», nota Feltrin. «La soglia del 4% ha funzionato per fare selezione».
Rispetto alle tendenze elettorali tra il 2006 e il 2024, l’area di centro sinistra è passata dal massimo del 49,3% al 30,9% di oggi. Il centro destra è più stabile, oscillando dal 50,2% al 47,4%. Il Movimento 5 Stelle si è ridotto di tre volte, passando dal 32,7% al 10%. Il centro, che aveva raggiunto il 10,6% alle politiche 2013, non ha raggiunto il quorum.
«I partiti di governo sono andati bene e in modo abbastanza omogeneo», ha rilevato il politologo. «Il grande sconfitto è stato il Movimento 5 Stelle, mentre c’è stato il successo inatteso del Partito Democratico. Ne è risultato un grande quadro di semplificazione. Alleanza nazionale ha preso più voti al nord, allo stesso modo del Partito democratico. La Lega è il partito più omogeneo di tutti.» Raffrontando i dati delle politiche 2022 e delle europee di quest’anno, in Veneto hanno guadagnato consensi Fratelli d’Italia (più 4,9%), raggiungendo il miglior risultato nazionale con il 37,6%. «Il Veneto è sempre stato più “governativo”», ha spiegato Feltrin, «vota Meloni non Alleanza nazionale. La fiducia e la simpatia, così come sale, può crollare».
Su scala nazionale, Fratelli d’Italia è l’unico partito che è cresciuto, anche se di poco, in tutte le regioni, anche se al sud prende dieci punti in meno del nord. Bene anche il Pd in tutta Italia, con l’exploit della Puglia (+ 16,8%) e arretramenti marginali in Trentino-Alto Adige (- 1,2%) e in Molise (- 0,1%). Exploit di Forza Italia in Sicilia: + 12,5%. Il partito è in crescita ovunque, anche se contenuta, salvo che in Puglia (- 3,7%), Molise (- 3%), Basilicata (- 0,5%) e Abruzzo (- 0,3%). Sono cresciuti anche Alleanza Verdi – Sinistra (2,8%), Pd (2,6%), Forza Italia (1,6%). Il calo più marcato è della Lega (meno 1,4%), seguita dal Movimento 5 Stelle (meno 1%).
La Lega è calata, anche se di poco, in tutto il nord Italia, salvo che in Friuli-Venezia Giulia (+ 3,9%), mentre tiene in centro e sud Italia. «Senza i voti del sud la Lega avrebbe perso», sentenzia il politologo. «A trainarla è stata la combinazione Vannacci e grandi opere».
Il Movimento 5 Stelle è arretrato ovunque, con un vero crollo al sud e nelle isole, con perdite in doppia cifra. «I flussi in uscita dei voti pentastellati», spiega Feltrin, «sono andati verso Pd, Lega e l’astensione». Al contrario, Alleanza Verdi-Sinistra è andata bene ovunque, con punte in Trentino-Alto Adige (+ 5,9%) e in Sardegna (+ 5%).
Azione e Italia Viva sono arretrate in tutto il nord e centro Italia, salvo in Liguria (+ 2,2%), mentre sono cresciute in Calabria (+ 6,2%), Campagna (+ 5,5%), Basilicata (+ 5%) e Molise (+ 1,8%). «Renzi e Calenda dimostrano ancora una volta di attingere a un elettorato delle grandi città, ma non sfondano altrove».
Rispetto alle grandi famiglie politiche europee, sono arretrati rispetto al 2019 i Popolari (- 2,5%), i Socialisti (- 6%), le Destre (- 2,3%) e la Sinistra (- 1,5%). In progresso, al contrario, i Liberali (più 2%), i Verdi (più 0,3%) e i Conservatori (più 0,6%).
«L’Europa è sempre stata governata da popolari e socialisti», ragiona Feltrin, «un modello che in Italia non è immaginabile. Sono comunque passati dal 66% al 44%, con una maggioranza risicata. A questo si aggiunge la forte presenza di governi nazionali radicali e ciò rende sempre più difficile governare l’Europa, spostando l’asse del potere dalla Commissione al Consiglio».
Proiettandosi sul futuro immediato dell’Europa, Paolo Feltrin ha proposto alcune domande provocatorie: «Allargare a nuovi paesi o andare verso un’Europa più chiusa? Stare nella Nato con gli americani o andare verso una difesa autonoma europea? Aprire all’immigrazione perché ne abbiamo bisogno, o rifiutarla perché gli immigrati ci danno fastidio? Il green deal è un’opportunità oppure un affare per pochi ricchi, come pensa l’opinione pubblica, e un vantaggio per la Cina?»
L’ultima faglia affrontata dal politologo è stato il digitale, partendo da un dato: la differenza tra il potere d’acquisto negli Stati Uniti e in Italia è triplicato dal 1992 al 2012. «Questo perché abbiamo perso il treno digitale», è la sentenza di Feltrin. «Tra le 50 maggiori aziende digitali al mondo solo tre sono europee».
Rispetto alle azioni dell’Europa per le imprese, tema centrale per Confartigianato, Paolo Feltrin è partito da una considerazione: «I prossimi anni vedranno meno Europa, ma alcune cose possono essere fatte». Primo: servono grandi player europei. Basta con la regola della posizione dominante: c’è bisogno di qualche colosso europeo che competa con i grandi gruppi americani e cinesi. Secondo: rivedere tutta la materia degli aiuti di Stato. Serve una politica di aiuto europeo, magari ricorrendo a grandi fondi di risparmio privato, coordinati dall’Europa, e che finanzino tutte le imprese. Terzo: limitare il rischio dell’aumento dei dazi. È necessaria una politica europea.
IMPRESA FUTURO - 4
“Esisterà ancora l’imprenditore della porta accanto? Rotte per la piccola impresa nella grande trasformazione”
La crisi energetica ha impattato sulla Marca Trevigiana per 494 milioni di euro, il caro tassi per 189 milioni e la scarsità di manodopera per ulteriori 269 milioni. Un quadro che delinea una vera e propria "età dell’incertezza"
«Analizzare per agire: abbiamo il dovere di offrire risposte e indicare rotte da seguire alle nostra imprese chiamate ad affrontare ogni giorno le sfide del mercato». Con queste parole il presidente provinciale Oscar Bernardi indica gli obiettivi dell’incontro “Esisterà ancora l’imprenditore della porta accanto? Rotte per la piccola impresa nella grande trasformazione”, l’11 luglio nel padiglione Filanda a Santa Lucia di Piave.
«Questa iniziativa ha colto l’esigenza», ha fatto eco Severino Dal Bo, presidente Confartigianato Imprese Conegliano, «di dare delle risposte a un pool di imprese del manifatturiero di fronte ai dati non positivi sulla demografia d’impresa. Confartigianato, in questo modo, svolge il proprio ruolo associativo, perché va ad approfondire argomenti che non sono molto presenti sui media».
A guidare la riflessione sono stati tre esperti di altissimo livello. Enrico Quintavalle, responsabile dell’Ufficio Studi Confartigianato Imprese, che ha sviluppato il tema “Imprese della Marca in transizione verso il futuro”. A seguire, “Prepararsi ai futuri: come navigare in acque agitate” è stato il tema affidato a Gianluca Toschi, professore di Economia dell’Integrazione Europea all’Università di Padova. Infine, “Intraprendere nella crescente complessità della competizione” nella visione proposta da Alberto Felice De Toni, professore senior di ingegneria economico-gestionale all’Università di Udine, nonché direttore scientifico di CUOA Business School e Sindaco di Udine.
Ne emerso un quadro che ha delineato sia le sfide, ma anche i punti di forza. A fornire i darti contesto è stato Enrico Quintavalle. «Le crisi internazionali di questi ultimi anni», ha sottolineato il ricercatore, «sono costate all’economia della Marca Trevigiana, tra il 2021 e il 2024, ben 952 milioni di euro, pari al 3,4% del valore aggiunto del 2021. In particolare, la crisi energetica ha impattato per 494 milioni di euro, il caro tassi per 189 milioni e la scarsità di manodopera per ulteriori 269 milioni. Un quadro che delinea una vera e propria "età dell’incertezza"»
Ci sono segnali di frenata delle costruzioni, con un calo degli investimenti del 2,0% nel 2024 e del 5,9% nel 2025. La recessione tedesca pesa sulla crescita dell’economia trevigiana, il cui export vale l’8,3% del valore aggiunto, più della media veneta del 7,9%. Ad aggravare il quadro di incertezza c'è il calo demografico: se proseguisse la tendenza attuale, la popolazione della provincia diminuirebbe di 108 mila adulti in età lavorativa nell’arco dei prossimi 25 anni, equivalente al 93,1% dei 116 mila occupati di tutte le imprese manifatturiere della provincia.
Tutto questo proprio mentre c'è sempre più "fame" di lavoratori: la crescita dell’occupazione è stata più 2,6% nella Marca Trevigiana, un dato migliore di Emilia-Romagna e Piemonte. Bene anche l’occupazione degli under 35, cresciuta in provincia di 5,3% rispetto al 2023, arrivando al 55,6% della fascia d’età, contro una media nazionale del 45%.
Treviso è la settima provincia in Italia per vocazione manifatturiera, con il 34,6% degli occupati. In particolare, tre territori si collocano tra i primi 40 in Italia per intensità di export: Oderzo, al 18° posto tra 610 sistemi locali di lavoro, con esportazioni per 59 mila euro per occupato, seguito da Montebelluna (21° posto) con 54 mila euro per occupato e Castelfranco Veneto (28° posto) con 48 mila euro per occupato. Le esportazioni del manifatturiero “Made in Treviso” valgono il 57,6% sul valore aggiunto, 21ª provincia in Italia per propensione all’export.
La sfida della manodopera è quella più sentita dalle imprese. A fronte di una crescita della domanda di lavoro delle imprese, chiamate a reggere la competizione dei mercati, è sempre più difficile reperire personale. Le posizioni difficili da reperire nella Marca Trevigiana sono ormai più della metà, il 51,6% rispetto alla media veneta del 49,8%. Una situazione non compensata dai lavoratori stranieri, visto che Treviso è l’ultima provincia veneta per dinamica degli stranieri.
«Non a caso, secondo uno studio Confartigianato», ha sottolineato Quintavalle, «tra i 12 punti di forza evidenziati dagli imprenditori trevigiani che determinano la competitiva delle imprese artigiane, le competenze del personale, con il 47,6%, sono al secondo posto, precedute solo dalla qualità (73,4%) e seguite a distanza dal prezzo (32,9%), dalla flessibilità produttiva (19,3%) e dalla capacità di diversificare la produzione (18,2%)».
«Navigare in acque agitate» è stato il filo conduttore scelto dal professor Gianluca Toschi. «È quanto stanno facendo gli imprenditori. Siamo in una fase di rallentamento della globalizzazione, in un mondo di incertezze. L’incertezza deriva dal ritorno dei dazi e dell’inflazione, con la conseguenza di un aumento dei tassi di interesse che non vedevamo dal 2008. Per questo è necessario prepararsi ai futuri».
Dunque, la capacità dell’imprenditore è di sviluppare degli scenari futuribili. Il professor Toschi ha delineato l’impatto delle tecnologie sulla globalizzazione indicando tre fasi. La prima: hanno reso più economico spostare le merci nello spazio. La seconda: le tecnologie dell’informazione e della comunicazione hanno consentito di spostare le idee. È in questa fase che si sono sviluppate le catene globali del valore, che generano quasi due terzi degli scambi mondiali di beni. Negli ultimi anni, tuttavia, la catene mondiali del valore hanno subito un rallentamento se non un arretramento. Una frenata dovuta all’incertezza geopolitica, ma anche dal basso costo del denaro che ha spinto gli investimenti in automazione. L’Italia è il paese che il più alto livello di automazione dell’area Euro. Un fenomeno che ha innescato il ritorno delle imprese, ma soprattutto ha accorciato le catene del valore che sono sempre più continentali. Contiguo a questo processo, c’è la tendenza a stimolare gli affari tra imprese di paesi amici.
«Nel Nordest il 34,7% delle imprese del manifatturiero», ha sottolineato Gianluca Toschi, «hanno cambiato un fornitore strategico negli ultimi due anni. Si cercano quelli più vicini all’Italia e questo ha generato nuove opportunità».
Da questo complesso di fattori sta emergendo la terza fase della rivoluzione tecnologica. A muoversi nello spazio saranno le persone, tanto da parlare di “telemigrazione”. Un esempio è la medicina: far operare un chirurgo a distanza è ormai una realtà. «Potremo offrire dei servizi senza spostarci», ha spiegato il professor Toschi. «L’artigiano, al contrario, fonda la sua capacità sulla relazione diretta e quindi non può essere sostituito da queste tecnologie».
La tecnologia sta anche cambiando il modo di fare impresa. Per esempio, il “pay per use”, la gente paga per utilizzare un bene. Ancora, il “data driven model”, ciò consentire l’utilizzo gratuito di un’automobile in cambio dei dati raccolti. «Infine, l’economia circolare e più in generale il tema della sostenibilità», conclude Gianluca Toschi. «L’Europa sta approvando una norma che stabilisce il principio che i beni devono essere costruiti per poter essere riparati». Un’opportunità che chiama in causa Confartigianato. La riparazione, infatti, deve essere locale, da qui la prospettiva di creare delle reti di assistenza che possono diventare piattaforme interessanti per i grandi player.
«Sì, ci sarà ancora l’imprenditore della porta accanto». È stato netto Alberto Felice De Toni in apertura al suo intervento. «Mio padre faceva il sarto, aveva 15 dipendenti. Quando è arrivata la concorrenza dei capi confezionati, non ha colto l’attimo per orientarsi verso il personalizzato e l’alta moda. La globalizzazione è un tema di economia di scala sugli standard. Dunque, c’è una via maestra per tutti gli artigiani: non stare sullo standard, ma andare sul personalizzato, sul design, sul bello. Gli artigiani hanno nel loro DNA la risposta sistemica alla globalizzazione, perché solo le imprese che lavorano su volumi minori possono permettersi di lavorare sulla personalizzazione».
L’equazione proposta da De Toni è all’apparenza controcorrente: più complessità uguale più opportunità. Più c’è complessità, infatti, e più cresce la possibilità per gli artigiani di aggredirne una parte, trovando soluzioni originali. «Esiste una potenzialità fortissima», ha spiegato De Toni, “che è quella di mettere insieme la conoscenza artigiana con il contesto come, per esempio, le università e le scuole. Un’impresa piccola deve fare networking, deve collaborare con il suo ecosistema. Il Nordest ha una grande tradizione imprenditoriale, ma anche un sistema che può dare molto. Non c’è solo bisogno di persone capaci, ma anche di collaborazione, che vale più della competizione».
Acquisire familiarità con tutto ciò che genera innovazione è fondamentale per recuperare energia da investire nell'impresa per adeguarla ai continui cambiamenti di scenari. Un obiettivo arduo, certamente raggiungibile, che fa leva sul naturale pragmatismo dell’imprenditore che ha ancora voglia di fare impresa e sulla sua curiosità per ciò che gli consente di crescere. L’intelligenza artificiale è uno degli strumenti che concorrono a rendere le aziende protagoniste di questa stagione e le facilita a maturare la consapevolezza del proprio valore. Muovendo dal bisogno rilevato di trovare una risposta a come applicare le tecnologie dell’IA, l’Associazione, in collaborazione con le aziende Neosperience e “t2i trasferimento tecnologico e innovazione”, con il contributo della Camera di Commercio Treviso-Belluno ed EBAV, ha proposto agli imprenditori e ai loro collaboratori questo ciclo di eventi esperienziali durante i quali, accanto ai focus informativi, alcuni testimonial hanno raccontato e racconteranno come già utilizzano l’intelligenza artificiale e hanno offerto ai partecipanti la possibilità di testare gli applicativi.
Dopo la presentazione, il 18 giugno, dove è stata proposta una “visione di insieme”, il 1° luglio nell’azienda Rolling Center di Trevignano, accanto ad un inquadramento dello scenario italiano e mondiale, sono stati mostrati casi e applicazioni di IA implementati in medie e grandi imprese, ma ora appannaggio anche delle aziende di piccole dimensioni. Si è parlato di digital manufacturing, process mining, manutenzione predittiva e di come l’Intelligenza Artificiale si stia inserendo come fattore abilitante nei processi trasformativi aziendali.
Massimiliano Baki di Besquare e Marco Zorzi di Kaigos, nel corso del focus laboratoriale dedicato hanno presentato delle applicazioni sviluppate per migliorare l’attività di pmi locali.
Il 15 luglio a Susegana, nella sede dell’azienda Casapercasa, è stato fatto il punto su come l’integrazione di strumenti e soluzioni basate sull’IA in tutte le attività che mettono in relazione un’azienda con i suoi clienti e più in generale con suo mercato di riferimento permetta di accelerare la capacità di raggiungere un target di consumatori o aziende clienti e convertirlo in contatti potenziali. Si è visto come cambiano comunicazione e customerexperience nell’epoca della rivoluzione tecnologica dettata dall’IA, toccando con mano strumenti e metodologie pratiche in grado di massimizzare l’efficacia e l’efficienza delle strategie di marketing su tutti i touch point principali e sono stati portati all’attenzione dei partecipanti esempi di applicazioni di intelligenza artificiale generativa.
Nel corso del focus laboratoriale del 22 luglio, dopo l’intervento di Marco Galanti ed Enrico Segantin di t2i, in cui hanno fatto una dimostrazione pratica su come una azienda può utilizzare quotidianamente l’IA, nelle attività di marketing, Alberto Nalin di Larin Group ha suggerito come migliorare il servizio ai clienti e ha evidenziato gli ambiti sui quali intervenire prioritariamente con investimenti contenuti. I prossimi appuntamenti che avranno come focus l’aumento dell’efficacia delle vendite e l’evoluzione dell’organizzazione aziendale sono calendarizzati per i mesi di mese di settembre e ottobre. Il programma a questo link.
Primo corso per migranti richiedenti asilo. Il 9 luglio sono stati consegnati gli attestati a 14 richiedenti asilo ospitati nell’ex Caserma Zanusso di Oderzo. Ora potranno lavorare nei cantieri edili. Il corso “Piccole manutenzioni in ambito edile” è stato organizzato e finanziato interamente da Sicurform Veneto, ente paritetico partecipato dalle Associazioni imprenditoriali Confartigianato, CNA, CASA e dalle organizzazioni sindacali FeNEAL-UIL, FILCA-CISL e FILLEA-CGIL.
Il percorso formativo, comprensivo della Formazione Sicurezza, è stato rivolto agli ospiti del CAS “Officine sociali” di Oderzo. Un’iniziativa nata a seguito del protocollo d’intesa tra il Ministero degli Interni e le Associazioni datoriali e sindacali dell’edilizia per l’inserimento socio-lavorativo di richiedenti e titolari di protezione internazionale e cittadini stranieri in condizioni di vulnerabilità. Dopo una selezione su una quarantina di persone, sulla base di motivazione, esperienze pregresse e status, sono stati prescelti i corsisti, provenienti da Burkina Faso, Mali, Guinea, Bangladesh, Tunisia e Pakistan. Il corso si è svolto nel “cantiere scuola” nella stessa ex caserma, contesto particolarmente indicato per una azione formativa di questo tipo date le molte strutture murarie. Il corso è durato 88 ore, di cui 20 sul tema della sicurezza, necessarie per l’accesso ai cantieri.
Sicurform Veneto ha fornito i Dpi a tutti i corsisti, che si sono impegnati nell’allestimento di spazi logistici e di elementi operativi di cantiere per interventi di manutenzione ordinaria e tinteggiatura, nella preparazione delle superfici dei manufatti da tinteggiare o bisognosi di manutenzione, nella realizzazione di piccole demolizioni di opere esistenti, nei lavori di manutenzione e ripristini edili, nella realizzazione di lavori in cartongesso e appunto nella formazione per la sicurezza.
«Si tratta di un’iniziativa molto positiva almeno per due aspetti», spiega Enrico Maset, presidente di SicurForm Veneto. «Innanzitutto, sul piano sociale, perché contribuisce a offrire un futuro a questi ragazzi, permettendo una buona integrazione nella comunità e offrendo loro la possibilità di lavorare ed essere autonomi. Come Associazioni d'imprese che partecipano agli enti paritetici edili, ci siamo fatti carico di una azione che può diventare una buona prassi anche per le istituzioni e per altri settori produttivi. In secondo luogo, si tratta di un’iniziativa positiva perché offriamo alle nostre imprese del personale con un principio di formazione e con gli attestati di sicurezza, contribuendo a risolvere la ormai cronica e preoccupante carenza di manodopera».
“Il corso si inserisce in un protocollo nazionale che abbiamo voluto attuare», aggiunge il vicepresidente Pietro De Angelis di espressione sindacale. «Merita sottolineare che in questi corsi, oltre a insegnare le basi del mestiere edile, si fornisce la formazione e si sensibilizza alla sicurezza, tema sempre più importante. L’iniziativa che ha avuto anche il celere benestare della Prefettura di Treviso. Di sicuro, visto anche il successo di questa prima esperienza, non sarà l’unica, ma sarà replicata in altre province e territori».
FOCUS PADRI E FIGLI
Un’azienda su dieci ha realizzato il passaggio generazionale negli ultimi sei anni. I giovani imprenditori scelgono vie autonome piuttosto dell’azienda di famiglia
Il Covid-19 ha segnato una battuta d’arresto, ma non ha frenato l’imprenditoria giovanile: le imprese under 35 sono il 7,2% del totale provinciale, di queste il 33,1% sono artigiane
Un’azienda su dieci ha realizzato il passaggio generazionale negli ultimi sei anni. I giovani imprenditori scelgono vie autonome piuttosto dell’azienda di famiglia. E l’artigianato è il comparto più attrattivo per le imprese under 35. Il Covid-19 ha segnato una battuta d’arresto, ma non ha frenato l’imprenditoria giovanile: le imprese under 35 sono il 7,2% del totale provinciale, di queste il 33,1% sono artigiane.
«La maggioranza degli imprenditori è over 60, manca il ricambio generazionale», sottolinea Oscar Bernardi, presidente Confartigianato Imprese Marca Trevigiana. «Prepariamoci a una rivoluzione culturale, i laureati di oggi saranno gli artigiani di domani». La difficoltà nell’assicurare continuità alle imprese artigiane va collocata su uno scenario generale di invecchiamento della popolazione della Marca Trevigiana. In dieci anni la provincia ha perso 28.991 giovani tra i 15 e i 34 anni, un calo del 13,7%. Un dato comunque migliore rispetto alla media veneta, assestata a meno 14,7%, e nazionale, meno 17,4%.
«È necessario alzare il limite d’età di 35 per accedere a incentivi e agevolazioni», è la proposta di Oscar Bernardi. «Oggi i giovani si laureano, poi se hanno l’opportunità fanno tirocini ed esperienza in azienda e solo nella fase successiva, se hanno la capacità economica, decidono di avviare una propria attività. Le nuove generazioni di imprenditori puntano sulle nuove tecnologie e sulla ricerca. Per questo serve una nuova programmazione, che preveda una formazione a tutti i livelli e a tutte le età, per consentire anche ai sessantenni di reggere il confronto con le nuove generazioni».
Tutti i dati del passaggio generazionale d’impresa e dell’imprenditoria under 35 a questo link.
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FOCUS: MINISTRO ANNA MARIA BERNINI
«Deve essere avviata una stagione di collaborazioni tra Associazioni imprenditoriali e Università in modo permanente e strutturata», è l’invito lanciato da Oscar Bernardi, presidente Confartigianato Imprese Marca Trevigiana
In Provincia di Treviso i contratti di apprendistato duale sono stati circa 400 nel 2023, raddoppiati in sei anni
«È ormai maturo il tempo di superare la contrapposizione sterile e artificiosa tra i mondi dei mestieri e delle professioni e quello della ricerca tecnologica». Questo il filo conduttore dell’incontro con il ministro Anna Maria Bernini tracciato da Roberto Boschetto, presidente Confartigianato Imprese Veneto. «L’unione di questi ambiti è la chiave per accelerare i processi innovativi, per inaugurare un rapporto organico e osmotico tra artigianato, università e centri di ricerca».
Il mondo dell’artigianato è pronto ad una nuova sfida e lo annuncia a gran voce durante l’incontro che si è tenuto oggi a Treviso nella sede di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana con il ministro dell’Università e della Ricerca. Se è un dato assodato che le piccole e medie aziende sono l’elemento trainante dell’economia della Marca Trevigiana, è altrettanto indiscutibile che debbano essere sostenute e affiancate anche nella loro naturale vocazione di ricercare e gettare le basi per nuovi orizzonti di business, che inevitabilmente devono passare attraverso l’innovazione, la digitalizzazione e un etico utilizzo dell’intelligenza artificiale. Da qui l’appello di Confartigianato al ministro Bernini.
«Deve essere avviata una stagione di collaborazioni tra Associazioni imprenditoriali e Università in modo permanente e strutturata», è l’invito lanciato da Oscar Bernardi, presidente Confartigianato Imprese Marca Trevigiana. «Una proposta concreta che consentirebbe da un lato ai progetti di ricerca e di sviluppo universitario di trovare applicazione e sperimentazione direttamente in azienda, attraverso anche uno scambio di know-how e competenze tra ricercatori e dottorandi e personale interno, dall’altro permetterebbe alle imprese di attingere dagli atenei nuove risorse giovani e qualificate, in linea con l’evoluzione del business aziendale. Si tratterebbe dunque di un rafforzamento della collaborazione tra il sistema pubblico della ricerca e quello privato delle imprese».
Maggiori dettagli sull’incontro, le parole dei protagonisti e il video di Antenna 3 a questo link.
FOCUS: ANALISI EXPORT
In frenata l’esportazioni della Marca Trevigiana: meno 6,3% nel primo trimestre. A soffrire sono settori portanti come il tessile-abbigliamento, il legno, la metallurgia e i metalli
Nei settori a maggiore concentrazione di MPI nel primo trimestre il fatturato è calato di 12.736.540 euro rispetto a un fa, meno 9,4%
In frenata l’export della Marca Trevigiana: meno 6,3% nel primo trimestre. A soffrire sono settori portanti come il tessile-abbigliamento, il legno, la metallurgia e i metalli. A preoccupare è soprattutto l’export dei settori a maggiore concentrazione di MPI che nel primo trimestre è calato di 12.736.540 euro rispetto a un fa, meno 9,4%. «La risposta sta nella competitività dell’ecosistema impresa-territorio-comunità», rilancia Oscar Bernardi, presidente Confartigianato Imprese Marca Trevigiana. «Una sfida che chiama in causa tutti i soggetti pubblici e privati».
Nei settori con il maggior fatturato esportato, segnano il passo il tessile (- 21,4%), gli articoli in pelle (- 20,1%), gli articoli di abbigliamento (- 14,7%), i prodotti in metallo (- 12,6%), quelli della metallurgia (-9,6%), il legno e prodotti correlati (- 5,6%), la carta e i relativi prodotti (- 10,1%).
In crescita, invece, l’alimentare (+ 7,4%), i prodotti farmaceutici (+ 19,3%), il tabacco (+ 26,9%) e il coke e prodotti derivati dalla raffinazione del petrolio (+ 416%), settori questi ultimi comunque con bassi fatturati.
Oltre alle tensioni internazionali, sulle esportazioni trevigiane pesa la crisi che sta attraversando un difficile momento di recessione. Il fatturato esportato in Germania quest’anno da gennaio a marzo è sceso di 31 milioni di euro, meno 13,6% rispetto al primo trimestre 2023. Per scoprire le proposte di Confartigianato di fronte a questa frenata e altri dati sull’export “Made in Treviso” andare a questo link.
FOCUS: TURISMO A PASSO DI CARICA
Treviso è la provincia veneta che ha visto la maggiore crescita delle presenze: nel periodo giugno-settembre 2023 si sono assestate a quota 861.664, cresciute del 18,4% rispetto all’anno precedente
«Qui entrano in gioco le nostre imprese artigiane», sottolinea Oscar Bernardi, «che coprono tutta l’intera filiera turistica, dall’abbigliamento e calzatura ai prodotti tipici locali, dall’attrezzatura sportiva ai servizi, dall’agroalimentare fino al trasporto»
Treviso è la provincia veneta che ha visto la maggiore crescita del turismo. Le presenze nel periodo giugno-settembre 2023 si sono assestate a quota 861.664, cresciute del 18,4% rispetto all’anno precedente, contro una media regionale dell’2,9%. Gli arrivi sono stati 408.618, saliti del 24,6% rispetto al più 8,3% del Veneto. «Oggi il turismo sta cambiando, non è più quello stanziale e di massa, ma è diventato esperienziale», ragiona Oscar Bernardi, presidente di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, «basandosi ormai sulla conoscenza del territorio, delle sue caratteristiche, tradizioni culturali ed enogastronomiche, sull’attività sportiva in un contesto naturalistico.
Il Veneto si conferma per il 2023 la principale regione turistica italiana, con 21,1 milioni di arrivi e 71,9 milioni di presenze (pernottamenti), superando le cifre registrate prima della pandemia. La componente straniera rappresenta il 70% degli arrivi e il 74% delle presenze. In Veneto, nel 2023, la spesa dei turisti stranieri si attesta a 7,2 miliardi di euro rappresentando il 4,15% del Pil regionale. Di questi oltre sette miliardi di euro, il 42,6% sono stati destinati all’alloggio, il 22,3% ai ristoranti, il 17,7% allo shopping, il 12,4% ai trasporti, il 5% ad altri servizi. «Qui entrano in gioco le nostre imprese artigiane», sottolinea Oscar Bernardi, «che coprono tutta l’intera filiera turistica, dall’abbigliamento e calzatura ai prodotti tipici locali, dall’attrezzatura sportiva ai servizi, dall’agroalimentare fino al trasporto».
A marzo 2024, le imprese artigiane venete operanti in settori interessati dalla domanda turistica in Veneto risultano essere 18.721 e rappresentano il 15.5% dell'artigianato totale. Un indotto che impiega in Veneto 64.560 addetti. Il comparto più rilevante dell'artigianato potenzialmente interessato dalla domanda turistica è l’abbigliamento e calzature, che conta 4.746 imprese, pari al 25,4% del totale; è seguito dalle altre attività manifatturiere e dei servizi con 4.033 imprese, pari al 21,5% del totale, comparto che comprende importanti attività dell'artigianato nella fotografia, cornici, gioielleria e bigiotteria, ceramica e vetro, lavorazione artistiche del marmo, del ferro, del rame e dei metalli, cure per animali domestici, centri benessere e palestre. A seguire l’agroalimentare, con 3.732 imprese, pari al 19,9% del totale, ristoranti e pizzerie con 2.580 imprese, trasporto persone con 2.241 imprese, pari al 12%, e bar, caffè, pasticcerie con 1.296 imprese, pari al 6,9%. Infine, troviamo le attività ricreative, culturali e di intrattenimento, settore che conta 86 imprese, lo 0,5% del totale, i giornali e le guide editoria (4 imprese) e le strutture ricettive (3 imprese).
«Ci sono ancora margini di sviluppo se si amplia l’offerta in termini di servizi, di ricettività e di innovazione tecnologica nella promozione e nel marketing», conclude Oscar Bernardi. «Serve una regia nella programmazione con tutti i soggetti deputati, dal pubblico al privato. Il nuovo Piano Strategico della Regione Veneto 2025-2027 può in questo senso fare la differenza. Fondamentale è tener conto del cambiamento dei gusti, delle destinazioni e del nuovo “mood” turistico ed essere in grado di creare un pacchetto all’avanguardia che soddisfi ogni aspettativa e domanda del mercato, privilegiando la qualità, le nostre eccellenze, la formazione del personale addetto e soprattutto il rispetto della nostra cultura, tradizione anche artigianale e del nostro territorio».
FOCUS: CARO TASSI QUANTO CI COSTI
È di 189 milioni di euro l’extra costo da caro tasso di interessi bancari sopportato dalle micro e piccole imprese della Marca Trevigiana. Un esborso che colloca la provincia al decimo posto in Italia
A dicembre 2023 in provincia si contavano 15 miliardi 212 milioni di euro di prestiti, con un calo tendenziale del 2,6% rispetto al 2021. Il punto più alto si era registrato a settembre 2022, con 16 miliardi 104 milioni di prestiti
È di 189 milioni di euro l’extra costo da caro tasso di interessi bancari sopportato dalle micro e piccole imprese della Marca Trevigiana. Un esborso che colloca la provincia al decimo posto in Italia. Una situazione che accomuna le province venete economicamente più forti. Non a caso il Veneto, con i suoi 944 milioni di extra costo da caro tassi, è secondo in Italia, superato solo dalla Lombardia. Il dato emerge da un’analisi compiuta dal centro studi Confartigianato. «Gli alti tassi d’interesse praticati dagli istituti di credito», spiega Oscar Bernardi, presidente Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, «oltre al rallentamento dell’economia, hanno comportato un calo dei prestiti alle imprese. A dicembre 2023 in provincia si contavano 15 miliardi 212 milioni di euro di prestiti, con un calo tendenziale del 2,6% rispetto al 2021. Il punto più alto si era registrato a settembre 2022, con 16 miliardi 104 milioni di prestiti.»
Nel manifatturiero, settore trainante per l’economia della Marca Trevigiana, i prestiti alle imprese sono scesi a 6 miliardi 599 milioni di euro, con un meno 4,2% tendenziale rispetto al 2021. Profondo rosso per il settore delle costruzioni che, con i suoi 689 milioni di euro di prestiti, ha visto una discesa tendenziale del 13,2% a fine 2023. In questo comparto la discesa dei prestiti dal 2021 è stata costante, con il record negativo di meno 18,6% di giugno 2022. Anche il credito alle imprese di servizi ha subito un rallentamento nell’ultimo trimestre del 2023. Già a settembre i prestiti erano scesi dell’1,2%, a dicembre la variazione è stata del meno 1,3%, attestando l’ammontare totale a 6 miliardi 563 milioni di euro.
Lo studio Confartigianato ha anche analizzato le fonti di finanziamento delle micro e piccole imprese della Marca Trevigiana. «Al primo posto c’è l’autofinanziamento», dice il presidente Oscar Bernardi, «che interessa l’82,4% delle MPI. Il credito bancario a medio e lungo periodo è praticato dal 26,5% delle imprese, mentre quello a breve dal 12,5%. In totale, le imprese che si rivolgono agli istituti di credito sono il 39%. Questa linea di tendenza conferma da una parte la capacità di investimento delle MPI, ma dall’altra è il segnale delle difficoltà di accesso al credito. Per questo il ruolo dei Consorzi artigiani di garanzia è sempre più centrale in questa congiuntura rallentata e incerta. Da sottolineare anche lo scarso peso dei sostegni pubblici: solo il 2,8% delle imprese ha usufruito di incentivi e agevolazioni pubbliche, mente i contributi o fondi europei hanno interessato il 2,5% delle MPI trevigiane». Che l’artigianato della Marca Trevigiana sappia “fare da sé”, lo conferma anche il dato relativo al grado di dipendenza da fonti esterne di finanziamento delle imprese. Il 29,2% ha un certo livello di dipendenza, dato che colloca la provincia al 69° posto in Italia. Solo il 3,9% ha un’elevata o molto elevata dipendenza, che vale il 77° posto nazionale.
«Ancora più evidente è il dato della dipendenza dalle banche», conclude il presidente Bernardi, «che riguarda il 31,8% delle imprese trevigiane, dato che vale il 79° posto in Italia. Hanno elevata o molto elevata dipendenza dalle banche il 5,2% delle imprese. Il credito è un termometro importante della salute della nostra economia. La durata della stretta monetaria sta costando cara alle nostre imprese, mentre altre nubi si stanno affacciando all’orizzonte, prime fra tutti i rischi di natura geopolitica che ricadono sul commercio internazionale».
MAESTRO ARTIGIANO
Aperte le iscrizioni per in percorso formativo gratuito. Servirà per iscriversi nell’elenco regionale dei “Maestri Artigiani” e il titolo sarà annotato presso la Camera di Commercio competente per territorio
Da Fondartigianato una linea di finanziamento per le imprese che necessitano di supporto formativo personalizzato
“MAESTRO ARTIGIANO”: APERTE LE ISCRIZIONI A UN PERCORSO FORMATIVO GRATUITO
Aperte le iscrizioni al percorso formativo gratuito per diventare “Maestro Artigiano”. Un progetto previsto dalla DGR 1397/21 della Regione Veneto e finanziato con Decreto n. 1341/21 “Diventa Maestro Artigiano”, certificato dalla Regione Veneto. L’obiettivo: sviluppare e rafforzare le competenze trasversali e le capacità di trasmissione dei saperi. La legge regionale 34 del 2018 ha istituito il riconoscimento del titolo del “Maestro Artigiano”: «Il maestro artigiano è colui che, disponendo di un’adeguata esperienza professionale, possiede le conoscenze e le abilità imprenditoriali, pedagogico-formative, teoriche e pratiche necessarie a svolgere compiti di responsabilità in un’impresa, oppure a gestirla autonomamente, e un’elevata attitudine alla trasmissione delle competenze.»
Il percorso formativo è rivolto ad aspiranti “Maestri Artigiani” in possesso di almeno cinque anni di esperienza nel medesimo settore dell’artigianato e che vogliono conseguire i requisiti minimi per l’attribuzione del titolo. Il percorso prevede attività di accompagnamento individuale, di quattro ore, finalizzata a fornire un sostegno all’aspirante “Maestro Artigiano”, permettendogli di prendere consapevolezza del proprio ruolo, e ad accompagnarlo nella scelta dei moduli tematici, in coerenza con il proprio progetto di sviluppo. Sono poi previsti moduli tematici monografici che permettono l’approfondimento di contenuti specifici correlati all’esercizio delle competenze del maestro artigiano: gestione generale d’impresa; gestione dei processi di innovazione; gestione delle persone e trasmissione delle competenze; gestione delle opportunità e valorizzazione dell’impresa.
Ciascun artigiano potrà scegliere i moduli di breve durata (3-6 ore) di suo interesse da un catalogo formativo fino a un totale di 52 ore. Tre fine settimana formativi saranno realizzati in modalità residenziale (per un totale di 48 ore): offrono l’opportunità di confrontarsi con docenti ed esperti per identificare gli elementi distintivi del proprio modo di essere artigiano e di fare impresa, del proprio fare innovazione, di trasmettere e valorizzare la propria maestria. Al termine del percorso è previsto un esame finale, secondo le modalità e nel rispetto della disciplina regionale, accessibile solo a chi ha frequentato almeno 70 ore (di cui almeno 24 ore di fine settimana formativi). Coloro che supereranno l’esame finale saranno iscritti nell’elenco regionale dei “Maestri Artigiani” e il titolo sarà annotato presso la Camera di Commercio competente per territorio. Per aderire al percorso andare a questo link.
DA FONDARTIGIANATO UNA LINEA DI FINANZIAMENTO PER LE IMPRESE CHE NECESSITANO DI SUPPORTO FORMATIVO PERSONALIZZATO
Fondartigianato ha aperto una Linea di finanziamento rivolta a tutte le aziende artigiane che hanno aderito a questo fondo da meno di tre mesi o che sono aderenti di lunga data, ma che non hanno beneficiato di contributi almeno dal 2019. La nuova iniziativa si rivolge specificamente alle imprese che necessitano di supporto formativo personalizzato. I progetti formativi che possono essere presentati nell’ambito di questa linea di finanziamento sono caratterizzati da contenuti ad hoc, sviluppati sulla base dei fabbisogni specifici di ogni azienda, esclusi i corsi di formazione obbligatori sulla sicurezza.
I corsi devono coinvolgere un gruppo classe composto da almeno quattro dipendenti, favorendo un ambiente di apprendimento collaborativo. La durata dei progetti formativi può variare da un minimo di 16 ore a un massimo di 80 ore, offrendo così la flessibilità necessaria per adattarsi alle diverse esigenze aziendali.
Per ulteriori informazioni e per scoprire come accedere a questa opportunità, è possibile contattare Gloria Siscaro via e-mail all'indirizzo g.siscaro@confartigianatoformazione.tv o telefonicamente al numero 0422 433250 Interno 1.
Confartigianato Marca Trevigiana Formazione srl
CentroMarca Banca ha messo a disposizione un plafond di 20 milioni di euro a supporto di investimenti nella transizione digitale e green per le imprese trevigiane. Si rinnova così
la partnership con Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, e con le sue articolazioni mandamentali di Confartigianato Imprese Treviso, Confartigianato Imprese AsoloMontebelluna e Confartigianato Imprese Castelfranco, con Unione provinciale Confcommercio, Ascom-Confcommercio mandamento di Treviso e i relativi Consorzi Collettivi di Garanzia Fidi, Cofidi Veneto e Fidimpresa sezione di Treviso.
Le risorse a disposizione verranno destinate in modo specifico alle oltre 15mila aziende socie delle associazioni imprenditoriali. Sono previsti tassi favorevoli per le imprese che accederanno ai finanziamenti agevolati della Regione Veneto “Veneto Innovazione”, nello specifico al Fondo Veneto Competitività, che prevede la possibilità di ottenere un contributo a fondo perduto fino al 18% e un finanziamento fino al 50% a tasso zero.
Tali finanziamenti sono rivolti a investimenti in beni strumentali materiali e immateriali in tema di innovazioni di prodotto e/o innovazioni di processo, con dotazione di tecnologie 4.0 orientate ad aumentare la produttività delle imprese oltre a sostenere investimenti a favore della transizione verso forme di produzione a minore impatto, energetico e ambientale, e a sostegno dell’economia verde e circolare.
«Ora, assieme ai finanziamenti, si devono condividere i criteri applicativi», commenta Oscar Bernardi, presidente Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, «per evitare che le MPI subiscano parametri, condizioni non tarati sulla loro dimensione dato che si tratta di credito di vantaggio. La pratica della sostenibilità reale riduce il profilo di rischio delle aziende che la applicano. Per questo il loro fare virtuoso deve essere riconosciuto e premiato.» Per altri dettagli sull’iniziativa e gli interventi dei protagonisti andare al link.
Lunedì 17 giugno si è concluso il percorso di rinnovo cariche di Confartigianato Imprese del Veneto che ha portato a eleggere 80 tra presidenti di Federazione e di categoria. Confartigianato Imprese Marca Trevigiana in seno alla Federazione è rappresentata da una nutrita schiera di dirigenti, soprattutto nell’ambito delle categorie, con complessivi 21 presidenti e vicepresidenti, ai quali si aggiungono una presidenza e una vicepresidenza di Federazione.
Quella trevigiana è una delle più corpose compagini provinciali, segnale evidente che l’Associazione ha messo a disposizione del sistema veneto risorse e competenze che sono state riconosciute. In un momento in cui investire il proprio tempo per rappresentare interessi collettivi e non individuali è cosa rara, i Trevigiani hanno dato dimostrazione del valore che riconoscono alle attività del sistema associativo.
Presidente di Federazione Legno: Cattai Maurizio
Vicepresidente di Federazione Autoriparazione: Danesin Antonio
PRESIDENTI DI MESTIERE
- Basso Alessandro, Posatori
- Cattai Maurizio, Tappezzeria
- Colombo Mario, Abbigliamento
- Danesin Antonio, Carrozzieri
- Danieli Giambattista, Taxi
- De Benetti Vanni, Carpenteria Metallica
- Favero Nicola, Caseari
- Gottardi Ivo, Calzolai
- Pellizzer Andrea, Fotografi
- Rech Bruno, Segherie imprese boschive
- Sartorato Ferdinando, Lavorazione carni.
VICEPRESIDENTI DI MESTIERE
- Baldasso Domenico, ICT
- Buosi Gianluigi, Meccatronici
- Modolo Gianmaria, Edilizia (Anaepa)
- Padoan Antonio, Arredo
- Pavanetto Renato, Elettronica
- Romanello Flavio, Antennisti
- Secco Giuliano, Tessili
- Tolotto Antonio, Termoidraulici
- Zanin Alessandro, Pulitintolavanderie
- Zanon Angelo, Meccanica e subfornitura.
Confartigianato Imprese Marca Trevigiana rilancia il supporto alle imprese associate nell’ambito della transizione di sostenibilità. Lo ha fatto dando continuità al progetto, avviato nel 2023, sviluppato insieme al Centro per la Sostenibilità di Fondazione Università Ca' Foscari di Venezia.
Due i cicli di incontri proposti agli associati, nei mesi maggio e giugno, rispettivamente nelle aree di AsoloMontebelluna e Treviso, articolati in tre appuntamenti ciascuno. Obiettivo: approfondire i temi dell’implementazione della sostenibilità in azienda. Negli incontro sono state affrontate le norme e i mercati, le valutazioni quantitative, per arrivare a una elaborazione di una propria strategia di mercato, capace di comunicare il proprio valore. Non è mancato l’affiancamento per ottenere elementi essenziali per iniziare la propria rendicontazione di sostenibilità, attraverso attività laboratoriali progettate mediante strumenti di “design thinking”.
Al termine delle attività di gruppo è stata programmata una visita aziendale presso la sede di ciascuna partecipante, finalizzata alla realizzazione di una prima mappatura degli argomenti materiali per le specifiche realtà che possa orientare i successivi passaggi strategici. Ciascuna azienda riceverà un supporto nell’elaborazione di una propria mappatura degli stakeholder, nell'analisi di materialità di impatto interna e nella descrizione dell’utente futuro.
AZIENDE PARTECIPANTI INCONTRI ASOLOMONTEBELLUNA
- Buffon Legno
- Copperture
- Metix / Office Point
- MT Camini
- Plastidue
- Sagotec srl
- Styldea
- Tieppo Group srl.
AZIENDE PARTECIPANTI INCONTRI TREVISO
- Bludata Informatica srl
- Caffè Galliano srl
- Confezioni Barbon srl
- Cosmet di De Benetti Vanni & C. snc
- Finextra snc
- Fondazione Stepan Zavrel
- Fox Mecc srl
- Rostirolla srl
- Sovet srl
LAB: SISTEMA CASA
La patente a crediti per la sicurezza nei cantieri è realtà: servirà a tutte le imprese, con o senza dipendenti, per poter continuare a lavorare nei cantieri temporanei o mobili dal 1° ottobre 2024; per Confartigianato permangono però ambiti di incertezza
Incontro al Galileo Visionary District sulle nuove frontiere dei materiali innovativi per vetrate, sistemi oscuranti ed elementi di facciata; un'iniziativa promossa dal gruppo legno arredo e dalla comunità carpenteria e serramenti per l’edilizia
PATENTE A CREDITI PER LE IMPRESE DEL “SISTEMA CASA”
La patente a crediti per la sicurezza nei cantieri è realtà. Il nuovo strumento, già previsto dal decreto PNRR, è la risposta del legislatore per contrastare il fenomeno dei crescenti incidenti nel particolare luogo di lavoro che è il cantiere temporaneo o mobile. Il testo è arrivato al termine di un confronto avviato dal Ministero del Lavoro con il tavolo di lavoro delle parti sociali. Confartigianato, pur ribadendo che gli strumenti più efficaci per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro sono altri a partire dalla formazione e la prevenzione, ha partecipato attivamente agli incontri nell’ottica di introdurre miglioramenti a favore delle micro e piccole imprese del sistema casa.
L’Associazione ha apprezzato la disponibilità del Ministero al confronto e a definire un quadro attuativo improntato a maggior chiarezza e trasparenza. Sono anche state accolte alcune richieste orientate a limitare l’impatto della patente a crediti: l’ampliamento delle casistiche per l’attribuzione di ulteriori crediti, fra cui la previsione del Mastro formatore artigiano; l’incremento dei crediti per ciascun biennio successivo al rilascio della stessa in assenza di violazioni. Per Confartigianato, tuttavia, permangono ambiti di incertezza riferiti in particolare alle procedure telematiche di rilascio su un portale del Ministero del Lavoro, non ancora reso pubblico, alla sospensione cautelare della patente, al mancato coinvolgimento delle Associazioni dei datori di lavoro nelle commissioni che dovranno valutare la congruità dei corsi di formazione per il recupero dei crediti decurtati, alla necessità di valorizzare la continuità aziendale.
La patente a crediti servirà a tutte le imprese, con o senza dipendenti, per poter continuare a lavorare nei cantieri temporanei o mobili dal 1° ottobre 2024. Sono previste sanzioni economiche nel minimo di 6.000 euro per le imprese che non se ne doteranno e questo verrà rilevato in caso di accesso ispettivo in cantiere o in altre modalità di verifica. Sono inoltre previste sanzioni anche di natura penale per imprese che dichiarano in modo mendace i requisiti previsti per ottenere la patente. Per approfondire i punti salienti della patente a crediti andare al link.
MATERIALI INNOVATIVI PER VETRATE, SISTEMI OSCURANTI ED ELEMENTI DI FACCIATA
Le nuove soluzione dell’abitare all'avanguardia al centro dell’incontro promosso dal gruppo legno arredo e dalla comunità carpenteria e serramenti per l’edilizia di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, realizzato in collaborazione con Galileo Visionary District. Focus dell’evento: le nuove frontiere dei materiali innovativi per vetrate, sistemi oscuranti ed elementi di facciata.
«Oggi il mercato dell’abitare presenta esigenze molto differenziate dal punto di vista tecnico e percettivo a seconda dell’ambiente e del contesto di riferimento», spiega Daniela Zanellato, presidente comunità carpenteria e serramenti per l’edilizia. «Soluzioni innovative possono offrire nuove opportunità per serramenti, elementi di facciata sia per spazi esterni che interni. La scelta di materiali di ultima generazione per i serramenti è un elemento fondamentale che incide direttamente su vari aspetti della vita quotidiana, contribuendo all’efficienza energetica, riducendo i costi della bolletta e garantendo durabilità e resistenza nel tempo. Tutti elementi che sono in cima alla lista delle richieste dei nostri clienti».
«I materiali innovativi rispondono non solo a esigenze estetiche o funzionali», fa eco Bruno Mazzariol, presidente gruppo legno arredo, «ma attestano un impegno in termini di sostenibilità. Molte delle opzioni più recenti utilizzano processi di produzione a basso impatto ambientale anche attraverso un impiego di materiali riciclabili. La scelta di attivare una collaborazione con Galileo Visionary District è stata dettata dalla consapevolezza degli oltre 350 soci operatori nel settore che oggi un’offerta innovativa non può prescindere da investimenti in termini ambientali per rispondere tempestivamente ed efficacemente alle normative europee sempre più stringerti sulla materia».
«Nel 2023 MaTech ha lavorato per molte aziende venete, nazionali e internazionali appartenenti a settori come l’occhialeria, gli imballaggi, il legno arredo, ma anche la calzatura, l’abbigliamento tecnico e così via», sottolinea Emiliano Fabris, direttore del Pst - Parco scientifico e tecnologico Galileo Visionary District. «Proprio l’anno scorso e in questo primo semestre del 2024 registriamo il triplicare delle richieste di consulenza su materiali sostenibili. Noi siamo sempre molto felici di affrontare questi temi insieme alle imprese». Il Galileo Visionary District mette infatti a disposizione non solo un bagaglio di competenze tecniche e una tradizione di consulenza, ma anche una vera e propria biblioteca dei materiali, fisica e virtuale, che contiene oltre 10 mila diversi item, tutti catalogati per specifiche tecniche, potenzialità d’utilizzo, reperibilità, eccetera. «La sostenibilità è una sfida non sempre facile da applicare ai processi industriali», conclude Fabris, «ma i risultati che ne derivano sono nella gran parte dei casi davvero significativi e forniscono un vantaggio competitivo importante alle nostre imprese clienti».
LAB AMBIENTE
Momento di studio con Baxi, prima impresa mondiale impegnata nello sviluppo della tecnologia ad idrogeno, sui fenomeni che stanno coinvolgendo e rivoluzionando il mestiere del termoidraulico e manutentore
Dal 13 febbraio 2025 non sarà più possibile utilizzare i classici modelli di registro cronologico di carico e scarico e i formulari, ma sarà necessario utilizzare quelli scaricabili dal RENTRI nei nuovi formati
GLI IMPIANTISTI A SCUOLA DI IDROGENO CON LA BAXI DI BASSANO DEL GRAPPA
Le richieste che investono il mondo dell’impiantistica sono orientate a tecnologie innovative che richiedono competenze sempre più affinate. Per fare il punto su come il mercato dei produttori sta rispondendo a queste esigenze e alle disposizioni normative europee in termini di risparmio ed efficientamento energetico, Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, in collaborazione con Baxi, ha promosso un momento di studio sui fenomeni che stanno coinvolgendo e rivoluzionando il mestiere del termoidraulico e manutentore.
Lo ha fatto con la visita a una realtà innovativa come la Baxi di Bassano, da anni leader nel mercato nella produzione di impianti di riscaldamento e climatizzazione. Gli artigiani hanno così potuto toccare con mano la tecnologia all’avanguardia firmata “made in Veneto” ed esportata nel mondo. Il frutto di un impegno nella continua ricerca e innovazione dei prodotti, che la vede Baxi come prima impresa mondiale impegnata nello sviluppo della tecnologia ad idrogeno. Le imprese artigiane, a metà strada tra le proposte dei produttori e le richieste del consumatore, sono chiamate a rispondere alle sfide innovative e non a subirle, a dare una risposta al cliente che non può prescindere da un aggiornamento continuo che abbraccia anche le tecnologie sperimentali, come appunto quella dell’idrogeno, che nel giro di pochi anni saranno realtà nelle nostre case.
Se tra qualche anno non sarà più possibile in Europa la produzione di impianti tradizionali, i professionisti artigiani non possono tardare a dare una risposta alla domanda su come e quanto cambierà ancora il loro lavoro. Professionalità che dovranno aumentare lo spettro delle loro competenze e ragionare in termini di fattiva collaborazione tra tecnici all’interno di reti tra imprese sempre più strutturate. L’Associazione è chiamata a supportare i soci a traguardare questi obiettivi affinché rimangano protagonisti del mercato.
RENTRI: NUOVI FORMATI DEI MODELLI DA SCARICARE
Dal 13 febbraio 2025 non sarà più possibile utilizzare i classici modelli di registro cronologico di carico e scarico e i formulari, ma sarà necessario utilizzare quelli scaricabili dal RENTRI nei nuovi formati. Il RENTRI introduce un modello di gestione digitale della contabilità ambientale, attraverso l’emissione digitale dei formulari di identificazione del trasporto e la tenuta informatica dei registri cronologici di carico e scarico consentendo, attraverso l’inserimento a sistema delle informazioni contenute in questi documenti, un costante monitoraggio dei flussi dei rifiuti. Le imprese che fino a oggi erano tenute alla presentazione del MUD si dovranno dotare di questo nuovo strumento. Nei giorni scorsi si sono conclusi i percorsi formativi e informativi sull'iscrizione al nuovo sistema che prevede la digitalizzazione dei documenti di tracciabilità dei rifiuti.
LAB GIARDINIERI D'ARTE
In 12 hanno ottenuto la qualifica regionale dopo un corso di trecento ore di teoria e altrettante di pratica, realizzate presso il Parco di Villa Rechsteiner
L’esame finale, superato brillantemente da tutti il 26 giugno, ha sancito la conclusione di questo progetto a titolarità Istituto Veneto del Lavoro e finanziato dalla Regione Veneto
Hanno ottenuto la qualifica regionale dodici “Giardinieri d’arte”. Il traguardo è frutto di un intenso percorso iniziato lo scorso ottobre e che si è articolato in trecento ore di teoria e altrettante di pratica, realizzate presso il Parco di Villa Rechsteiner. In questo luogo di straordinario fascino e dallo spiccato stile inglese romantico, i “Giardinieri d’arte” hanno potuto sperimentare quanto appreso in aula, oltre che potenziare il proprio bagaglio professionale, lavorando in team in un contesto storico.
Nelle seicento ore del corso e 12 professionisti hanno appreso e rafforzato competenze e abilità specialistiche, con un’attenzione particolare ai giardini e parchi storici. Nel percorso formativo hanno realizzato piani di prevenzione e cura di componenti vegetali, affrontato la lavorazione del terreno e dei suoi componenti, applicando tecniche e procedure di valorizzazione e manutenzione ordinaria e straordinaria. Non è mancato lo studio delle caratteristiche distintive e identitarie di giardini e parchi storici, con uno sguardo alle tecniche di progettazione del verde.
L’esame finale, superato brillantemente da tutti il 26 giugno, ha sancito la conclusione di questo progetto a titolarità Istituto Veneto del Lavoro e finanziato dalla Regione Veneto.
I giovani talenti dell’acconciatura si sono messi alla prova nella kermesse “Hair Trend Future”, l’iniziativa promossa dagli acconciatori di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana. A esibirsi, il 26 maggio nel Centro Congressi BHR Treviso Hotel di Quinto di Treviso, sono stati gli studenti, prossimi a entrare nel mondo del lavoro, delle scuole Enaip Conegliano, Engim Brandolini Oderzo, Engim Turazza Treviso, Fondazione Lepido Rocco, sedi di Lancenigo e Castelfranco Veneto, e SEGRA Castelfranco Veneto.
L’obiettivo è stato di consentire ai giovani di mettere in mostra e di sperimentare “sul campo” le proprie creatività, capacità e competenze acquisite a scuola. Un'esibizione e non una gara, nel corso della quale è stato dato spazio alla fantasia e alla creatività dei futuri professionisti, frequentanti il terzo e quarto anno, che hanno operato sia su modella che su testina. Ne sono scaturite idee, suggestioni e stimoli che potranno caratterizzare le prossime tendenze moda-capelli.
Dopo il successo dell’edizione 2022, gli acconciatori hanno riproposto questo progetto che attesta la costante ed efficace collaborazione con gli istituti professionali per facilitare la contaminazione tra il mondo della formazione e le realtà imprenditoriali. L'iniziativa è sostenuta dall’Ente Bilaterale dell’Artigianato Veneto e rientra tra le azioni curate da Confartigianato per avvicinare sempre più il mondo della scuola alle imprese e orientare i ragazzi al lavoro, preparandoli al meglio all’esercizio della professione.
Seconda tavola rotonda di aggiornamento tecnico e legale per il gruppo automotive, dedicata alle riparazioni antieconomiche, ai danni da grandine, ai nuovi sistemi di liquidazione danni, al risarcimento diretto e alla tutela dei consumatori. L’incontro, il 3 luglio nella sede provinciale, fa seguito e integra i contenuti di quello del 3 aprile 2023, dedicato alla validità e all’efficacia della clausola contrattuale “riparazione diretta” di Unipol Sai.
L’evento si è aperto con l’intervento dell’avvocato Francesca Ottoni, che ha commentato la sentenza della Corte di Cassazione dello scorso anno che ha stabilito che le assicurazioni non possono rifiutarsi di rimborsare la riparazione solo perché antieconomica. Il danneggiato, infatti, può avere serie e apprezzabili ragioni per preferire la riparazione alla sostituzione del veicolo incidentato. Nel suo intervento, il legale ha sottolineato particolarmente gli aspetti pratici e di buon senso per gli addetti ai lavori, considerando che la sentenza prevede che i costi degli interventi della riparazione non devono essere eccessivi, e quindi non devono «eccedere la misura del danno e comportare un arricchimento del danneggiato».
È poi seguito l’intervento di Armando Sartori, carrozziere e presidente di Confartigianato Imprese Oderzo-Motta, che ha illustrato i vari aspetti tecnici e le problematiche di maggiore attualità, connesse all’attività di corretta preventivazione e riparazione dei danni da grandine. Il suo intervento è proseguito con l’illustrazione delle nuove strategie adottate dalle assicurazioni nei confronti degli automobilisti danneggiati, allo scopo di ridurre gli indennizzi per i lavori di riparazione. Sistemi questi, che stanno creando parecchi grattacapi alle carrozzerie che non gestiscono il sinistro facendosi sottoscrivere la cessione del credito.
La relazione è servita per ribadire ulteriormente l’importanza di usare sempre questo strumento giuridico e di saperlo utilizzare in maniera corretta e sistematica. La cessione, infatti, permette alla carrozzeria che ha eseguito il lavoro di tutelare in maniera agevole il pagamento completo del lavoro eseguito, tutelando totalmente il cliente rispetto a queste situazioni sempre più frequenti.
Antonio Tognoni, delegato Sportello del consumatore del Centro Consumatori Italia Veneto, infine, è intervenuto in merito all’attività di tutela svolta dalle associazioni dei consumatori verso gli automobilisti, nei casi in cui ci sia la richiesta del pagamento di una penale / franchigia, scaturita dal mancato ricorso alle reti dei cosiddetti “carrozzieri fiduciari”. Il delegato ha sottolineato l’importanza della collaborazione carrozzieri - consumatori per contrastare ogni tentativo di controllo, da parte delle compagnie, del mercato della riparazione attraverso la cosiddetta “canalizzazione”.
L’incontro ha fatto emergere chiaramente come il carrozziere-autoriparatore, di fronte alle molteplici clausole presenti nelle polizze RCA dei clienti e ai vari modi di gestire i sinistri, adottati specialmente dalle compagnie estere, debba possedere un bagaglio di conoscenze tecniche e legali. «Una vera e propria “cultura” delle prassi di risarcimento», afferma Pierluigi Buosi, presidente della comunità meccatronici, «in assenza della quale si troverà sempre più spesso invischiato in situazioni di contenzioso, sia nei confronti delle Assicurazioni che dei clienti».
«Le procedure della cessione del credito o saper gestire correttamente un danno antieconomico», commenta Armando Sartori, «sono attività che si svolgono esclusivamente in ambito amministrativo e senza l’intervento di un legale. Fanno la differenza tra una carrozzeria in grado di produrre profitto e tutelare i propri clienti e una carrozzeria costretta a ricorrere frequentemente all’aiuto dell’avvocato a rischio di compromettere la tutela dei propri clienti. Oggi non basta più essere tecnicamente in grado di riparare auto a regola d’arte. La professionalità si misura sulla capacità di gestire autonomamente questi aspetti per la vera tutela degli automobilisti clienti».
«Abbiamo ritenuto essenziale coinvolgere in questo incontro anche la rappresentanza dei consumatori», spiega il presidente regionale della comunità carrozzieri, Antonio Danesin. «La collaborazione tra le associazioni dei carrozzieri e quelle dei consumatori offre una potente combinazione di competenze tecniche e legali, fondamentale per tutelare gli automobilisti nei contenziosi legali con le compagnie di assicurazione riguardanti il risarcimento dei danni da responsabilità civile auto. Inoltre, le due associazioni possono lavorare insieme per influenzare le politiche pubbliche. Possono fare pressione sulle autorità competenti affinché vengano emanate normative più favorevoli agli automobilisti e più restrittive verso le pratiche ingannevoli delle compagnie di assicurazione. Questa azione congiunta può contribuire a creare un sistema più trasparente e giusto, dove carrozzieri e automobilisti non siano svantaggiati nei contenziosi legali quando di mezzo c’è un risarcimento da RCA. L’augurio è che la collaborazione che abbiamo dimostrato in questa occasione si possa ripetersi anche nelle prossime attività regionali che avvieremo da settembre».
Un mestiere antico che guarda decisamente al futuro. “FALEGNAMI CONTEMPORANEI” è la sfida lanciata da Confartigianato Imprese Marca Trevigiana per creare una nuova generazione di imprenditori del settore legno / arredo. La seconda tappa del progetto ha proposto un matching day riservato agli imprenditori dei comparti arredo e complemento e ai professionisti iscritti all’Ordine degli Architetti della provincia di Treviso. L'incontro si è svolto il 13 giugno nella Scuola di formazione professionale "Lepido Rocco" di Lancenigo.
Un’iniziativa che punta a promuovere la contaminazione tra “player” di settore che operano nella Marca Trevigiana, facilitandone la reciproca conoscenza, favorendo la condivisione di idee e progetti, creando nuove opportunità di collaborazione commerciale e produttiva. Sullo sfondo, la comune consapevolezza di dover rispondere a un consumatore sempre più attento e a un quadro normativo sempre più vincolante. Un sfida che guarda alle oltre 1.500 imprese artigiane del legno arredo che con i loro oltre 4.200 addetti, collocano Treviso al primo posto tra le province venete. La parola d’ordine del futuro è: contaminazione.
L’evento ha previsto una serie di incontri “one to one” tra imprese (arredo, serramento, finiture interne, tappezzerie, opere su misura, complementi d’arredo, opere edili in legno) e architetti e interior designer. Nel corso degli appuntamenti gli imprenditori hanno presentato la propria realtà aziendale e le proprie specificità, ottimizzando, in un’unica occasione, molteplici opportunità di sviluppo di progetti futuri.
Per scoprile la realtà di tutte le imprese che hanno partecipato al matching day e per vedere il video dell'iniziativa andare a questo link.
GRUPPI SOCIALI: ANAP
Convegno a Castelfranco Veneto sulla sanità che cambia: l'era dell'intelligenza artificiale nelle cure
La telemedicina è il futuro non solo per le liste d’attesa. È il punto di connessione tra ospedale e territorio fino ad arrivare al Virtual Hospital
A seguire il convegno la premiazione di 25 "Maestri d'opera e d'esperienza"
L’intelligenza artificiale chiama la terza età. Una sfida raccolta dall’Anap, Associazione degli artigiani pensionati della Marca Trevigiana, che ha proposto un convegno per esplorare quale aiuto possa venire dalle ultime frontiere del digitale, non solo nelle cure, ma anche per vincere la solitudine.
«I ritardi nelle diagnosi sono un problema sempre aperto», ha sottolineato Bruno Mazzariol, presidente Anap Confartigianato Imprese Marca Trevigiana. «In questo campo il contributo dell’intelligenza artificiale è decisivo, ma non potrà sostituire il medico. Da sola non può risolvere i problemi della sanità: serve un complesso di misure, dagli stili di vita alla prevenzione, dalla cura alla cronicità.»
Temi che hanno affascinato la platea di oltre duecento artigiani, ma anche di sindaci, che si è trovata l’8 maggio a Castelfranco Veneto per ascoltare lo “stato dell’arte” nell’Ulss 2 “Marca Trevigiana”, attraverso le voci del direttore generale Francesco Benazzi e di Antonio Antico, direttore dipartimento di medicina sperimentale. Un ambito complesso, che si sviluppa su più piani interdipendenti. Le possibilità spaziano, infatti, da tutta una serie di controlli da remoto alla chirurgia domotica, dall’intelligenza artificiale che aiuta nella diagnostica fino all’ospedale “senza letti”, capace di seguire migliaia di pazienti a distanza: la telemedicina, la chirurgia robotica, la diagnostica avanzata e il Virtual Hospital.
«La telemedicina è il futuro non solo per le liste d’attesa. È il punto di connessione tra ospedale e territorio». A partire da questa considerazione, Francesco Benazzi ha gettato un ponte tra la realtà della sanità trevigiana e il futuro che si sta delineando attorno alla rivoluzione digitale. Un futuro che è già presente nell’Ulss 2, che sta investendo molto su due fronti della telemedicina: la domotica di comunità e quella nel servizio sanitario. Nella prima, grazie all’utilizzo di strumenti “indossabili”, è possibile seguire a casa pazienti a rischio, segnalati dai servizi sociali dei Comuni.
«Per realizzare il telemonitoraggio con dispositivi indossabili», spiega Francesco Benazzi, «sono stati provati 22 modelli, scegliendo quello che garantiva maggiore affidabilità, un modello svizzero. Entro ottobre 2024 dovrebbe raggiungere tutto il territorio: andrebbe a incidere sul 40% delle visite che sono solo di controllo». Oggi si punta anche su un sistema di teleriabilitazione, con un’unità di controllo e il televisore di casa. Un sistema già attivo a Montebelluna e che da giugno sarà esteso anche a Castelfranco Veneto.
Grazie alla domotica nel sistema sanitario, invece, oggi è possibile svolgere tutta una serie di controlli e di consulenze “on line”. Una sperimentazione è in atto nell’ospedale di Castelfranco Veneto. «Il Virtual Hospital punta a ridurre il tempo di degenza e a limitare gli errori del medico», sottolinea Benazzi. «Ogni paziente ha una microtelecamera che consente assistenza continuativa e il dialogo con il medico e gli infermieri. È un modello che mette al centro il paziente.»
Quanto all’intelligenza artificiale, l’Ulss 2 ha avviato sperimentazioni a supporto della pratica clinica nella diagnostica per immagini. Un esempio è il nuovo macchinario per lo screening mammografico che aiuta a meglio individuare le donne potenzialmente a rischio.
«L’Ulss 2 è stata la prima in Veneto a introdurre queste tecnologie», conferma Antonio Antico, direttore dipartimento di medicina sperimentale. «L’obiettivo è raggiungere il paziente a domicilio. Siamo partiti dagli utenti dell’assistenza domiciliare, i pazienti cronici in autocontrollo e quelli di strutture intermedie, come RSA e ospedali di comunità. Con gli strumenti possono essere controllati a distanza diverse patologie, consentendo una diagnosi precoce».
Una sperimentazione di telemedicina è stata realizzata al “Menegazzi”, reparto dell’Ipab di Treviso che ospita 250 anziani. Consente al personale di effettuare tutta una serie di controlli che poi sono trasmessi e valutati a distanza del laboratorio dell’Ulss. Per questo sono state installate tutta una serie di strumentazioni ed è stata fatta una formazione di alcuni mesi al personale.
«Viene garantita la stessa qualità dei referti forniti dal laboratorio “classico”, ma in tempi più brevi», spiega Antonio Antico. «Un confronto del periodo settembre-dicembre 2022 e 2023 ha evidenziato che si sono ridotti del 5% gli accessi al pronto soccorso, del 17% i ricoveri e del 50% le richieste al laboratorio. A parte questi dati, è importante il valore sociale di questa modalità. Consente, infatti, il miglioramento del percorso di cura, riduce molto il disagio per il paziente, oltre a contenere l’aggravio sulle strutture ospedaliere per acuti e minori oneri economici».
«Questi temi affrontati testimoniano come ancora una volta il Veneto sia all’avanguardia», ha commentato Giampaolo Palazzi, vicepresidente vicario ANAP nazionale. «I Veneti prima fanno e poi parlano. Il problema dei fondi alla sanità esiste se si spende male. Occorre fare delle scelte. Per questo serve un’informazione che racconti le esperienze positive e non si appiattisca solo su ciò che non funziona».
CERIMONIA DI CONSEGNA DEGLI ATTESTATI AI MAESTRI D'OPERA E D'ESPERIENZA
Sono 25 i “Maestri d’opera e d’esperienza” premiati dall’ANAP di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana. Tra i premiati figure di spicco del mondo artigiano di Marca che vantano 40 e più anni di esperienza, addirittura un premiato ha iniziato la sua attività nel 1948, a guerra appena finita. «Un bagaglio inestimabile di esperienza e sapere a cui è doveroso rendere merito», commenta il presidente Bruno Mazzariol.
La cerimonia di premiazione si è svolta all’Hotel Fior di Castelfranco Veneto l’8 maggio 2024, a conclusione del convegno dedicato all’intelligenza artificiale nella sanità. L’attestazione è stata conferita da Giovanni Mazzoleni, coordinatore nazionale dei Maestri d’opera e di esperienza a ciascun premiato, da Bruno Mazzariol, presidente provinciale del Gruppo, unitamente ai sindaci del Comune di residenza.
L’ANAP, Associazione nazionale anziani e pensionati di Confartigianato, nel dicembre 2011 ha istituito l’Albo nazionale dei “Maestri d’Opera e d’Esperienza”, la cui iscrizione è riservata ai soci ANAP che abbiano svolto per almeno 30 anni la propria attività nel settore di competenza, dimostrando perizia, passione, impegno e correttezza professionale.
In ambito associativo il registro dei “Maestri d’Opera e d’Esperienza” rappresenta un valido strumento mirato a valorizzare e sottolineare l’importanza del lavoro svolto dagli iscritti, con particolare attenzione alle innovazioni introdotte e al contributo offerto nella promozione, grazie al loro talento, del Made in Italy, espressione di qualità, competenza e creatività.
INFO SERVIZI LAVORO
Nuovo contratto per moda tessile / chimica-ceramica e per la prima volta la concia
Firmato il nuovo CCNL per l’area alimentazione e panificazione
Nuovo contratto benessere, riguarda acconciatura ed estetica
Lavoro agile: sottoscritto un nuovo accordo regionale
Ricerca del personale più facile grazie alla convenzione con Manpower Group
NUOVO CONTRATTO PER MODA TESSILE / CHIMICA-CERAMICA E PER LA PRIMA VOLTA LA CONCIA
Rinnovato, il 16 luglio, il contratto nazionale dell’Area Moda Tessile / Chimica-Ceramica Concia artigiano, scaduto il 31 dicembre 2022. È stato sottoscritto da Confartigianato Moda, Confartigianato Chimica, Confartigianato Ceramica, le altre organizzazioni datoriali artigiane e i sindacati dei lavoratori Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil. Il nuovo accordo avrà durata quadriennale dal 1° gennaio 2023 e scadrà il 31 dicembre 2026, si applica in provincia di Treviso a 600 imprese (2.600 in Veneto) che danno occupazione a 4.700 dipendenti (20.000 in Veneto).
Per la prima volta in un contratto collettivo nazionale dell’artigianato, sulla base di una espressa richiesta della Confederazione, viene data copertura al Settore della Concia artigiana. Uno storico settore contrattuale che in Veneto, tra le poche regione in Italia, disponeva già di un contratto regionale firmato dalle associazioni artigiane e dalle organizzazioni sindacali più rappresentative del settore con apposita livello di versamento ad EBAV (circa 200 datori di lavoro per 1.800 dipendenti in Veneto, di cui 20 imprese per circa 100 dipendenti in provincia di Treviso). Per i lavoratori di questo settore si applicheranno le tabelle salariali del Settore Chimica, Gomma Plastica Vetro, ma solo a seguito di apposita intesa di armonizzazione contrattuale con uno specifico percorso di confluenza retributiva che le parti sociali venete a breve stileranno.
In considerazione dello stato di crisi che sta attraversando la filiera della Moda, unitamente all’accordo di rinnovo è stato condiviso con le organizzazioni sindacali un “Avviso Comune” che individua specifici obiettivi politici a sostegno del settore. Con l’intesa sono stati concordati incrementi retributivi che saranno erogati in quattro tranche. Dal punto di vista normativo, il nuovo contratto tocca il tempo determinato, il regime della flessibilità oraria, il periodo di prova e preavviso, l’apprendistato, la banca ore solidale, le tutele di genere. Per maggiori informazioni andare al link.
FIRMATO IL NUOVO CCNL PER L’AREA ALIMENTAZIONE E PANIFICAZIONE
Il 6 giugno 2024, tra Confartigianato Alimentazione, le altre organizzazioni datoriali, e i sindacati dei lavoratori Flai¬ Cgil, Fai-Cisl, Uila-Uil, è stata sottoscritta l’intesa per il rinnovo del CCNL Area Alimentazione-Panificazione, scaduto il 31 dicembre 2022.Il nuovo accordo avrà durata quadriennale dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2026. Il contratto si applica in veneto a 17.000 dipendenti di cui 3.200 in provincia di Treviso che sono rispettivamente in forza presso 3.100 datori su base regionale e 800 nella nostra provincia. Ricordiamo che il CCRL Veneto per questo settore è stato firmato il 15 luglio 2022 e scadrà il 31 dicembre 2024.
Il nuovo contratto è suddiviso in due parti. La prima, riguarda le imprese artigiane del Settore Alimentare, le imprese artigiane e piccole-medie imprese, quindi anche con natura pubblico esercizio/terziario del Settore Panificazione. La seconda parte si riferisce a imprese non artigiane, quindi con natura industriale o pubblico esercizio/terziario, quindi anche del Settore Alimentare che applicano fino a 15 dipendenti. Gli aumenti retributivi per il Settore Alimentazione sono di 206 euro lordi per il livello 3A che saranno così erogati: 60 euro paghe aprile 2024, 40 euro paghe gennaio 2025, 55 euro paghe novembre 2025, 51 euro paghe aprile 2026. Per il Settore Panificazione, gli aumenti sono di 198 euro lordi per il livello A2 che saranno erogati: 60 euro con le paghe di 2024, 40 euro paghe di gennaio 2025, 55 euro paghe di novembre 2025, 43 euro paghe di aprile 2026. Per tutte le altre caratteristiche del nuovo CCNL andare al link.
NUOVO CONTRATTO BENESSERE, RIGUARDA ACCONCIATURA ED ESTETICA
Confartigianato Imprese ha sottoscritto il 20 maggio, insieme alle altre Associazioni datoriali e alle Federazioni sindacali di categoria Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl E Uiltucs-Uil, il contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti dalle imprese anche non artigiane di Acconciatura, Estetica, Tricologia non curativa, Tatuaggio, Piercing e Centri Benessere, scaduto il 31 dicembre 2022. Un successivo accordo del 23 maggio 2024 ha stilato gli aumenti completi per ciascun livello e ciascuna scadenza.
La nuova intesa, che riguarda nella Marca Trevigiana 1.020 imprese (5.445 imprese (in Veneto) e 2.100 lavoratori (oltre 11.300 in Veneto), prevede un aumento retributivo di 183 euro parametrati al 3° livello, che verrà erogato in quattro tranche: 70 euro a partire dal 1° maggio 2024, 50 euro dal 1° gennaio 2025, 43 euro dal 1° gennaio 2026, 20 euro dal 1° ottobre 2026. A copertura del periodo di vacanza contrattuale dal 1.1.2023 al 30.4.2024 (16 mesi) sarà erogato un importo una tantum di 80 euro da ridurre ai part time e ridotto per gli apprendisti. La copertura economica, come la vigenza del rinnovo, abbraccia un periodo di quattro anni (1° gennaio 2023 – 31 dicembre 2026) e vale un aumento a regime del +14%, ossia del + 3,5% medio annuo, un accordo sulla parte economica che soddisfa tutte le parti in quanto, nel garantire aumenti adeguati a fidelizzare i dipendenti al settore, rimane comunque al di sotto di un riconoscimento automatico del picco inflazionistico ISTAT registrato nel 2023 (+5,9%). Per tutte le altre caratteristiche del nuovo CCNL andare al link.
LAVORO AGILE: SOTTOSCRITTO UN NUOVO ACCORDO REGIONALE
Sottoscritto un accordo che regolamenta il “lavoro agile”. Con la scadenza il 31 marzo della norma di legge introdotta nel periodo di emergenza Covid, dal 1° aprile la disciplina era nuovamente affidata alla contrattazione collettiva. Le parti sociali dell’artigianato veneto, il 4 aprile, hanno sottoscritto un accordo interconfederale che definisce la cornice normativa all’interno della quale dovranno riferirsi gli accordi individuali che consentiranno alle lavoratrici e ai lavoratori dell’artigianato di poter svolgere in modalità agile le proprie mansioni. Il nuovo accordo conferma il protagonismo della contrattazione territoriale e della bilateralità veneta nei processi di rinnovamento organizzativo che interessano un numero sempre maggiore di piccole imprese venete.
Già nel 2019 la materia era stata oggetto di accordo tra le parti, prime in Italia, a normare in un accordo collettivo una tematica che di lì a poco sarebbe divenuta la normalità a causa della pandemia da Covid 19. Il nuovo accordo introduce anche importanti novità in linea con le mutate esigenze di imprese, lavoratrici e lavoratori. In particolare, interviene su tematiche quali l’orario di lavoro, i luoghi, le dotazioni tecnologiche, anche recependo gli indirizzi sanciti nel protocollo siglato a livello nazionale dalle parti sociali e il ministero del lavoro. Vengono sostenute con specifici sussidi dell’ente bilaterale EBAV le attività progettuali per l’implementazione del lavoro agile e le spese per la formazione collettiva di lavoratrici e lavoratori e per l’aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi. Per ulteriori informazioni e dettagli andare al link.
RICERCA DEL PERSONALE PIÙ FACILE GRAZIE ALLA CONVENZIONE CON MANPOWER GROUP
È operativa da giugno una specifica convenzione siglata tra Confartigianato Imprese Marca Trevigiana e Manpower Group Italia, riservata agli associati, che offre la possibilità di effettuare ricerca e selezione mirata di personale con tariffe agevolate. Manpower Group mette a disposizione dei datori di lavoro associati la ricerca, selezione e valutazione di personale per tutte le posizioni professionali ricercate, a partire da quelle operaie e tecniche che caratterizzano il mercato del lavoro artigiano e manifatturiero della nostra Provincia.
Che si tratti di uno o più profili da inserire, professionisti junior o con esperienza, il servizio di ricerca e selezione tramite la convenzione associativa con Manpower si basa su una profonda conoscenza delle competenze e del mercato del lavoro e l’ascolto delle esigenze dell’azienda punto di partenza per identificare la risorsa umana da inserire più adatta. L’impresa associata deve semplicemente accedere al portale dedicato ConfartigianatoJob.it , oppure telefonare al 0422 433250 T.1 o chiedere informazioni all’ufficio Area Lavoro del proprio mandamento.
TUTELA OVER: RIMBORSI SANITARI ANCHE PER GLI EX ISCRITTI A SANI.IN.VENETO O SANI.IN.AZIENDA
La Tutela OVER rappresenta la possibilità di continuare a ricevere i rimborsi per gli ex-iscritti a Sani.In.Veneto o Sani.In.Azienda, con almeno una quota versata nei 13 mesi precedenti, delle spese sostenute per le prestazioni mediche tramite il Fondo Sani.In.Veneto fino al compimento dei 75 anni di età. Questa tutela riguarda sia i dipendenti che erano iscritti e che sono dovuti uscire per quiescenza, sia i titolari già iscritti, usciti per superamento del limite di età.
Possono aderire a questa tutela: ex-dipendenti in quiescenza; titolari di impresa, soci o collaboratori dai 67 anni di età; coniugi fiscalmente a carico degli iscritti e figli fino ai due anni di età (già inclusi nella copertura del capo-nucleo); coniugi non a carico o conviventi more uxorio oltre i 67 anni di età. Per coniugi o conviventi sotto i 67 anni e figli a carico e conviventi dai 2 ai 30 anni restano possibili le iscrizioni a Sani.In.Veneto e Sani.In.Azienda. Oltre alla copertura ordinaria (BASIC) al costo di 190 €, è possibile sottoscrivere in aggiunta il livello DENTAL (che rimborsa le cure odontoiatriche) con ulteriori 90 € per un totale di 280 €; oppure il livello DENTALPLUS (per cure odontoiatriche + ortodonzia + implantologia e protesi) con ulteriori 105 €, per un totale di 385 €.
Per tutte le sottoscrizioni, la copertura parte dal primo giorno del mese in cui viene effettuato il pagamento. Alla scadenza annuale è previsto il tacito rinnovo, salvo disdetta con preavviso di almeno 60 giorni. La disdetta non è esercitabile prima del terzo anno di copertura. In caso di disdetta, non sarà possibile effettuare una nuova iscrizione prima di 36 mesi. Fino al 30 settembre 2024, per agevolare gli iscritti che non hanno potuto usufruire della tutela dai primi mesi dell’anno, sarà possibile anticipare la decorrenza dal mese di febbraio 2024 in poi. Per leggere le “Condizioni generali di contratto” andare al link.
Per tutte le informazioni rivolgersi allo sportello presso la sede provinciale o presso le sedi mandamentali del sistema Confartigianato Imprese Marca Trevigiana.
BENESSERE PSICOLOGICO: QUATTRO SEDUTE GRATUITE E LE ALTRE A TARIFFA AGEVOLATA
Quattro sedute di psicoterapia gratuite e una tariffa agevolata per le successive: è il servizio per il benessere psicologico previsto da Sani.In.Veneto, Sani.In.Azienda e Sani.In.Famiglia. Dal 2022 tutti gli iscritti Fondo (dipendenti e coniugi a carico, titolari e familiari aderenti a Sani.In.Famiglia e Sani.In.Azienda) possono usufruite di quattro sedute gratuite di psicoterapia presso gli psicologi accreditati. Queste sedute Gli incontri dovranno svolgersi in un arco di tempo massimo di tre mesi.
Se l’iscritto desidera prolungare il percorso di psicoterapia, dal quinto appuntamento incontro in poi avrà diritto a una tariffa calmierata di 60 euro a seduta. Caricando successivamente la fattura nel portale o rivolgendosi ad uno Sportello Sani.In.Veneto, riceverà, come per le altre visite specialistiche, il rimborso da Fondo di 46,15 euro ciascuna. Per vedere la lista degli psicologi convenzionati e per usufruire del servizio andare al link.
INFO SERVIZI FISCO
Con il Concordato Preventivo Biennale il contribuente ha la facoltà di accordarsi con l’Erario per defi-nire il livello minimo dei redditi d’impresa o lavoro autonomo che dichiarerà nelle annualità 2024 e 2025 ottenendo in cambio il vantaggio di essere esonerato dal pagamento delle imposte, sulla parte dei redditi eventualmente realizzati in eccedenza
Il Concordato Preventivo Biennale può essere considerato a buon titolo, il pezzo forte di quella rifor-ma tributaria che è stata avviata da tempo, ma che non si è ancora manifesta con cambiamenti perce-pibili dalla maggior parte dei contribuenti. Con il Concordato Preventivo Biennale il contribuente ha la facoltà di accordarsi con l’Erario per definire il livello minimo dei redditi d’impresa o lavoro auto-nomo che dichiarerà nelle annualità 2024 e 2025 ottenendo in cambio il vantaggio di essere esonera-to dal pagamento delle imposte, sulla parte dei redditi eventualmente realizzati in eccedenza. Per ac-cedere al Concordato Preventivo Biennale (CPB), il contribuente non solo deve essere “virtuoso”, nel senso che non deve avere “pendenze” con lo Stato in forma di debiti per tributi e contributi ed aver regolarmente adempiuto agli obblighi dichiarativi pregressi, ma deve anche mantenersi virtuoso nel successivo periodo di vigenza dell’accordo.
La finalità di questo strumento, che rimane discutibile sotto il profilo dell’ortodossia tributaria, è du-plice: innanzitutto aumentare il gettito tributario, spingendo i contribuenti ad aumentare i redditi di-chiarati, ed in secondo luogo aumentare il numero dei soggetti considerati meno propensi all’evasione, per far sì che l’Agenzia delle Entrate possa concentrarsi sugli altri, i “non aderenti”. Sotto questo profilo è forse utile sapere che oggi l’attività di accertamento dell’Agenzia delle Entrate inte-ressa circa il 3% dei 2,5 milioni di partite IVA potenzialmente interessati dal CPB: pertanto, se l’accesso al CPB fosse significativo, con la riduzione della platea dei soggetti potenzialmente rischiosi, l’introduzione di nuove tecnologie ed il potenziamento degli organici, l’Amministrazione Finanziaria potrebbe aumentare in modo significativo e mirato la percentuale dei controlli sui non aderenti.
L’avvento del CPB rappresenta un elemento di significativo cambiamento del sistema anche per la stretta correlazione con l’Indicatore Sintetico di Affidabilità (ISA), che paradossalmente è invece uno strumento consolidato. Verosimilmente, l’Amministrazione Finanziaria ha infatti compreso, che a fron-te di un punteggio ISA, peraltro emergente da un processo di calcolo di cui poco si capisce, lo stimolo del contribuente all’adeguamento ai maggiori redditi stimati è stato minimo e ha quindi pensato di introdurre un nuovo e diverso incentivo nella forma del CPB. Difficile prevedere, proprio adesso che si stanno facendo i calcoli, se il CPB avrà successo, ma il fatto che a luglio inoltrato, quindi ormai alla scadenza per il pagamento delle imposte, il cantiere delle modifiche normative al Concordato Preven-tivo Biennale sia ancora aperto, depone in senso negativo soprattutto se come sembra, sono allo stu-dio ulteriori incentivi per favorire l’adesione. In tale contesto di incertezza si dovrebbe anche ricorda-re come la semplificazione avrebbe dovuto essere uno dei temi ispiratori della riforma fiscale e osser-vare quanto distante dalla semplificazione si presenti invece la nascita del CPB.
A prescindere comunque dai riflessi squisitamente fiscali del CPB, sembra opportuno riportare l’attenzione degli imprenditori sul significato del punteggio ISA, che per quanto censurabile per una molteplicità di ragioni, nella maggior parte dei casi restituisce un ragionevole indicatore di efficienza dell’organizzazione di impresa. Un indicatore nettamente insufficiente, soprattutto se tale insufficien-za si protrae nel tempo e soprattutto se abbinato a una scarsa redditività, dovrebbe essere considera-to un segnale della necessità di rivedere i processi, l’approccio al mercato, la struttura dei costi o quant’altro necessario, per recuperare la redditività dell’impresa. L’invito è, dunque, non tanto ad aderire al CPB, questione che rimane ancorata a una serie di fattori che vanno individualmente valuta-ti, quanto a cominciare da subito a non sottovalutare il punteggio ISA. Se, infatti, il legislatore con il CPB sta di fatto ridefinendo il concetto di contribuente virtuoso, indentificandolo con quello che ot-tiene un punteggio pieno (10 su 10) dagli ISA, chi ottiene un punteggio più basso dovrà maturare la consapevolezza di essere potenzialmente nella platea degli accertabili e se questo è vero, sarà pru-dente provare a individuare le ragioni per le quali il punteggio maturato non sia stato soddisfacente. Se ciò dipende dal discutibile funzionamento dell’ISA, quella sarà la linea di difesa, ma se le ragioni fossero individuabili in un difetto di organizzazione o di altra natura, dell’impresa, potrebbe essere necessario adottare una politica di “riduzione del danno” mediante adeguamento e/o in ogni caso provvedere a cercare le più adeguate soluzioni di riorganizzazione.
BANDI REGIONALI STUFE 2024 E TELERISCALDAMENTO / TELERAFFRESCAMENTO
C’è tempo fino al 13 settembre per aderire al Bando Stufe 2024 della Regione Veneto che prevede incentivi per l’ammodernamento tecnologico dei generatori di calore, attraverso la sostituzione degli impianti termici a biomassa o gasolio con nuovi impianti a biomassa o pompe di calore su tutto il territorio regionale. Le manifestazioni d’interesse dovranno essere presentate tramite la piattaforma informatica Re-start. L’agevolazione regionale è aggiuntiva rispetto all’incentivo assegnato dal GSE sulla misura “Conto Termico”. Per partecipare al bando regionale è necessario che la domanda di incentivo al GSE sia presentata in data non anteriore alla data di pubblicazione del bando sul BUR (14 giugno 2024).
Si segnala inoltre la recente pubblicazione della DGR della Regione Veneto n. 730 del giugno 2024, pubblicata sul BUR n. 89 del 2 luglio 2024, che finanzia la “Realizzazione, efficientamento sostenibile, recupero e ampliamento reti di teleriscaldamento/teleraffrescamento“. Il bando, con un dotazione finanziaria di sette milioni di euro, sostiene la realizzazione di nuovi sistemi di teleriscaldamento / teleraffrescamento alimentati da fonti energetiche rinnovabili e l’ammodernamento ed ampliamento dei sistemi esistenti localizzati negli ambiti territoriali delle Aree interne previste dall’adesione della Regione del Veneto alla Strategia Nazionale per le Aree Interne. La domanda di sostegno deve essere compilata e presentata esclusivamente per via telematica, attraverso il nuovo Sistema Informativo per la Programmazione dei fondi (Fondi.RVE) della Regione a partire dalle ore 100 del 3 settembre fino alle ore 17 del 30 ottobre 2024. Per leggere i testi dei bandi andare a questo link.
BANDO PROVINCIA DI TREVISO PER LA PULIZIA DEGLI IMPIANTI A BIOMASSA
la Provincia di Treviso ha pubblicato il bando per la pulizia degli impianti a biomassa. Un’azione finalizzata alla riduzione delle emissioni climalteranti derivanti da impianti di riscaldamento a biomassa (legna, pellet e cippato), alla sensibilizzazione sulla corretta manutenzione per prevenire incidenti domestici e/o incendi e all’aumento dell’efficienza degli impianti.
Il contributo a fondo perduto per interventi di pulizia degli impianti termici a biomassa collocati in immobili a uso residenziale, effettuati a partire dal 1° aprile 2024, è pari al 50% della spesa sostenuta, IVA compresa, fino a un massimo di 120 euro; oppure pari all’80% della spesa sostenuta, IVA compresa, fino a un massimo di 170 euro per i richiedenti aventi ISEE inferiore a ventimila euro o con età superiore ai 75 anni al momento della presentazione della domanda.
Le spese ammissibili sono riferibili esclusivamente alla pulizia dell’impianto termico a biomassa con eventuale intervento di pulizia su canna fumaria; all’asportazione di detriti e di fuliggini provenienti dagli scarti di combustione rimossi a seguito dell’intervento di pulizia. Sono ammessi interventi di pulizia impianti a biomassa compresa canna fumaria. Sono esclusi gli interventi di sola pulizia canna fumaria. La domande potranno essere inviate sino al 31 marzo 2025.
Per le modalità di invio della domanda e per altre informazioni andare al link.
ASOLOMONTEBELLUNA – "POWER ON", I TALK DEDICATI ALLE STRATEGIE INNOVATIVE D'IMPRESA
“Power On” è il nuovo format, ideato da Confartigianato Imprese AsoloMontebelluna, che propone dei “talk” sulle strategie più innovative e performanti per un’azienda orientata a una crescita sostenibile e a lungo termine. Uno strumento in più per aiutare le aziende a gestire Il continuo cambiamento del contesto esterno. Il nome "Power On" ha due declinazioni: accendere i riflettori e l'attenzione delle aziende sui temi e le problematiche attuali e sulle relative soluzioni; prendere il controllo, pieno e consapevole, della propria azienda e del proprio stile futuro. Partendo dai bisogni dei propri associati, Confartigianato Imprese AsoloMontebelluna ha creato una fitta rete di collaborazioni, interna ed esterna, per affiancare le proprie aziende su tutte le tematiche esposte.
Mercoledì 20 marzo si è tenuto il primo incontro di questo nuovo format: partendo dalla lettura del contesto dell’attuale mercato del lavoro, il talk con gli esperti associativi mandamentali ha evidenziato importanza e benefici nel favorire una nuova cultura aziendale che metta le persone al centro. Irene Durighel, responsabile delle risorse umane, ha analizzato come scegliere, gestire e valorizzare i propri collaboratori. Il welfare come strumento pratico per attrarre i talenti e mantenere il personale attraverso un sistema meritocratico è stato il tema proposto da Pierpaolo Semenzin, responsabile area lavoro-paghe. Silvia Possagno, responsabile servizio Certificazione di parità ha parlato del benessere lavorativo attraverso l’inclusione e la parità di genere. Le difficoltà nella trasmissione generazionale sono stati analizzati da Nunzio Rigo, counselor d’impresa.
Il secondo incontro si è tenuto il 29 maggio e ha acceso i riflettori sul tema della tutela del patrimonio personale e aziendale al fine di proteggerlo e valorizzarlo strategicamente. Gli strumenti e le modalità per mantenere e valorizzare i patrimoni sono stati al centro dell’intervento di Giorgio Baldasso, consulente patrimoniale e finanziario indipendente. Fabio Maggio, avvocato specializzato in proprietà intellettuale e concorrenza ha affrontato la protezione delle risorse strategiche dell’impresa da contraffazione e concorrenza sleale: know-how, marchi e brevetti.
ASOLOMONTEBELLUNA – IL GRUPPO "DONNE IMPRESA" ALLA SCOPERTA DI TRE GRANDI DONNE CON LA VISITA AL MUSEO CIVICO DI ASOLO
Una visita al Museo civico di Asolo per il Gruppo “Donne Impresa”, con un “focus” sul percorso espositivo dedicato alle “Signore di Asolo: Caterina Cornaro, Freya Stark ed Eleonora Duse”. Un’iniziativa speciale, il 26 giugno 2024, che il mandamento di Confartigianato Imprese AsoloMontebelluna ha voluto dedicare alle proprie associate, sotto il patrocinio del Gruppo “Donne Impresa”. Lungo il percorso guidato sono state messe a confronto la “divina” Eleonora con la regina Caterina Cornaro e la viaggiatrice Freya Stark. Le partecipanti hanno così potuto cogliere diversità e similitudini tra queste tre donne, che hanno lasciato un forte segno nella storia grazie alla loro intraprendenza e restano un esempio di emancipazione e autodeterminazione anche per le donne di oggi.
«Siamo felicissime dell’adesione ricevuta», commenta Barbara Barbon, presidente regionale e provinciale del Gruppo “Donne Impresa”, «hanno partecipato più di venti associate, accompagnate dalle loro figlie, spesso giovanissime. È stato bello vedere madri e figlie ascoltare le vite di queste grandi donne, esempio di forza e di libertà dagli stereotipi. Ringraziamo Anap che ha sostenuto interamente la spesa di questa iniziativa e che quindi è stata offerta gratuitamente alle nostre associate.»
L’attività dedicate alle donne proseguirà in autunno con nuove interessanti proposte. Per ricevere senza impegno maggiori informazioni: telefono 0423 527906 oppure m.denardo@am.confart.tv
ASOLOMONTEBELLUNA – DALL'ANAP UN AIUTO CONCRETO ALLA "CASA RIFUGIO" DEL CENTRO ANTIVIOLENZA DI MONTEBELLUNA
Anap Confartigianato e la cooperativa “Una Casa per l’Uomo” insieme per sostenere il centro antiviolenza di Montebelluna. I fondi raccolti dall’Associazione anziani e pensionati del mandamento sono stati destinati all’acquisto di alcuni beni per la struttura di accoglimento, la cosiddetta “Casa Rifugio”. Un progetto di solidarietà in accordo con i referenti della cooperativa “Una Casa per l’Uomo” che gestisce il Centro Antiviolenza “Stella Antares” di Montebelluna.
I coordinatori Anap, Fiorenzo Pastro, Letizia Baccichet e Francesco Positello, hanno personalmente provveduto all’acquisto di una bicicletta da donna, di un forno a microonde, di una batteria di pentole, di un televisore e di tante altre attrezzature da cucina e generi di consumo. Il tutto è stato consegnato direttamente alle operatrici della cooperativa “Una Casa per l’Uomo”.
«In questo modo speriamo di poter contribuire», spiega il portavoce cavalier Fiorenzo Pastro, «ad alleviare il soggiorno obbligato di chi si trova costretto a ricorre all’accoglienza in questi spazi protetti per sfuggire a situazioni famigliari di reale pericolo. La violenza domestica e sulle donne in particolare è un’emergenza sociale che vede ANAP solidale, pronto a collaborare e grato a tutti coloro che erogano questa preziosa assistenza.»
«Ringrazio ANAP per la sensibilità dimostrata», dice il presidente Confartigianato Fausto Bosa, «e per rappresentare ancora un legame forte con l’Associazione, coinvolgendo chi ha terminato l’attività imprenditoriale ma non quella di cittadinanza attiva».
L’ANAP conta 2.600 soci nel solo mandamento di AsoloMontebelluna e ben 8000 a livello provinciale. È impegnata in tante iniziative sindacali e organizzative per favorire un invecchiamento attivo. Il suo motto: “Non abbiamo la presunzione di fare progetti a lungo termine vista la nostra età, ma se li facciamo in favore delle future generazioni e delle persone fragili i nostri progetti diventano a lungo termine.”
CASTELFRANCO VENETO – “GRANDE FINANZA”, IL PRIMO PERCORSO FORMATIVO DI ALTO LIVELLO RIVOLTO ALLE IMPRESE ARTIGIANE
“Grande Finanza”, a Castelfranco Veneto il primo percorso formativo di alto livello rivolto alle imprese artigiane. Un percorso che ha tracciato una direzione innovativa. Un ciclo di sei incontri mirati alla comprensione dei principi finanziari e delle strategie di gestione del credito. Il percorso, organizzato da Confartigianato Imprese Castelfranco Veneto, ha approfondito nella prima parte le novità normative europee e nazionali che impattano sul credito: le nuove linee guida EBA LOM, la sostenibilità ambientale, sociale e di governance (ESG), bilancio, flussi finanziari, elementi di equilibrio o disequilibrio economici, patrimoniali e finanziari, per concludersi con i temi legati alla responsabilità d’impresa e alle nuove opportunità di rilancio. A tenere il corso “Grande Finanza” sono stati Emanuela Bacchin, Gabriele Toniolo e Roberto Fattori, docenti esperti di ETR Formazione, ente tra i più accreditati a livello nazionale che collaborano con i principali Istituti bancari e di credito.
«Nel panorama dinamico e competitivo delle imprese artigiane», riflette il presidente Confartigianato Imprese Castelfranco Veneto, Maurizio Cattapan, «la gestione finanziaria è un pilastro fondamentale per garantire la stabilità, la crescita e la sostenibilità nel lungo termine anche alla luce del grande tema del passaggio generazionale. Oggi ci sono pochissime nuove imprese e quelle esistenti si trovano di fronte al tema di come continuare nel futuro. Una formazione qualificata e con linguaggio vicino alle imprese può consentire la valutazione di rilancio delle realtà e di preparazione rispetto al passaggio del testimone e può essere di stimolo per nuovi imprenditori.»
«Con le nuove linee guida EBA LOM», spiega Gabriele Toniolo, docente ETR Formazione, «il sistema bancario deve prestare molta più attenzione allo stato di salute delle imprese e quindi agli equilibri economici, patrimoniali e finanziari, non solo valutando i bilanci storici, ma anche i dati prospettici prima di concedere un credito. Sarà quindi sempre più importante per tutte le imprese, soprattutto le microimprese, essere consapevoli della propria condizione andando anche a monitorare periodicamente alcuni indicatori di rischio e di bancabilità per poter accedere al credito. Il futuro del credito dipenderà sempre meno dalle garanzie e sempre più dai fondamentali: dalla capacità di creare reddito, di generare flussi casa adeguati e soprattutto di rispettare alcuni indicatori previsti dalla normativa. Da questi presupposti, è nata la necessità di creare una profonda alfabetizzazione su questi temi e la necessità di diffondere questo tipo di cultura finanziaria anche nelle piccole imprese artigiane.»
«Essere formati e avere una conoscenza approfondita del linguaggio finanziario», conclude il presidente Cattapan, «permette alle imprese artigiane di interagire efficacemente con banche e istituzioni finanziarie e di approcciare una crescita sostenibile. Oggi, infatti, sono molte le piccole imprese che non hanno l’obbligo di redigere un bilancio e ancor meno hanno mai fatto un business plan. Questa normativa sta dando luogo quindi ad un cambio epocale: una nuova incombenza a cui gli imprenditori devono adeguarsi. Oggi è necessaria una nuova cultura di rischio dei crediti capace di affrontare con maggiore consapevolezza le nuove sfide.»
ODERZO-MOTTA – OLTRE 1.200 PERSONE HANNO PARTECIPATO AI QUATTRO FACCIA A FACCIA TRA I CANDIDATI SINDACO DELL'OPITERGINO-MOTTENSE
Grande successo di pubblico per i faccia a faccia tra i candidati a sindaco, in occasione delle elezioni amministrative dell’8-9 giugno. Oltre 1.200 persone hanno partecipato ai confronti che si sono svolti a Mansuè, Gorgo al Monticano, Ponte di Piave e Cimadolmo.
«Da oltre 30 anni l’Associazione propone questi appuntamenti», sottolinea Armando Sartori, presidente di Confartigianato Imprese Oderzo-Motta, «come un servizio alla cittadinanza. La formula utilizzata garantisce un confronto tra i candidati incentrato sui programmi e sulla propria personalità, sollecitato dalle domande dei cittadini, che così hanno modo di poter interloquire direttamente con l’istituzione comunale. La risposta del pubblico anche in questa occasione testimonia l’apprezzamento di questa iniziativa».
Confronto d’apertura a Mansuè, il 3 giugno, con la sfida tra il sindaco uscente e poi riconfermato Leonio Milan, sostenuto dalla lista civica “Milan per Mansuè”, e lo sfidante Andrea Forlin, con la sua civica “Cambiare per rinnovare”. Sfida tra “primi cittadini” a Gorgo Monticano, il 4 luglio, dove l’uscente Giannina Cover, con la civica “Giannina Sindaco – continuità, trasparenza, futuro”, è sta battuta dal già sindaco Firmino Vettori, “Insieme Vettori Sindaco – Navolè, Gorgo, Cavalier”.
Posti esauriti nella palestra comunale di Ponte di Piave, il 5 giugno, per la riedizione dopo cinque anni della sfida tra la sindaca uscente Paola Roma, “Vivi Ponte”, contro Alvise Tommaseo Ponzetta, con la civica “Ponte per tutti”. Anche a Ponte di Piave a spuntarla è stata il sindaco uscente. Incontro di chiusura, il 6 giugno, a Cimadolmo, con il primo faccia a faccia andato in scena in piazza Martiri della Libertà. Anche qui sfida tra il sindaco uscente Giovanni Ministeri, lista “Ministeri Sindaco”, contrapposto a Roberto Perin, “Insieme per Cimadolmo”. Dalle urne è stato confermato Ministeri.
«I faccia a faccia sono stati anche l’occasione per ricordare alcune sfide che ci aspettano», sottolinea il presidente Armando Sartori. «A partire dalla combinazione della demografia della popolazione con quella delle imprese. I dati parlano di scricchiolii nell’economia locale. La posto in gioco è alta, il nostro territorio si colloca ai primi posti in Italia per intensità di export. Oderzo è al 18° posto tra 610 sistemi locali di lavoro, con esportazioni per 59 mila euro per occupato».
TREVISO – A MAGGIO EVENTI IN CITTÀ DI PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE DEL LAVORO ARTIGIANO
Per il terzo anno consecutivo, Confartigianato Imprese Treviso insieme al Circolo degli artigiani del capoluogo, ha organizzato a maggio un fitto calendario di eventi in città per la valorizzazione e promozione delle aziende artigiane, dei loro prodotti e servizi. Si sono così alternate La Fiera dell’Artigianato 2024 in piazza dei Signori e piazza Aldo Moro, la Mostra delle Eccellenze artigiane, allestita a Palazzo dei Trecento, infine, due convegni sul design e la sostenibilità a Santa Caterina. Tutte le attività sono state organizzate con il patrocinio del Comune di Treviso, della CCIAA Treviso Belluno e con il sostegno del partner unico CentroMarca Banca Credito Cooperativo di Treviso e Venezia.
«Quello che abbiamo presentato», spiega il presidente mandamentale, Ennio Piovesan, «è il frutto di un grande lavoro di squadra, coordinato dalla struttura di Confartigianato Imprese Treviso. Il nostro desiderio di associazione di rappresentanza è far conoscere e dare valore al lavoro dell’artigianato, valorizzare e dare forza al nostro Made in Italy, che ha un potenziale enorme nel mondo. Con queste attività abbiamo anche cercato di mettere in luce le storie dei piccoli imprenditori, che hanno tanto da insegnarci e da farci scoprire. Per questo abbiamo invitato le scolaresche a visitare la Mostra delle Eccellenze artigiane a Palazzo dei Trecento, con l’obiettivo di appassionare le nuove generazioni al lavoro artigiano».
La Fiera dell’Artigianato 2024, nel fine settimana del 4 e 5 maggio, ha proposto una mostra-mercato dei tanti settori dell’artigianato locale: dagli impiantisti ai serramentisti, all’arredo, alle specialità enogastronomiche, alla moda, alle calzature. Le aziende artigiane espositrici alla Fiera dell’Artigianato erano una ventina: Alberto Corte Studio Glass, Bebi – Birre e bontà italiane srl, Bovo srl/Milc, Carollo Serramenti snc, Contrino Diego Gusti di Sicilia, Copperture snc, D.B. System snc dei fratelli De Benetti, Falegnameria Artigiana F.lli Sartorato snc, FDE Steel srl Ferro d’Elite, FMR srl, Franchino Giorgio, La Salumeria di Eustacchio srl, Matite colorate, Rete 21, Rossetton by Baldin Valerio, Shoe point, Tesser Antenne srl.
La Mostra delle Eccellenze artigiane, da sabato 4 a domenica 26 maggio, con ingresso gratuito, ha dato spazio al meglio della produzione artistica e creativa degli artigiani dei Mandamenti di Treviso e AsoloMontebelluna. Co-organizzata da Confartigianato Imprese Treviso insieme a [e]DesignFestival, la mostra è stata patrocinata da ADI – Associazione per il disegno industriale e FATV – Fondazione Architettura Treviso. Quattordici gli artisti presenti.
«Durante l'esposizione», spiega il curatore Luciano Setten, «è stato possibile osservare una serie di prodotti innovativi». Tra i quali gli oggetti in ferro battuto di BottegaVazzoler. Presenti anche le nuovissime ceramiche di Bosa, con gli iconici vasi, teiere e tavolini dell’ultima della nuova collezione. L'arte di Giovanni Casellato, che trae ispirazione dai contrasti e dalle giustapposizioni presenti nell'uomo, nella natura e nello spazio, è stata rappresentata da soluzioni altamente espressive di oggetti in metallo. Non sono mancati i cristalli di Varisco, con nuove espressioni legate al design. Anteprima per gli oggetti in marmo della serie Square e Citylight, architetture domestiche, per il brand TAO_H, ideati e disegnati da Luciano Setten e realizzati da FB Marmi.
È stato anche possibile ammirare oggetti in argento, tra i quali la grattugia disegnata da Luciano Bertoncini, di Argenterie Sandonà, quattro generazioni di maestri argentieri, e i gioielli di Guerretta dal design geometrico, creati a mano con filo quadrato battuto a martello; inoltre, i tessuti trasformati in oggetti emozionali da La Colombina. Gli iconici lampadari Puck di Macrolux ci riportano al design puro ed essenziale. Gli oggetti di FdeSteel, un ponte tra passato e futuro, dove le lavorazioni artigianali diventano eccellenze. I prodotti della SO.VE.T., dove il vetro viene trattato con professionalità ed innovazione, mentre le sculture di Teknè ci hanno portato nel mondo figurativo con ceramiche, terrecotte ed essenze lignee raffinate.
Dante Negro, con le sue architetture da esterni che raccontano il nuovo corso espressivo del ferro battuto, tra eleganza ed emozionalità. Infine, Meccanica Franchin con i suoi oggetti per l’arredamento domestico, che esplora nuovi orizzonti attraverso un design originale ed una meticolosa lavorazione artigianale.
L’ultima proposta del maggio artigiano ha riguardato due convegni sul design e la sostenibilità. A Santa Caterina, l’8 maggio si è tenuto il convegno “Artigianato e design – Il mondo di Cleto Munari” con la partecipazione straordinaria del designer di fama mondiale Cleto Munari, che si è confrontato con artigiani locali.
Il 22 maggio, sempre a Santa Caterina, il convegno su “Sostenibilità e micro impresa” con Monica Billio docente di Ca’ Foscari, Andrea Da Ponte dello studio BCD e Carlo Beatrice, esperto di sostenibilità e finanza di CMB.
VITTORIO VENETO – IL SEMINARIO DEDICATO A “CONCORDATO PREVENTIVO BIENNALE ED EBA LOM: CHI VINCE E CHI PERDE?”
“Concordato Preventivo Biennale ed EBA LOM: chi vince e chi perde?” Questo il titolo del seminario organizzato da Confartigianato Imprese Vittorio Veneto. I contenuti del Concordato Preventivo sono stati affrontati, il 4 luglio, dal commercialista Dario Marzola, che ne ha illustrato i punti di forza e quelli sui quali, invece, bisogna porre attenzione anche alla luce dei continui aggiornamenti normativi in materia che rendono ancora difficile comprendere l’impatto del provvedimento.
Massimo Cettolin di Banca PrealpiSanBiagio ha invece informato sulla normativa dell’Ente Bancario Europeo che, in modo sempre più stringente, obbliga gli istituti bancari a concedere credito alle imprese sulla base di parametri oggettivi di redditività e di continuità nel tempo. Entrambi gli istituti oggetto del seminario fanno emergere l’importanza della capitalizzazione, dei progetti di sviluppo, della capacità gestionale, elementi sempre più determinanti nella guida di un’azienda.
VITTORIO VENETO – ELEZIONI 2024: TUTTI I CANDIDATI SINDACO DI VITTORIO VENETO NELLA SEDE DI CONFARTIGIANATO
Durante la campagna elettorale per l’elezione del nuovo Sindaco di Vittorio Veneto tutti i quattro candidati hanno chiesto di incontrare gli Associati di Confartigianato Imprese Vittorio Veneto per un confronto sui temi cari all’artigianato, ma anche sulle tematiche più urgenti per il rilancio della città. Sono stati appuntamenti nei quali l’Associazione ha saputo proporsi come interlocutore affidabile e concreto per lo sviluppo cittadino. La disponibilità al dialogo espressa dalla candidata Mirella Balliana, poi eletta a Sindaco, sarà un primo importante banco di prova per una collaborazione costruttiva con la nuova Amministrazione.
VITTORIO VENETO – PRIMA GITA ANAP ALLE VALLI DI COMACCHIO – IN PROGRAMMA CORSO SUGLI SMARTPHONE E PRESEPIO NEI GIARDINI IN CENTRO
Sabato 8 giugno il gruppo ANAP di Confartigianato Imprese Vittorio Veneto ha organizzato la prima gita della stagione, destinazione le Valli di Comacchio. Il prossimo appuntamento per l’attività sociale del gruppo è previsto per sabato 21 settembre a Vicenza e al Forte Belvedere, mentre nel corso dell’autunno si terrà la seconda edizione del corso per il corretto e consapevole utilizzo dello smartphone. Infine, nel periodo natalizio tornerà come da tradizione l’allestimento del Presepio e delle luminarie nei Giardini del Centro cittadino.