Spesso quando scrittori e scrittrici, grazie agli attivatori, trovate una storia molto stimolante, non vede l'ora di raccontarla, quindi avete tante energie nelle prime fasi della scrittura. Scrivere, però richiede concentrazione per lavorare sull'idea iniziale, tempo e tanta pazienza. Così talvolta quando alcuni mi consegnano le bozze, scopro che lo sviluppo e il finale della storia risultano molto meno curati rispetto all'incipit: praticamente sono dei riassunti. Dov'è finito l'entusiasmo per quella storia? Se vi stancate voi come scrittori, come arriverà in fondo chi vi legge? Per non perdersi serve la pianificazione!
INSEGNAMENTO
Con questa strategia oggi imparate un modo per equilibrare il tempo e le energie da dedicare alle diverse parti del vostro racconto. Infatti, se metto la stessa attenzione dall'inizio alla fine, anche chi legge potrà restare agganciato fino in fondo.
ISTRUZIONE
- Tra le molte idee di storia che hai generato con gli attivatori, scegli quella che hai in testa in modo più vivido, quasi fosse un film.
- Se non l'hai già fatto, scrivi sul taccuino una breve sinossi dei fatti.
- Con un evidenziatore o una penna di colore diverso, in questa sinossi separa i fatti che avvengono all'inizio, quelli dello sviluppo centrale e quelli del finale, cioè scioglimento del conflitto.
- Prepara tre pagine del taccuino che devi intitolare Inizio, Sviluppo, Finale e in ognuna fai un disegno stilizzato di quello che succede in ciascuno dei tre momenti. Puoi anche decidere di disegnare una serie di vignette.
- Adesso, dopo aver finito di abbozzare le scene, sotto ogni vignetta scrivi quello che accade.
- In seguito potrai migliorare i disegni con i dettagli e aggiungerli anche nel racconto scritto sotto, con post-it ad esempio.
COME HO FATTO IO?
Riprendiamo Jacopo, il ragazzo che ho creato con la minilezione sul personaggio. Tutto quello che so già di lui mi permette di collocarlo in una situazione ben precisa, e dunque me lo immagino in una mattinata a scuola. Ho ancora pochi elementi: mi piacerebbe vederlo di fronte agli adulti che non sopporta molto, provo quindi a creare la storia di uno scontro con la professoressa di matematica che ho deciso di chiamare Tessari. Divido già la mia trama in tre momenti.
- Inizio: Jacomo e suoi amici stanno giocando a basket a ricreazione. Sono agitati e sopra le righe e rompono gli occhiali di un compagno di classe che si chiama Hakim
- Sviluppo: Interviene la professoressa di matematica e Jacopo approfitta della confusione per andare in biblioteca e scolastica e rubare un libro. Infatti la lettura è una grande passione ma non vuole che i compagni lo sappiano.
- Finale: Hakim però, nel frattempo è rientrato a scuola, lo vede e minaccia di dirlo ai suoi amici
ORA TOCCA A VOI...
Giratevi a parlare con il vostro compagno di banco e indicategli chiaramente, mostrando il vostro taccuino o facendo la sinossi orale, i tre momenti chiave della storia.
Ora tocca a voi: preparate una pianificazione a prova di stanchezza. Basteranno delle vignette molto stilizzate e poche righe di riassunto sotto. Non dovete svoluppare tutto in ordine sequenziale: la struttura già chiara e ben pianificata vi permetterà di passare da un punto all'altro del racconto senza perdere il filo e le energie. Così se per esempio nella scrittura autonoma vi siete bloccati in un incipit ma avete ben chiara ma avete ben chiara la scena centrale (nel mio caso quando Jacopo quando va in biblioteca a rubare un libro) allora provate a scrivere quella.
Ricordate: scrivere è un mestiere che richiede concentrazione e lunghi periodi di solitudine e silenzio. Può succedere che la stanchezza vi faccia arrivare scarichi nel finale ed è un peccato afflosciarsi su un finale stiracchiato dopo tanto lavoro.Se parto con obiettivi già definiti, mi stanco di meno e fino alla fine saprò dove concentrare le mie energie.