Introduzione generale al percorso "Semi di pace e di speranza"

Ogni tempo ha i suoi segni, i suoi germogli e le sue attese. Il nostro è un tempo attraversato da contraddizioni profonde: da una parte, l’umanità possiede strumenti scientifici e tecnologici senza precedenti; dall’altra, si moltiplicano crisi ambientali, guerre, migrazioni forzate, disuguaglianze, frammentazioni sociali e sfiducia diffusa. In questo contesto, la Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato 2025, con il tema scelto da Papa Francesco – “Semi di pace e di speranza” – si pone come un segno profetico e concreto.

Parlare di semi oggi significa parlare di futuro, di responsabilità, di vita nascente. Il seme non è solo ciò che verrà: è ciò che già contiene in sé il domani, ma ha bisogno di terra, tempo, luce e cura. È piccolo, quasi invisibile, ma possiede una forza generativa straordinaria. In un’epoca che tende a privilegiare l’immediato, il risultato visibile, l’apparenza e la potenza, il seme è un invito a rallentare, a seminare con pazienza, a credere nel tempo lungo dell’educazione, della conversione, del cambiamento.

Il tema si inserisce nel più ampio cammino del Tempo del Creato, un’iniziativa ecumenica che coinvolge comunità cristiane e interreligiose in tutto il mondo, tra il 1° settembre e il 4 ottobre, giorno di san Francesco. L’edizione 2025 si colloca in un contesto particolarmente significativo: l’Anno Giubilare della Speranza e il decennale dell’enciclica Laudato si’, testi e percorsi che invitano a coniugare giustizia, pace e salvaguardia del creato in una visione integrale della vita umana e planetaria.

Questo percorso nasce dunque come proposta educativa rivolta a tutte le età e a tutti i livelli scolastici e formativi: dal nido all’università. È pensato come un cammino interattivo e creativo che, pur declinato secondo le diverse tappe evolutive e discipline, custodisce un nucleo pedagogico comune.

Un’educazione integrale alla pace e alla cura

Al centro vi è l’idea che educare alla pace significa educare alla relazione: con sé stessi, con gli altri, con la natura, con le generazioni future, con Dio. E che non ci può essere pace senza giustizia ambientale e sociale, come ci ricorda la tradizione della Dottrina Sociale della Chiesa, il Magistero contemporaneo, il dialogo tra culture e religioni.

La crisi ecologica non è soltanto una questione tecnica o gestionale: è prima di tutto una crisi spirituale, culturale e educativa. Richiede una nuova alleanza educativa tra scuola, famiglie, comunità, scienza, fede e istituzioni. Richiede di formare persone capaci non solo di conoscere, ma di scegliere, agire e trasformare.

I semi che intendiamo piantare

Attraverso questo percorso vogliamo piantare semi concreti:

  • Semi di consapevolezza, per aiutare ogni persona, a ogni età, a comprendere le connessioni tra la crisi climatica e quella relazionale, tra guerre e spreco, tra individualismo e degrado.
  • Semi di cura, per favorire gesti quotidiani di rispetto, responsabilità e gentilezza verso gli altri, verso il creato e verso la vita fragile.
  • Semi di giustizia, per formare cittadini capaci di promuovere il bene comune, il diritto alla terra, all’acqua, all’aria, alla salute e alla dignità di ogni creatura.
  • Semi di speranza, perché la speranza – quando è radicata nella realtà e alimentata dalla fede, dalla scienza e dalla cultura – diventa la forza che rigenera la storia.

Un percorso per tutte le età

Per questo motivo, il percorso è articolato in modo verticale e inclusivo:

Un gesto che diventa stile

Il percorso si conclude in ogni fascia d’età con un momento pubblico o comunitario, un gesto simbolico – una piantumazione, uno spettacolo, la firma di una carta, una restituzione creativa – che rende visibile ciò che è stato seminato dentro. Perché l’educazione, come il seme, ha bisogno di buone mani, di terra accogliente e di tempo. Ma se è autentica, genera frutti. Frutti di pace, di speranza, di futuro.

Ringraziamenti:

Introduzione generale al percorso Semi di pace e di speranza